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Harry rimase immobile, seduto al tavolo della cucina e, per alcuni istanti, non fu capace di fare nulla.

Aveva immaginato che Louis avrebbe reagito male, ma aveva sperato che quel sentimento che li aveva fatti innamorare e poi sposare sarebbe prevalso e che, alla fine, il marito gli sarebbe stato accanto e lo avrebbe in qualche modo confortato e aiutato.

Lo attese per lunghe ed interminabili ore e, proprio quando ormai aveva perso la speranza di rivederlo, sentì la porta d'ingresso aprirsi.

Lo vide rientrare con i vestiti stazzonati e stropicciati, gli occhi gonfi e rossi e i capelli spettinati.

" Ho camminato attraverso i boschi a nord del villaggio, mi sono impigliato nei rovi e sono caduto anche a terra, nel fango, ma dovevo muovermi, dovevo allontanarmi da qui..."

" Io ti capisco " sussurrò Harry a bassa voce " credimi, ti capisco davvero, ma non è colpa mia tutto quello che ci è capitato. Non ho voluto io andare nel palazzo di Simon quella notte e non ho voluto io andare a letto con lui.
Quando ho saputo di aspettare un bambino, ho provato un odio cieco verso di lui, verso di lui che stava crescendo dentro di me, poi però mi sono detto che questa creatura non ha colpa e che, nonostante tutto, è sempre mio figlio "

Louis non commentò in alcun modo le parole del marito, si sedette su una delle sedie poste intorno al tavolo e si prese la testa fra le mani.

" Il mio primo pensiero " sussurrò a occhi bassi " è stato quello di rimandarti a casa dai tuoi genitori. Lo so che non è colpa tua, che non hai voluto tu tutto questo, ma io non riesco davvero ad accettare che dentro di te stia crescendo un figlio non mio.
Stavo cominciando solo adesso a farmi una ragione di quella notte, di quella dannata notte con Simon e ora questo, ora un bambino...."

" Credevo che mi amassi " mormorò Harry " e credevo che il tuo amore mi avrebbe aiutato a superare questi momenti...
Siamo sposati, siamo insieme..."

" Lo so ed è per questo che non ti manderò via " spiegò Louis " io...io ci ho pensato e alla fine ho preso una decisione. Dirò che il figlio è mio, lo dirò a tutti e nessuno dubiterà mai della mia parola, del resto siamo sposati "

Harry si aprì in un enorme sorriso, che, però, gli morì sulle labbra quando Louis aggiunse:

" Ma in questa casa non lo considererò mai mio figlio "

Ius primae noctisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora