Brutte notizie

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Il cuore di Samantha si era fermato diverse volte quella partita, in particolare quando aveva visto il fratello cadere a terra semisvenuto. Lì fu sul punto di avere un vero e proprio infarto. Avrebbe voluto strozzare Caleb con le sue mani, era possibile che fosse sempre lui la causa di tutto? Che fosse stato volontario o no, poco importava, suo fratello era steso a terra. Era rimasto lì immobile per quelli che a Samantha erano sembrati minuti lunghissimi, anche se in realtà non ne era trascorso probabilmente neanche uno.

Solo quando il ragazzo si rialzò Sam ricominciò a respirare normalmente. Uscì dal campo adirittura con le sie gambe, rifiutando qualsiasi aiuto.
Stupido orgoglioso, pensò Sam squotendo la testa.

Questo momento di ritrovata serenità non durò però molto, infatti vide suo fratello che insisteva per voler rientrare subito in campo e l'allenatore che lo accontentava.
Ma che gli passava per la testa? Meno di due minuti fa era a terra privo di sensi e voleva subito rientrare? Solo Dio sapeva quanto la ragazza avrebbe desiderato prendere a sberle il fratello in quel momento.

Fratello che però, qualche minuto dopo, segnò il goal della vittoria.
Sam quasi non poteva credere ai suoi occhi mentre guardava l'imbecille di suo fratello che veniva sommerso dai suoi compagni.
Ce l'avevano fatta, avevano vinto.

Sam guardò con soddisfazione Caleb, aspettandosi di vederlo deluso o arrabbiato. Invece il ragazzo non era nulla di tutto ciò, anzi, mentre i suoi compagni se ne stavano seduti con la testa tra le mani lui si toglieva tranquillamente la maglietta e si sistemava i capelli, portando piuttosto l'attenzione verso la panchina avversaria.
Che aveva in mente quel ragazzino?
Samantha non riusciva a capire.
Chi stava guardando, da quella parte? Perché non sembrava essere rimasto male per la sconfitta?

L'abbraccio di Hazel interruppe con forza i suoi pensieri.
«Abbiamo vinto!!!» le urlò nelle orecchie come se lei non se ne fosse accorta.
Sam sorrise stancamente ricambiando l'abbraccio.

Quella sensazione di spossatezza che la accompagnava dall'inizio della giornata si stava facendo fastidiosamente più forte. Inoltre sentiva una strana sensazione di calore al ginocchio operato e le dava anche un po' fastidio. Si posò una mano sulla fronte e fece una smorfia quando sentì che scottava. Ci mancava anche la febbre. Decise di non dirlo al fratello per non doverlo far tornare a casa prima e per lasciargli godere la meritata vittoria.

Un certo biondino qualche fila più giù la stava fissando.
«Dai, vieni giù a festeggiare!» disse Hazel sfrecciando giù dai gradini degli spalti per avvicinarsi al suo ragazzo.
Nat e Piper la imitarono, e lei le seguì stancamente.
«Vado un attimo in bagno» le disse Seth allontanandosi verso la toilette.

A Kevin non pareva neanche vero e sfruttò l'occasione.
«Non sembri molto entusiasta della vittoria» disse alla ragazza facendola voltare.
«Sei ancora qui?» disse Sam sbuffando a Kevin.
«Non potevo lasciarti senza salutare» rispose lui.
«Ma che gentile» disse la ragazza distrattamente, mentre continuava a scendere i gradini uno alla volta con le stampelle «Credo che Caleb stia cercando di fulminarti con lo sguardo» aggiunse dopo aver dato una rapida occhiata al campo.
«Ah, se gli sguardi potessero uccidere...» disse Kevin.
Poi alzò una mano per salutare Caleb, che ricambiò passandosi teatralmente il pollice sulla gola come minaccia.

Quando Kevin riportò l'attenzione sulla ragazza dovette fare uno scatto degno di Flash per sorreggerla impedendole di cadere.
«Ma che ti prende?!» le disse quando si fu nuovamente stabilizzata.
«Ma che prende a te, lasciami!» ribattè Sam cercando di scrollarselo di dosso.
«Stavi barcollando!» continuò il ragazzo rifiutandosi di lasciarla.

Sam lo sapeva, aveva avuto un giramento di testa e per un istante aveva creduto che sarebbe caduta, ma decise di mentirgli per toglierselo di torno.
«Ho solo perso l'equilibrio» gli disse continuando a scendere.
Kevin la guardò poco convinto, in particolare da quanto era pallido il viso della ragazza.
«Forse sarebbe meglio che tu andassi a casa» le disse Kevin.
«Sì certo, grazie per il consiglio» lo congedò ironicamente Sam affrettandosi a scendere gli ultimi gradini e a raggiundere le altre ragazze.

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