32. ''Se questa non è perfezione allora...''

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Luce 

«Sai Seb? Mi stai sorprendendo sempre di più!» Dico io, mentre siamo ancora immersi nella natura, coccolati dalle calde acque della sua vasca idromassaggio.

«E perché?» Mi domanda lui confuso.

«Perché non hai ancora fatto uno dei giochetti per stuzzicarmi, insomma siamo entrambi senza vestiti, ma ce ne stiamo qui a contemplare quel bosco come due giovani esploratori.» Affermo, guardando la distesa fitta di alberi che si entende poco più avanti a noi.

«Io invece lo trovo normale, insomma, a me piace quando ti sono vicino e ti tocco; la tua pelle è così soffice e liscia da sembrare seta

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«Io invece lo trovo normale, insomma, a me piace quando ti sono vicino e ti tocco; la tua pelle è così soffice e liscia da sembrare seta. Amo la sensazione della tua pelle calda ogni volta che ti stringo fra le braccia.»

Come potrei biasimarlo? In fondo anche a me piace.

«Immagina un tempo lontano, quando i vestiti non esistevano ancora. Lo so che è difficile pensarci, ma credo che fosse favoloso. E non perché mi piacerebbe andare in strada e vedere dei corpi nudi, questo no. E' perché penso che il corpo umano sia una cosa bellissima e se questa non è perfezione...» Dice, sfiorandomi la schiena con la punta delle dita «Allora non saprei proprio come definirla.»

Le mie labbra trovano le sue, mentre un vortice d'acqua inizia a circondarci e a massaggiarci dolcemente i nostri corpi intrecciati «Si sta così bene qui, è un paradiso.» Sussurro, mentre Sebastian mi fa sedere sulle sue ginocchia e mi circonda i fianchi con le braccia «Hai ragione, ma solo perché sei qui con me.»

Rimaniamo così per un po', ascoltando il suono armonioso dell'acqua, unito al canto degli uccelli o dei piccoli animali che popolano il bosco circostante.

La natura è troppo bella, è un peccato che, chi vive come me in città, non abbia tanto tempo per fermarsi, respirare e cogliere la vera essenza della vita. Non so perché molte persone vadano in giro alla ricerca di qualcosa di così intangibile e superfluo come potrebbe essere il denaro o la fama, loro non capiscono cos'è la vera bellezza o forse sono troppo ciechi per vederla.

Sento le mani di Sebastian scivolare via da me e subito apro gli occhi, tornando alla realtà. «Sarà meglio che vada a preparare la tavola, mia madre mi sgriderà se non avrò fatto almeno quello.» Dice lui con un sorriso radioso stampato in viso.

«Vengo con te, aiutami ad uscire da qui.» Gli faccio sapere io, prima di alzarmi. Lui però mi blocca e mi dà un bacio sulla bocca «Rimani qui, hai bisogno di un po' di relax, piccola.» Sento il mio cuore fare due capriole, penso che ormai si stia quasi per squagliare, a causa del grande calore che c'è tra i nostri petti.

«Allora resta anche tu, non lasciarmi da sola.» Esclamo, facendo scorrere una mano tra i suoi capelli ormai bagnati.

«Mi piacerebbe, ma tu non la conosci mia madre. Già la faccio cucinare sempre, poi se non metto almeno in ordine la sala da pranzo la sentirai!» Io sorrido e mi lascio convincere «Come vuoi tu.» Sebastian mi dà un ultimo bacio, poi dice «Ti porterò l'accappatoio, ma tu vieni quando vuoi.»

Luce || Sebastian VettelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora