Dolorose verità

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Caleb era in campo a festeggiare la qualificazione per la finale con i suoi compagni di squadra, ma la sua attenzione era rivolta alla ragazza bionda in tribuna. Lo stava guardando con la sua classica espressione del tipo: Pensi di avermi impressionato?
Non poté non trattenere una risata, ovvio che non gli avrebbe mai detto che aveva fatto un'ottima partita.

Kevin continuava a prendersi troppa confidenza con Sam per i suoi gusti. Lui lo lasciava per un po' da solo con lei e già ci provava? Assurdo.
Sperò si fosse accorto delle occhiate assassine che gli mandava.
Che poi a pensarci bene, perché gli dava tanto fastidio? Ora non era più lui che doveva preoccuparsi per lei, a questo ci doveva pensare quell'idiota di Jason, non serviva più che si comportasse da fratello maggiore.
Ma allora perché aveva queste reazioni se Kevin faceva lo stupido con lei?
In quel momento però non aveva tempo per pensarci, si concentrò sulla vittoria appena conquistata e sulla felicità di quel momento.

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«Felice del risultato?» chiese Kevin a Samantha mentre uscivano dallo stadio.
La ragazza alzò le spalle indifferente.
«Fa lo stesso, tanto la finale la perderete» disse.
«Possiamo guardarla insieme se non mi rimetto in tempo che ne dici?» le propose facendole l'occhiolino.
Lei lo guardò con una faccia disgustata.
«Passo» disse.
«Oh andiamo, ci siamo divertiti» continuò lui.
«A quanto pare abbiamo concezioni diverse di divertimento» ribattè la ragazza «Dobbiamo proprio continuare a parlare? Non puoi startene zitto finché non arriva il ragazzino e mi riporta a casa?»
«Ma come siamo acidi» commentò lui sbuffando «E io che ci tenevo a conoscerti meglio»
«Prendo la metro» dichiarò Sam stufa di sprecare il suo tempo con quell'individuo e si avviò.
«Ehi, ferma» cercò di chiamarla Kevin «Andiamo, Caleb mi uccide se ti lascio andare»
«Addio» disse lei alzando una mano mentre si allontanava.
«Oh ma insomma» disse Kevin raggiungendola e piazzandosi davanti a lei «Senti sarà qui a minuti non fare scenate»
«Ah io non dovrei fare scenate?» iniziò Samantha alzando il tono della voce irritata «Quello stupido mi obbliga a venire qui minacciando di mandare all'ospedale mio fratello e io non dovrei fare scenate?» ora stava quasi urlando.

Kevin la guardò sorpreso.
«Senti dolcezza, Caleb dice tante di quelle cazzate, non ne sarebbe capace» disse lui.
«Io non lo conosco più» affermò lei mentre superava il ragazzo che non sapeva più che fare.

Sospirò.
«Mi dispiace deluderti dolcezza ma non vai da nessuna parte» disse e dopodiché la prese delicatamente per un braccio e la riportò davanti a lui, aprì la portiera dell'auto e la fece entrare per poi chiudere e bloccare la serratura.
La ragazza che non poteva credere a quell'ennesimo rapimento iniziò a tempestare il finestrino di pugni urlando parole poco gentili al ragazzo fuori, che imbarazzato cercò di ignorarla.

«Che sta succedendo?» chiese Caleb uscendo dallo stadio.
«La tua bella è un po' nervosetta» disse Kevin facendo un cenno verso la macchina.
Due occhi furenti fissavano in cagnesco i ragazzi all'esterno.
«Che hai combinato per farla arrabbiare Kev?» chiese Caleb.
«Cosa? Forse la domanda è che cosa hai combinato tu bello» ribattè Kevin «Meglio riportarla a casa, se la facciamo aspettare quella ci ammazza»

I due ragazzi salirono in auto e partirono, mentre Samantha da dietro diceva loro parole poco cortesi.
«Questo idiota mi ha chiusa in macchina» disse irritata indicando il ragazzo biondo «E so che è per colpa tua stupido ragazzino, che diavolo di problemi hai, sono venuta alla tua stupida partita perché non posso andare a casa da sola adesso?!»
«Perché voglio riaccompagnarti a casa Sam» rispose Caleb cercando di mantenere la calma «Sai che non mi piace la metro, di sera poi»
«Cosa? Cos'è adesso ti importa che torni a casa sana e salva? Non fare lo stupido tu non hai nessun diritto di dirmi cosa devo fare, aspetta solo che lo sappia Jason e la tua faccia non avrà più quell'aspetto» sbottò Samantha buttandosi di peso contro lo schienale del sedile.
«Ti stiamo portando a casa e ti lamenti anche?» si mise in mezzo Kevin.
«Senti tu è meglio che stai zitto» lo fece tacere la ragazza «È una questione tra me e lui»
«Puoi abbassare la voce Sam mi stai irritando» cercò di calmarla Caleb ottenendo però il contrario.
«Senti, primo non mi chiami Sam, secondo prega che Jason non sia già a casa e terzo se non l'hai ancora capito tu per me vali meno di zero d'accordo? Quindi la smetti di venire a darmi fastidio è chiaro?» Samantha voleva mettere le cose in chiaro una volta per tutte, voleva che la smettesse di farsi vivo e che tagliasse i rapporti anche con lei.
Non ricevette risposta.

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