You're mine || KookV (Ita)

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L'indomani mattina arrivò l'ora della loro partenza.
Jungkook era stato per troppo tempo lontano dal suo villaggio, ed il padre era già via da due giorni. Non potevano permetterselo.

Erano già passate più di due ore da quando avevano caricato i bagagli sulle carrozze, ma ancora Taehyung diceva di star salutando Haein.
Jungkook sbuffava infastidito ogni cinque minuti, ma poi vedeva Taehyung ridere con la ragazza e si bloccava ad osservarlo per un po'.

Passata un'altra mezz'ora, però, finalmente vide Taehyung abbracciare Haein e venire poi verso di lui.

«Scusa se ci sono stato tanto», disse subito, una volta vicino a lui, lasciandogli un rapido bacio sulle labbra prima di salire sulla carrozza.

Un'attesa ben ripagata, pensò.

Subito dopo rise e scosse il capo, salendo poi in carrozza insieme a Taehyung.

Subito il capo di Taehyung andò a poggiarsi contro la spalla dell'alfa, e la sua mano andò a cercare quella più grande e forte dell'altro.

Il viaggio lo trascorsero per lo più scherzando e sonnecchiando, tra qualche bacio e qualche pugno giocoso, tra battutine e ti amo sussurrati dolcemente, fino a quando non dovettero fermarsi per far mangiare e bere i cavalli.

«Andiamo a fare un giro, ti va?», domandò Jungkook all'improvviso, facendo annuire e sorridere Taehyung.

Allora scesero dalla carrozza, prima Jungkook, e poi quando toccò a Taehyung l'alfa lo prese in braccio e lo poggiò a terra subito dopo avergli rubato un leggero bacio, causando il leggero arrossarsi delle guance del piccolo.

«Dopo tutto questo tempo arrossisci ancora per un piccolo bacio, TaeTae?», domandò l'alfa ridacchiando, ricevendo subito dall'altro un leggero pugno sul braccio.

«Sta zitto! Non è colpa mia...», mormorò, mettendo subito dopo un piccolo broncio.

«Sei adorabile», sussurrò in risposta l'alfa, osservando il suo omega con sguardo innamorato, intrecciando poi la mano con quella dell'altro.

Taehyung abbassò lo sguardo, arrossendo di nuovo ed iniziando a camminare senza una meta reale soltanto per evitare altre battutine dell'alfa.

E Jungkook lo capì, ma comunque non disse nulla. Si trattenne dal ridere ancora e poi aumentò il passo, così da fare lui strada.

Il tempo era bello, quel giorno.
Il sole era alto nel cielo, e Taehyung lungo quella camminata si perse ad osservare le fronde verdi dei numerosi alberi, e diversi stormi di uccelli che, cinguettando, andavano chissà dove, così, liberi e spensierati.
Sorrise, senza quasi rendersene conto, ignaro del fatto che l'alfa accanto a lui lo stesse ammirando con scrupolosa attenzione, e profonda ammirazione.

Lo aveva sempre trovato bellissimo, in un modo non umanamente possibile. Un dono prezioso del cielo, per quel mondo ch'era sempre stato crudele con tutti i suoi abitanti.
Una creatura dell'altro mondo, giunta a lui per chissà quale arcano motivo.
Ma in quel momento, ai suoi occhi, era ancora di più di tutto quello. Non riusciva a spiegarselo, ma era così. Lo sentiva nel petto.
Era semplicemente follemente innamorato.

E Taehyung dopo qualche minuto parve rendersi conto di quello sguardo insistente, tant'è che si girò a guardare il compagno con un'espressione adorabilmente confusa.

«Che c'è? Ho qualcosa in faccia? Tra i capelli?», domandò piano, passandosi poi la mano libera sui punti appena indicati verbalmente.

«No, affatto. Stavo soltanto pensando», rispose l'alfa ridacchiando, abbassando poi per qualche istante lo sguardo, giusto il tempo di schiarirsi la voce e tornare a guardare davanti a sé.