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Louis scese in fretta le scale e si ritrovò nuovamente nel salone del palazzo, ormai ridotto a ferro e a fuoco da tutti i rivoltosi.

Strinse a sé Connor con forza e si guardò intorno alla disperata ricerca di Harry.

C'era, però, troppa confusione, ovunque vedeva gruppi di uomini lottare, mobili distrutti e oggetti preziosi una volta facenti parte dell'arredamento della stanza finire sotto i vestiti dei suoi concittadini.

Si rese conto che non sarebbe mai riuscito a trovare Harry lì dentro, così, sperando che non gli fosse successo nulla di male, uscì, dirigendosi in fretta verso il luogo in cui suo padre aveva lasciato il carro.

La zona era pressoché deserta, segno che tutti i rivoltosi erano ancora nel palazzo e solo poche persone sparute, ferite o stanche di lottare, erano sedute ai bordi della strada.

Louis si avvicinò al carro di suo padre e fece un sospiro di frustrazione: Harry non era lì e non c'erano nemmeno gli altri suoi parenti.

Si sedette così sul pianale del carro e si mise sulle ginocchia Connor, che non aveva smesso un solo istante di guardarlo con occhi spalancati.

" Ti fa male da qualche parte? " gli chiese, scostandogli con impaccio dalla fronte i capelli sudati.

Il bimbo scosse la testa, gli sorrise e gli si rannicchiò in grembo, addormentandosi subito dopo, spossato dalla dura esperienza vissuta.

Louis attese per parecchio tempo il ritorno dei suoi cari, poi, quando ormai era sul punto di rientrare nel castello, vide uscirne suo padre, i suoi cugini e anche Harry.

" Sono così felice..." mormorò Harry asciugandosi gli occhi " là dentro è un inferno ormai e avevo paura di non riuscire nemmeno ad uscirne vivo. Avevo ormai perso la speranza anche di rivedere Connor..."

" È meglio andarcene subito " intervenne Mark " ho notato prima che un paio di uomini di Cowell sono riusciti a scappare. Non mi meraviglierei se andassero a chiamare dei rinforzi "

" Io non mi meraviglierei neppure se andassero a chiamare la polizia " commentò Louis " infatti sappiamo tutti che perfino le autorità baciavano i piedi a quel bastardo di Cowell "

Mentre stavano parlando udirono uno scoppio e più lunghe lingue di fuoco cominciarono ad uscire dal palazzo.

Mark, in fretta e furia, fece salire tutti sul carro, poi lo girò ed incitò i cavalli a galoppare a tutta velocità verso il paese.

Ius primae noctisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora