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Clan Jung

Il mare era calmo quella mattina, dopo una notte passata tra onde alte e temporali.
Adesso il capitano della nave passeggiava tranquillamente sulla prua, con le mani intrecciate dietro la schiena mentre osservava i membri del suo branco che riparavano le cose guastate dalla tempesta precedente.

«Capitano Jung, abbiamo delle novità»

L'Alfa si voltò, intimando all'uomo di continuare con solo lo sguardo.

«Abbiamo scoperto che l'alfa Kim ha dato il suo omega in sposo al figlio alfa di Jeon, non credo che riusciremo nell'attacco»

L'alfa Jung restò per qualche istante in silenzio, a pensare.
Silenzio che venne interrotto dopo qualche istante dal figlio di quest'ultimo, che rise.

«Padre, non sarai mica preoccupato? Sì, anche se l'ha fatto sposare non vuol dire che ha mandato nella laguna metà della sua armata. L'appoggio gli verrà dato solo dopo qualche minaccia da parte di altri clan, noi non abbiamo bisogno di mandare minacce. Arriveremo lì, facendolo sembrare un semplice sbarco, e ci prenderemo tutto il villaggio. I Jeon non se ne renderanno neanche conto, vedrai»

L'uomo sorrise alle parole del figlio, annuendo poco dopo in assenso.

«Faremo così, il mio Hoseok è astuto, ha ragione. Mettiamoci in marcia, il vento è a favore nostro, arriveremo in fretta»

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Clan Jeon

«Ti ha davvero detto così? »

«Sì...e poi è uscito e non l'ho visto più...»

Era già da tutta la mattina che Taehyung stava in casa a parlare con Yuqi e Soojin, ed aveva raccontato loro quello che era successo la sera prima con Jungkook.

«Secondo me non dovresti prenderla così male...», sussurrò all'improvviso Soojin, tenendo lo sguardo basso.

Gli altri due si girarono a guardarla con un sopracciglio alzato, quasi come a chiederle spiegazioni immediate.

«Beh...non può essere che lo fa solo per...proteggerti?»

La stanza calò nel silenzio per qualche minuto, ma poi Taehyung sbuffò, alzandosi in piedi.

«Non ha senso, vado a cercarlo. È meglio parlargli»

E subito dopo corse via, lasciando le due ragazze da sole.

Girò per il villaggio diversi minuti, prima di venir afferrato per il braccio.
In un battito di ciglia si sentì premere contro il muro in legno di una casetta, lontano da occhi indiscreti.

Sbatté un paio di volte le palpebre, un po' frastornato, alzando poi lo sguardo trovandosi davanti Minho.

«Ehi dolcezza», disse il più alto, sorridendo.

«C-ciao...», deglutì l'omega, cercando di staccarsi dal legno dietro di lui.

Minho lo lasciò muovere, spostandosi di poco dal corpo dell'omega.

«Hai saputo?», domandò l'alfa, con uno strano sorriso in volto.

«Cosa? Che è successo?»

«Mi hai completamente rubato il cuore»

Taehyung scoppiò a ridere dopo quelle parole, anche se involontariamente.

«Questa era davvero pessima, mi sono preoccupato per niente», disse, calmando le risate, cercando poi di andare via.

Ma il braccio di Minho gli bloccò la strada, stringendolo per la vita di scatto.

Taehyung sussultò spaventato, sentiva il cuore in gola e le lacrime riempirgli gli occhi.

«Tu dici?»

«M-minho... Lasciami andare...», sussurrò con voce tremante l'omega, restando però immobile.

«Non mi va...», rispose l'altro con voce roca, passando poi il naso lungo il collo ed i capelli dell'omega, inspirando il suo profumo.
«È già passata una luna, stanotte dovrei venirti a trovare», continuò, ridacchiando.

Taehyung tremò, strizzando gli occhi prima di sussurrare il nome del suo compagno, sperando in un suo arrivo.

Sussurro che a Jungkook arrivò alle orecchie come un fulmine dritto al petto.
I suoi occhi guizzarono rapidamente da suo padre, agli altri presenti nella stanza.
Purtroppo era nel bel mezzo di una riunione del consiglio, ma grazie al legame riusciva a sentire tutte le emozioni del suo omega, e sembrava a dir poco terrorizzato.

Si alzò, lanciando prima uno sguardo di scuse al padre, e poi corse via seguendo l'odore di Taehyung, che subito gli parve diverso.

Ma non ebbe tempo di farsi alcun calcolo per capire se Taehyung fosse o meno vicino al suo secondo calore, che arrivò nel retro della casa dove vi erano i due.

Si sentì subito sollevato, poiché l'aveva finalmente trovato. Aveva trovato il suo Taehyung.

Ma la scena che gli si parò davanti gli fece ribollire il sangue nelle vene.

Minho stava tenendo Taehyung premuto contro il muro in legno, e le sue mani erano dentro la casacca panna dell'omega.

Taehyung sembrava star piangendo, aveva il viso rosso, gli occhi stretti, così come le labbra, ed i capelli argentei arruffati.
Cercava di allontanare l'altro alfa, ma ovviamente non possedeva quella forza.

«Brutto coglione»
Jungkook quasi ruggì, gli occhi rossi, e le mani strette in due pugni, con del sangue che fuori usciva da essi.
Gli erano già spuntati gli artigli, senza che se ne accorgesse. Così come non si accorse poi di essersi trasformato completamente, e di aver morso l'altro alfa sulla spalla dopo una veloce corsa.

Taehyung lanciò un urlo, attirando così l'attenzione di diversi componenti del villaggio che si avvicinarono di corsa.

Anche Minho si era trasformato, e ormai si riuscivano a sentire soltanto ringhi ed il rumore di carne che veniva squarciata.

Gli occhi di Taehyung seguivano Jungkook, scivolando lentamente a terra in preda alle lacrime ed i singhiozzi.

Nessuno poteva rischiare di mettersi in mezzo, quella era una lotta tra due alfa per un omega, nessuno avrebbe potuto fermarli.

Tranne, ovviamente, il capo clan che, per fortuna, arrivò pochi minuti dopo.

«Adesso basta!», la sua voce tuonò per l'intero villaggio, ed i due si staccarono dopo qualche istante.

Ancora, però, si guardavano ringhiando.
Per fortuna tutto finì quando Minho svenne, cadendo al suolo e tornando umano.
Aveva il corpo pieno di sangue e numerose ferite.

Subito dopo si ritrasformò anche Jungkook, tirandosi però in piedi.
Anche lui era sporco di sangue, ma le ferite erano minori, ed il suo sguardo era ancora serio ed arrabbiato.

«Prendetelo, guaritelo e poi portatelo da me. Avrà una punizione per questo», parlò ancora l'alfa Jeon, capendo quello che era successo, volgendo poi lo sguardo a Taehyung.
«Stai bene?», domandò, addolcendo la voce.

E Taehyung annuì, anche se ancora con gli occhi impauriti pieni di lacrime.

«Jungkook, portalo a casa»

«Sì, padre»

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Lol.

You're mine || KookV (Ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora