Un antico proverbio dice: 'Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita'. Non è questo il sogno di tutti noi?
Luce, una studentessa ventiquattrenne di Modena, ha delle grandi ambizioni. Fin da piccola infatti, sogn...
«Luce, ma Sebastian è un grande! Hai visto che sorpasso ha fatto su... Com'è che si chiama? Bo- Bocoso!»
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«Si chiama Bottas mamma!» Esclamo io ridendo.
E' appena finito il Gran Premio di Ungheria e siamo sul divano a guardare la cerimonia del podio. Da quando mia mamma ha conosciuto Sebastian vuole perfino vedere la Formula Uno con me, cosa che non è mai successa in tutti i miei quasi venticinque anni di vita.
Sebastian si toglie il casco e si prepara per le interviste; subito mia mamma grida «E' un bel bambino dai. Sono fiera di te, Luce!» Dice lei, accarezzandomi una guancia.
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«Non so perché tu ti sia messa a guardare la gara con me, è così strano.» Affermo io, mentre viene intervistato anche Kimi.
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«Guardavi sempre le gare con tuo padre, ma adesso che c'è Seb devo supportare la famiglia, no? E magari se me l'avessi detto prima, anche io mi sarei data una mossa a fare il tifo.»
Non so se arrabbiarmi per la frecciatina o ridere per la sua ultima frase, ma ancora prima che ci pensi mia mamma mi chiede: «Come vi siete conosciuti?»
Già, non gliel'avevo ancora raccontato.
«Al museo. La mia responsabile un mattino mi ha informata che avevo un ospite 'speciale' e ho scoperto che era lui. Diciamo che abbiamo avuto da subito una certa intesa, poi ci siamo visti in giro per la fabbrica un paio di volte, finché lui non mi ha chiesto di uscire.»
