Nome

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Samantha lo guardò con occhi stanchi. Era sveglia da solo un'ora ma già avrebbe voluto rimettersi a dormire.
Caleb soffriva nel vederla ridotta così, e soffriva ancora di più al pensare che era stato lui a farla finire lì.
Mentre fuori si sentivano le voci smorzate degli altri due ragazzi, Caleb pensò a come iniziare la conversazione.

«La mia macchina sa di cane bagnato per colpa di questo sacco di pulci» disse tirando la coda al cagnolino che reagì mordicchiandogli la mano scherzosamente.
La ragazza sorrise, ma stancamente.
Caleb riportò l'attenzione su di lei.
«Odio vederti così» disse in un sussurro continuando a tenere lo sguardo sul cagnolino «E odio pensare che sono stato io, è stata tutta colpa mia»

Ma Samantha lo bloccò.
«Non è vero, lo sai che sono stata io a buttarmi in mezzo alla strada, non avresti potuto evitarlo» gli disse.
Ma Caleb scosse la testa.
«Se avessi guidato più prudentemente...» iniziò il ragazzo, ma Sam lo fermò.
«Non pensarci neanche» gli disse alzandogli la testa e guardandolo negli occhi.
Occhi che, con sua grande sorpresa, trovò lucidi.
«Faccio solo casini» disse Caleb con un filo di voce.

Ed eccolo tornato il ragazzino dolce che Samantha ricordava. Quel ragazzino che tanto le era mancato e che anche se ci provava con tutte le sue forze non riusciva a detestare.
Lo sapeva che questa situazione non sarebbe durata tanto, sapeva che appena quel momento di debolezza sarebbe passato, lui sarebbe tornato ad essere il ragazzo irritante che da quando era tornata le dava il tormento. Ma non voleva crederci.
L'impulso di stringerlo tra le braccia era così forte che se non fossero entrati Jason e Bran probabilmente l'avrebbe fatto. Jason e Bran, che si irrigidirono quando videro il traditore così vicino a Samantha.

Ma Caleb, da ragazzo sveglio che era si allontanò subito.
«Tieni il borsone per il cucciolo» disse prima di uscire dalla stanza dopo aver fatto un cenno di saluto.
Prima che fosse uscito Samantha aveva incrociato di nuovo i suoi occhi, e li aveva trovati di nuovo calmi e sicuri, tanto da farle dubitare di quello che invece aveva visto pochi istanti prima.

*****

«Sei un coccolone» disse Samantha mentre accarezzava il cucciolo steso sulle sue gambe.
«È un furbone» la corresse Brandon.
Come a confermare ciò che il ragazzo aveva appena detto il cucciolo si voltò con la pancia in su diventando ancora più tenero.
Samantha rise e iniziò a grattargli la pancia. Il cucciolo chiuse gli occhi beato.
«Che razza è? Sembra un lupo» disse Sam.
«Non ne ho idea, sarà meglio farlo vedere da un veterinario, ci saprà dire di più» rispose Bran «Perché vuoi tenerlo giusto?»

«Ovvio che sì» rispose Sam sicura «Lo teniamo, vero Jay?» si rivolse poi al fratello.
«Tanto lo terresti anche se ti dicessi di no» disse Jason.
La ragazza rise.
«Quindi sei dei nostri eh furbacchione» disse il ragazzo.
Si avvicinò al letto e iniziò a scompigliargli il pelo cosa che lo irritò. Infatti il cucciolo si girò e prese a fare assalti alla mano di Jason.
«Sei combattivo eh» disse Jason inchiodandolo al letto con una mano.
Il cucciolo tentò di liberarsi, ma poi scelse una tattica più facile. Emise un lamento di aiuto, finché Samantha intervenì in sua difesa.

«Dai, povero cucciolo» disse prendendolo in braccio e continuando a coccolarlo.
Il lupacchiotto soddisfatto guardò Jason con aria di superiorità, come a dire "ho vinto io".
«Oh, eccome se è furbo!» disse Jason.
Il cucciolo nascose il musetto sotto il braccio di Sam.

«Sarà meglio farlo sparire da qui prima che arrivi qualcu...» Jason non riuscì nemmeno a finire la frase che la maniglia della porta si abbassò.
Imprecando il ragazzo afferrò il cucciolo e lo infilò nel borsone che nascose sotto il letto. Il tutto in mezzo secondo. La porta si aprì e un'infermiera entrò.
Fece delle domande a Sam su come si sentiva e la sottopose ad alcuni controlli.

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