Capitolo 2

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Con la mia calda mano avvolta a quella gelida di zia Tanya, scesi goffamente le scale.

Le mie guance si tinsero di rosso, in preda all'imbarazzo e alla timidezza che mi contraddistinguevano.

Istintivamente, arrivate alle scale, chiusi gli occhi e afferrai saldamente il corrimano, per poter percorrere i gradini che conoscevo perfettamente in quelle condizioni.

Giunta sul pavimento, ancora con gli occhi chiusi, qualcuno si lanciò su di me.

Potevo riconoscere chiaramente quel profumo e capire dunque che la diretta interessata fosse zia Rosalie.

"Auguri Nessie!" si fiondò a comunicarmi, mentre mi stringeva amorevolmente a sé, sibilando a zio Emmett di raggiungerci.

Quest'ultimo si avvicinò con cautela, porgendo così qualcosa alla zia, che si spostò prontamente da me, ponendomi una ciocca disordinata di capelli dietro l'orecchio e lasciando spazio allo zio.

"Auguri nipotina! Finalmente i diciotto, eh. Chissà quanto farai impazzire Edward. Morirà di gelosia!" esclamò con la sua solita ironia, alludendo ad un ovvio doppio senso, mentre mi stritolava letteralmente tra i suoi muscoli in un forte abbraccio, sollevandomi addirittura da terra e permettendomi di roteare per aria.

Una risata abbandonò la mia bocca e si amplificò maggiormente quando ebbi la possibilità di scorgere l'espressione dipinta sul volto di papà.

In seguito, lo zio mi posò delicatamente per terra, mentre le agili mani di zia Rose mi passavano un biglietto ed un pacco regalo.

Come mia madre, non avevo mai amato i regali, e tanto meno sentirmi al centro dell'attenzione, nonostante in questa casa fosse inevitabile.

"Non dovevate..." borbottai, sollevando gli occhi al cielo.

"Allora dillo a tutti, perché avrai un sacco di regali!" mi informò zia Alice, che ovviamente aveva previsto il tutto e sapeva cosa ognuno mi avesse regalato.

"Oh, grazie dell'avvertimento, zia Alice" le comunicai prontamente.

"O meglio, grazie a tutti allora" proclamai ad ognuno dei presenti, a chi si fosse scomodato per acquistarmi un presente.

In quel preciso istante, quando mai li ringraziai, si gettarono tutti addosso a me, colmandomi di abbracci e baci, ma soprattutto di regali.

Nessuno si era risparmiato.

Nessuno tranne Jacob.

O forse, avrebbe aspettato l'orario in cui nacqui anche per quello.

"Posso aprirli tutti dopo, per favore? Vorrei...vorrei essere sola ad aprirli e a leggere ogni singola lettera" pregai la mia famiglia.

Loro ovviamente mi accontentarono: ero la festeggiata.

Così, mi impegnai nel traferire tutti i pacchetti incartati nel bagagliaio dell'automobile di papà, così da poterli scartare a casa.

Nella mia casa.

***

Dopo la battuta di caccia per festeggiare in un modo più vivace il mio compleanno e per non cacciare subito dopo il nostro arrivo a Forks, ci mettemmo in viaggio per la nostra meta, non troppo lontana.

Io mi accomodai al fianco di Jacob sui sedili posteriori, mentre mamma e papà si accomodarono su quelli anteriori.

Ben presto mi addormentai, trafelata dal viaggio e dalla giornata intensa, e quando mi svegliai, eravamo già giunti a Forks.

Non ci impiegammo molto, vista la guida non troppo prudente e velocissima di papà -dal punto di vista di un essere umano, ovviamente -, e quando riaprii gli occhi, mi ritrovai sdraiata letteralmente su Jacob, mentre anche lui giaceva tranquillo.

"Jacob, siamo arrivati. Jake!" lo scrollai spintonandolo, con la voce impastata dal sonno, e stropicciandomi lievemente gli occhi.

Lui immediatamente spalancò questi ultimi.

Si sollevò improvvisamente dal sedile, ponendo il suo viso bronzeo sul finestrino oscurato della volvo.

"Forks" constatò estasiato e stregato dalla città che costituì la sua infanzia prima del mio arrivo.

Dopo qualche minuto, imboccammo finalmente il sentiero malamente indicato che conduceva a casa Cullen, alla mia dimora, o forse sarebbe meglio definirla villa.

L'oscurità avvolgeva ormai noi e il nostro veicolo, inghiottendoci nel suo vortice, non essendo però a conoscenza della nostra vista a dir poco impeccabile nonostante il buio.

Potevo scorgere la foresta fitta che si sollevava sopra le nostre testa ed attorno a noi, insieme all'odore di muschio bagnato e di erbe che ci contornava.

Ovviamente la pioggia scrosciava, leggera e delicata, a discapito dell'ultima volta che venni qui.

Potevo udire le gocce che silenziose cozzavano al suolo, incanalandosi nel fiume accanto alla casa.

Ed eccoci nuovamente lì: all'ingresso della radura, simile a quella delle favole, dove sorgeva la casetta fatata, luogo ospitante di magie e terribili segreti.

La fiaba dell'orrore.

Pian piano l'andatura della volvo diminuiva drasticamente, mentre il motore si affievoliva, fino a diventare inudibile ed inesistente.

"Renesmee" pronunciò la voce argentata della mamma, mentre lentamente si girava dal sedile anteriore verso di me, per scorgere il mio viso.

La sua mano sovrastò in pochi secondi la mia.

"Sei pronta?" mi domandò annuendo.

"Sono pronta." constatai decisa dopo un attimo di esitazione, stringendo ulteriormente la sua mano.

Così, lei e papà scesero dall'auto, mentre io richiamai Jacob, ancora in trans ed appoggiato al finestrino.

"Jake..." lo richiamai dolcemente all'ordine.

"Qui...qui è dove tutto è iniziato. Dove ti ho conosciuta" affermò emozionato, cogliendomi alla sprovvista.

"Oh Jake" esclamai, lasciando una lacrima scivolare sulla mia guancia.

Mi fiondai tra le sue braccia, calde e famigliari.

Dopo qualche secondo, ci staccammo, fissandoci intensamente nelle pupille.

Contemporaneamente entrambi smettemmo, spalancando le portiere e abbandonando l'accogliente automobile.

Lui mi venne incontro, ed io intrecciai la sua mano alla mia, incastrandole perfettamente, come tessere di un puzzle preconfezionato.

"Sei pronto?" sussurrai io, emozionata a mia volta, con gli occhi lucidi.

"Siamo pronti." ammise lui, utilizzando il plurale per indicarci, nelle mie stesse condizioni emotive.

Così, ci recammo insieme nel luogo famigliare dove tutto ebbe inizio e dove tutto in realtà doveva ancora cominciare.


ANGOLO AUTRICE


Allora, ciao a tutti.

Questo capitolo mi piace un sacco, spero sia lo stesso per voi.

Potrà non essere bellissimo, ma è davvero intenso ed importante.

Dal prossimo capitolo, qualcosa succederà.

O forse tra due, ancora non lo so, ma accadrà.

Spero che siate curiosi e che vi piaccia, alla prossima.

P.S.

Nella foto iniziale ci sono Rosalie ed Emmett con Renesmee in braccio, quando era piccola

Moon and Sun (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora