Cap. 43~ A pochi centimetri

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T/n's pov
Ancora non riesco a crederci, dopo tutto questo tempo il mio cuore non è più riuscito a trattenersi. Era da anni che aspettavo di rivederlo ed ora è finalmente qui davanti a me. Le lacrime scendono ancora più velocemente di prima e il mio cuore batte all'impazzata. Vorrei correre da lui, ma se ci provassi credo che sverrei lungo la strada.

Mette via la pistola e lui si avvicina velocemente. Scende rapido gli scalini quasi quanto me lo ricordavo muoversi nel cielo. Intravedo un leggero sorriso sul suo volto mentre finalmente si trova parallelo a me. I capelli corvino si muovono leggermente mentre i suoi passi lo portano ad avvicinarsi sempre di più a me. Quando finalmente mi è a pochi passi di distanza si ferma e ne percorre un paio più lentamente.

I nostri occhi si fissano intensamente senza riuscire a separarsi neanche per un secondo. Quando è finalmente a pochi centimetri da me, tende una mano sulla mia guancia e mi asciuga le lacrime.
Levi:«Perdonami se ci ho messo così tanto»
Io:«Okay, ma adesso non piangere»
Levi:«Ne hai di coraggio: sei tu quella in lacrime»
Io:«É vero, ma pure tu hai gli occhi lucidi...»
Levi:«Tks. Dannata mocciosa!»

Per la prima volta da quando è arrivato, scosta lo sguardo. Questa volta gli appoggio io una mano sul volto spostandogli delicatamente la testa per riportarlo a guardare davanti a sé. I suoi occhi color tempesta sembrano più azzurri del solito e finalmente dopo tanto tempo riesco a risentire il suo profumo. Lui non ha il coraggio di muoversi, così aumento il contatto io: faccio scorrere la mano fino a dietro la sua testa mentre l'altro braccio lo faccio andare dietro la sua schiena. Inizialmente sussulta al mio abbraccio, ma poi ricambia. (Foto capitolo)

Levi:«Mi sei mancata»
Io:«Anche tu»
Resto ancora per qualche secondo tra le sue braccia, così forti e muscolose, quelle braccia che mi avevano sorretto e protetto per anni e che mi erano mancate veramente alla follia, come tutto il resto di lui del resto.
Levi:«, Adesso però devi togliermi un dubbio»
Io:«Quale?» ci stacchiamo un attimo e indica dietro di me.
Levi:«Chi sono questi due bambini?»

Rido accarezzando la testa dei due piccoletti mentre loro stringono più forte la parte dietro del mio vestito.
Io:«Ecco vedi- vengo fermata da un' ultima risata- Queste due creaturine sarebbero i tuoi figli»
Non capisco chi tra tutti e tre sia il più stupito; Levi ruota velocemente gli occhi da me a lori due e viceversa e i bambini sembrano non capire.

Mi inginocchio a terra e li prendo per mano:«Lui è il vostro papà. Come vi ho detto ha i tuoi stessi occhi- accarezzo il maschietto- e i tuoi stessi capelli» replico il gesto sulla testa della femmina.
«Cosa ne direste di salutarlo?» li incito dandogli una leggera spinta dietro la schiena.

Fanno piccoli passi incerti a quelli che a loro deve parere un gigante di appena 1 metro e 60 centimetri.
Si girano verso di me ancora un po' perplessi, ma gli faccio segno di andare avanti. Il corvino si piega verso le mie piccole creaturine mentre percorrono gli ultimi centimetri. Levi fa uno strano gesto, porge in avanti le mani con i palmi rivolti verso di loro.

Molto velocemente colgono cosa stesse cercando di fare e ogniuno dei due appoggia una delle sue piccole manine a contatto con quella del padre.
Non si parlano, si scambiano solo rapide occhiate mentre io mi godo la scena.
Levi alza il suo sguardo verso di me:«Come li hai chiamati?»
Io:«Come avevamo deciso: N/FF e N/FM»
(N/FF= nome figlia femmine/ N/FM= nome figlio maschio. In questo modo potete mettere i nomi che vi piacciono maggiormente)

Dai loro sguardi capisco che la situazione sta iniziando a chiarirsi, ma che ancora non gli è tutto completamente chiaro. Avrei benissimo potuto iniziare a spiegare la faccenda anche a loro se non fosse che qualcuno si ferma di scatto davanti alla porta urlando:«T/nnnnnn!!»
Davanti alla porta un po' sopra di noi adesso c'è una ragazza dai capelli biondi e lunghi che mi fissa.

Scende rapidamente i primi scalini per poi saltare in una maniera assurda finendomi con le braccia al collo.
«Mi sei mancata Onee-sama!»
La accarezzo dietro la testa:«Anche tu mi sei mancata piccola Viola»
Appena finiamo l'abbraccio inizia a girarmi intorno.

«C-Cosa stai facendo?»
«Mi sembri un po' dimagrita rispetto all'ultima volta»
Rabbrividisco.
N/fm:«Mamma....»
Io:«Hei campioncini, venite qui- mi si avvicinano e mi inginocchio nuovamente alla loro altezza- Lei è un'amica di mamma. Vi ho raccontato di lei, si chiama Viola. È la sorellina di uno degli angeli protettori»

I due piccoletti si avvicinano alla ragazza perplessa e si inchinano davanti a lei. Anche Levi li guarda non capendo cosa stesse succedendo.
N/F(entrambi):«Ci dispiace per lei, ma sappia che noi lo ringraziamo infinitamente»
Viola:«Di cosa state parlando voi due?» chiede ancora non capendo.

Mi rialzo:«Si riferiscono ad Andrea- la vedo sussultare- I nostri angeli protettori sono tutte quelle persone morte per noi o che ci hanno voluto bene. Andrea ha dato la sua vita per farli tenere in vita, per cui è naturale rientri in questa categoria»
Lo sguardo della bionda si addolcisce:«Non mi stupisco, allora, che siate tutti e tre bene. Dopotutto lui è sempre stato bravo a proteggere le persone, forse anche troppo...» le nasce un sorriso malinconico.

Levi:«Va bene, adesso basta pensare a queste cose. Andiamo, ci sono un sacco di cose che sono cambiate e che dovete vedere: l'umanità ha fatto grandi progressi in questi quattro anni»
T/n:«Posso chiedervi una cosa?» domando mentre stavamo uscendo.
Viola:«Chiedi pure»
T/n:«Cosa è successo durante la missione di riconquista che avete fatto quattro anni fa»
L'atmosfera si fa gelida.
Levi:«Ne riparleremo dopo»

T/n:«Ma avete detto che mi avreste risposto!»
Viola mi trattiene dal braccio facendo segno di no con la testa.
Levi:«Mocciosa, non avere fretta»
Faccio qualche passo più veloce fino a prenderlo per mano. Lui mi guarda.
T/n:«Dopo devi dirmi tutto. Sai che ti fa male trattenerti troppo»
Lui incrocia le sue dita con le mie:«Lo so, tranquilla. Ho solo detto dopo»

Ci avviciniamo alla porta. N/fm e N/ff sono due passi dietro di me, camminiamo finalmente verso la porta d'ingresso. Dietro a quella porta si trova la libertà di cui ero stata privata gli anni prima e di cui i miei figli non avevano mai sentito parlare. Levi apre la porta ed usciamo. Il sole è ormai sorto e il vento sta iniziando a soffiare. I colori sono accesi e l'aria è fresca.

Inizialmente la luce mi acceca, ma continuo a camminare lungo il prato. Mi guardo intorno senza sapere esattamente dove guardare. Faccio un giro su me stessa facendomi girare nella direzione del vento.
I piedi si muovono felici a contatto coi fili verdi sotto di me. Mi viene da ridere, non riesco a trattenermi; avevo sognato talmente a lungo questo momento che non potevo credere stesse accadendo veramente.

Levi:«É... É...»
N/ff:«Bellissima»
N/fm:«Già»
Mi giro verso loro tre:«Forza! Cosa ci fare ancora lì» faccio segno loro di raggiungermi.
Levi:«Mocciosa non correre troppo o finirai per inciampare»
Io:«Piú che pensare a me, pensa ai tuoi figli»
Levi:«Ma se sono due fuori di testa come te» li indica mentre corrono per il prato.
Io:«Cosa vuoi che ti dica, hanno preso solo i geni migliori»













Angoli autrice
Ciao a tutte, come state? Io potrei state meglio se devo essere sincera. Sono piena di cose da studiare e gli allenamenti sono sempre faticosi!😣 Mentre compilo questo angolo autrice sono ad una gara (di nuoto) a Milano. Mi sto ascoltando musica depressa perché l'ultima gara non è andata benissimo 🤕
Ma basta parlare di me! Come richiesto proverò a mettere una scena un po' MLMLML nei prossimi capitoli, ma non vi assicuro niente perché queste scene le trovo molto difficili da scrivere per soddisfare le menti perverse.😂♥ (Non fate finta di essere tutte santarelline, lo so che nella vostra biblioteca avete almeno una storia lemon!🤓)
Vi adoro!♥♥♥

~Disagio Queen👻

Mio dolce opposto ||LevixReader||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora