17. ''Ci si rivede in TV''

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Luce

Sebastian mi sveglia quando il film è ormai già finito e, ad essere sincera, sono felice di aver dormito per tutto il tempo, ho come l'impressione che non mi sarebbe piaciuto. Sono ancora sdraiata sulle sue gambe e faccio appello a tutte le mie forze per trovare la voglia di alzarmi. Sono quasi sicura che se non mi avesse svegliata, avrei potuto dormire fino a domattina.

«Luce, ora devo andare, ho il volo molto presto. Vuoi che ti accompagni a casa?»

Mi metto a sedere e sbadiglio. Si stava bene sul divano con Sebastian.

«No, non preoccuparti.» Mi levo la giacca che avevo ancora legata ai fianchi e la restituisco a Seb, e in quanto alla maglia, penso che dovrò portarmela a casa. Il vestito sarà sicuramente ancora bagnato e non mi va di guidare in costume. Se mi dovessero fermare delle pattuglie per dei controlli mi prenderebbero per una pazza!

«Come vuoi allora, fammi sapere quando arrivi a casa.» Mi dice lui con fare protettivo.

«Sì papà, ti mando un messaggino appena arrivo.» Rispondo io ironicamente. Lui alza gli occhi al cielo e dice «Preferivo quando stavi dormendo, almeno eri più simpatica.»

Lo ignoro, sono troppo stanca per ribattere. Oggi siamo stati un po' come cane e gatto, non so il perché, però è andata così.

Sebastian mi accompagna al cancello, ormai sono andati via quasi tutti, eppure il padrone di casa non è ancora tornato.

«Grazie per essere venuta, è stato un bel pomeriggio.» Dice lui sorridendo. Anche se siamo al buio riesco comunque a vedere le estremità della sua bocca piegate all'insù; vado matta per i sorrisi veri, quelli che nascono spontaneamente e senza un motivo preciso.

«E' stato un piacere, anche se ero l'unica donna.» Ad essere sincera però non è che mi abbia fatto molto differenza, ho incontrato persone nuove e ho conosciuto Kimi. Partita di calcio a parte, è stato divertente passare del tempo con loro.

«Sei sicura di non volere un passaggio? Non c'è nessuno in giro a quest'ora, ci metterei poco, anche se non so dove abiti.» Afferma lui, mettendosi una mano dietro alla spalla, forse con un po' di imbarazzo.

«No, davvero. Non ce n'è bisogno, domani devi andare via presto e non voglio darti disturbo...»

«Ma non sarebbe un disturbo...»

«Lo so, ma non è necessario. Grazie comunque dell'offerta. Buonanotte Sebastian.» Lui non risponde e si avvicina a me, sta per baciarmi ma si blocca.

«Usciamo insieme la prossima settimana. Voglio conoscerti, e voglio farlo senza gente attorno.» Io rimango senza parole, ma tento di riprendermi e rispondo «Va bene, dimmi tu quando hai tempo, no n sino io quella che ha gli impegni.»

Non esita nemmeno un attimo, ha già la risposta pronta «Quando vengo a casa dall'Austria! Ti scriverò, così ci mettiamo d'accordo. Hai preferenze oppure scelgo io?» Mi domanda, sempre a pochi centimetri da me.

«Scegli tu.»

«Perfetto, allora buonanotte Luce.»

Me ne vado ancora prima che succeda qualcosa. Se fossi rimasta qualche secondo in più, magari mi avrebbe convinta e sarei andata a casa con lui.

Perché non ti sei lasciata dare un passaggio? Mi chiedo quando entro in macchina.

Guardo verso la casa e vedo Sebastian farmi un saluto con la mano.

Onestamente non lo so, non so perché lui mi mandi così tanto in confusione.

Mentre guido rimpiango un po' di non essere andata con Sebastian. Non perché non mi piaccia guidare di notte, quello no. Ma semplicemente perché... La verità è che non lo so nemmeno io. Avrei dovuto restare, lasciare che Sebastian mi baciasse, perché sì, lo volevo. E anche se ci siamo punzecchiati a vicenda per tutto il pomeriggio, sono felice di averlo conosciuto un po' di più.

Luce || Sebastian VettelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora