Cap. 11~ Simili🙊👥

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T/n's pov

Siamo in cortile. La sua stretta è ancora ben salda al mio braccio, si ferma e vi fissiamo dritto negli occhi; sento il cuore battere forte.

«Cosa ti è successo?»
«A-a cosa ti riferisci?»
«Perché non hai prestato a sangue quel moccioso?!»
«Perché è un mio amico ed era ubriaco!»
«Se fosse stato chiunque altro lo avresti quasi ucciso»
«Ti sbagli...»
«Dimmi... Ti piace lui e non io? Non trovo altri motivi...»
«No! Ti stai sbagliando!!!»

Lo prendo per mano e le porto sul mio cuore.
«Non centra chi ha compiuto il gesto, ma io gesto in sé...»
«Non ti capisco mocciosa. Hai reagito per molto meno, perché questa cosa ti spaventa tanto?»
Inizio a tremare.
«Non ne voglio parlare.»
«A me puoi dire tutto, lo sai»
«Io ho dovuto aspettare 3 dannatissimi anni per sapere di più sul tuo passato, e adesso vieni a farmi la paternale?- alzo lo sguardo, ho gli occhi lucidi- Io non sono forte come te Levi! Io non ce l'ho fatta ad andare avanti perché nessuno oltre a me lo sa!»

Molla la presa della mia mano e mi abbraccia.
«Non sono forte come credi...»
«Levi...»
«Ho voluto nascondere i miei problemi celati nel passato, così facendo ho costruito una barriera dalla quale non fare uscire i mei sentimenti di cui mi vergognavo. Invece tu hai continuato a vivere mostrando sempre un sorriso spavaldo, quella veramente forte sei tu!» mi stinge mi forte.

Sento il suo profumo che ormai mi circonda del tutto e ricambio la sua stretta.

«Torniamo dentro, Mikasa ha bisogno di una mano»

Portiamo i ragazzi ubriachi e addormentati nelle loro stanze, lasciando il trio da solo.
La conversazione col corvino mi ha dato uno strano sentimento, uno forza da poter sfruttare solamente in sua presenza, una nuova vita.

Tante volte ne ho sognata una diversa da quando sono morti i miei genitori, le cose sono peggiorate fino a quando non ho incontrato Hanji. Prima di allora vivevo tra la paura e la tristezza, ma grazie a lei ho trovato una nuova forza di vivere che fino a quel momento mi mancava; e adesso la sento riaccesa è più viva che mai.

«Ti va di andare là?» il corvino mi guarda.
«Se non ho altra scelta...»
Saliamo sul tetto della palestra e ci sediamo sotto la candida luce della luna piena di questa notte.

«Allora?- ci scambiamo u a rapida occhiata- Cosa vuoi dirmi?»
Lui mi legge come un libro aperto come se sapesse tutto di me o come se lo volesse sapere.
«Scusami per prima»
«Tsk. Non scusarti-»
«E volevo spiegarti!» sono seria, ma non riesco a guardarlo in faccia.
«Sentiamo:...»

«Come ti ho già detto in seguito alla morte dei miei genitori, venni prese sotto la custodia della famiglia Zoe. Tra questo periodo passò un anno. Mi ritrovai a vivere trai quartieri più poveri e malfamati del Wall Rose; rischiai la vita in più di un'occasione, ma non mi ritirai mai indietro.
Una volta stavo per morire di fame sul ciglio di una strada, ero sdraiata a terra quasi senza vita. Passarono in molti senza però fare niente, neanche chiamarono un'ambulanza per curare le ferite portate da molteplici tagli che mi ricoprivano il corpo. Una signora mi vide e raccolse il mio gracile corpo portandolo fino a casa sua.

La donna era sposata e aveva un figlio più grande di me. Per le prime settimane andò tutto liscio, quando scoprirono chi fossi l'uomo iniziò a diventare violento con me e la signora; mentre il figlio si divertiva a 'toccarmi'. Non raccontai mai a nessuno delle torture fisiche, del padre, e psicologiche, del figlio, che subii in quel periodo. Dopo alcuni mesi la donna morì e io fui venduta come schiava al mercato. Approfittai dell'occasione per superare la cinta di mura e scappare. In seguito fui trovata da Hanji e i suoi genitori.

Mio dolce opposto ||LevixReader||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora