Connor e i suoi tre nuovi amici si addentrarono nel bosco e, alla fine, fra gli alberi, comparve la capanna che il bimbo stava cercando." Papà! Papà! " cominciò ad urlare, mettendosi a correre.
La porta della capanna si aprì e Louis ne uscì con gli occhi spalancati.
" Connor! " esclamò stupito " Cosa ci fai qui? "
All'improvviso si accorse dei tre cani nascosti fra le foglie, allora attirò a sè il bimbo e cercò delle pietre per farli allontanare.
" No! " lo fermò Connor " Loro sono buoni! Mi hanno accompagnato fino a qui e cercano solo un po' di affetto e qualcuno che si occupi di loro "
Louis rimase senza parole, ma poi si avvicinò agli animali, trascinato dal figlio e fu costretto ad ammettere che quelle povere bestie spelacchiate non erano cattive.
Se avevano ucciso qualche gallina, era stato solo per fame.
Dato che non aveva nulla di più sostanzioso, diede loro un po' di pane e dell'acqua fresca e poi si rivolse a Connor:
" Cosa ci fai qui? "
Il bimbo gli abbracciò la vita e mormorò contro la stoffa dei pantaloni:
" Ti ho aspettato tanto, ma tu non tornavi. Papà Harry ha detto che eri andato via per lavoro, ma io dopo non ci ho creduto e allora ho pensato che dovevo venire a cercarti e eccomi qui! "
Louis gli accarezzò i capelli nerissimi e lo strinse a sè, colpito, ancora una volta, dal tanto affetto che quel bimbo non suo gli aveva sempre dimostrato.
Non avrebbe voluto tornare a casa, non avrebbe voluto farlo, ma doveva riportare Connor, possibilmente prima che Harry si svegliasse e si accorgesse della sua assenza.
Raccolse così le sue cose nella borsa per evitare che gli venissero rubate da qualcuno, prese per mano il bambino e si avviò verso casa con i tre cani al seguito.
La strana compagnia raggiunse il paese poco prima dell'alba e, fortunatamente, quando varcarono il cancello di casa, tutto era ancora silenzioso.
Connor fece entrare nel giardino anche i tre cani, facendo già capire quale fosse la sua intenzione, poi tirò per una manica Louis e disse:
" Non andartene più! Promettimelo! "
Louis si inginocchiò davanti a lui, gli scostò i capelli dalla fronte e mormorò:
" Piccolo mio, non posso rimanere qui, non posso proprio, anche se vorrei "
Connor sbattè più volte le palpebre, poi si lanciò fra le sue braccia stringendolo a sè e facendogli capire che non l'avrebbe lasciato andare tanto facilmente.
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Ius primae noctis
FanfictionLo " Ius primae noctis " stabilisce che il signore di un luogo può reclamare una donna o un uomo per sè la prima notte di nozze. Simon Cowell è il signore e padrone di tutte le terre della vallata e in uno dei villaggi lì annidati vivono Harry e Lou...