Addio

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«Cos'è successo?» chiese Samantha ai due fratelli quando rientrarono.
«Niente, è tutto apposto» minimizzò Jason senza però ovviamente convincere la ragazza che guardò Brandon in cerca di una risposta.
Il ragazzo si rese conto che probabilmente aveva visto tutto perciò trovò inutile mentirle.
«Cohen, dava fastidio, ma non ti preoccupare non è successo niente» le disse.

Samantha non lo poteva vedere, ma fuori dal locale un ragazzo mezzo indolenzito si spazzolava i vestiti dalla polvere e raccoglieva il suo cappello bianco, cercando di far funzionare di nuovo l'articolazione della sua spalla destra.

La ragazza annuì poco convinta guardando il ciuffo spettinato del fratello e i viso arrossato.
«Avete finito? Così andiamo a casa» disse Jason riferendosi ai bicchieri che lei e Seth avevano in mano.
Sembrava aver perso la voglia di festeggiare.
I due ragazzi annuirono, così iniziarono tutti ad uscire dal bar.
Prima che Samantha mettesse un piede fuori il fratello la richiamò un attimo dentro.

«Samantha» disse, e già dal fatto che l'avesse chiamata con il nome completo fece preoccupare la ragazza.
«Sì?» gli rispose voltandosi verso di lui.
«Cohen è cambiato, sai cos'ha fatto e cosa può fare» iniziò il ragazzo «Perciò, se si fa rivedere, se ti da fastidio o anche se solo ti guarda, tu devi dirmelo»
Samantha lo guardò. Sapeva che il fratello non avrebbe mai pensato di dover dire quelle parole, non riferendosi a quello che era stato un fratello per loro, e sapeva che suppur lo odiasse nemmeno lui era contento di dirle.
«Certo» disse annuendo leggermente.
Anche il fratello annuì prima di seguire la sorella fuori dal bar e tornare a casa.

*****

Caleb sapeva che Jason non ci sarebbe andato leggero, e infatti aveva avuto ragione, ma nemmeno lui si era risparmiato.
Certo, aveva qualche livido in faccia e una spalla un po' amaccata, ma era sicuro che Jason non fosse preso tanto meglio. Se non ci fosse stato Brandon sarebbe stato uno scontro alla pari, più o meno, invece si era messo in mezzo. Forse era stato meglio così, se nessuno li avesse fermati non immaginava come potrebbe essere andata a finire.

Così era tornato verso casa a piedi, rifiutandosi di chiamare Kevin e farsi venire a prendere per evitare di subire l'ennesima predica sul non finire nei guai.
La gente che lo vedeva per strada gli stava alla larga come se avesse la peste, guardandolo come si guarda un malvivente.
Forse era conciato peggio di quanto immaginava, ma non gli importava, che pensassero pure quello che volevano.
Quando arrivò a casa non si sprecò a specchiarsi e vedere com'era preso, si limitò a lasciarsi cadere sul letto cercando di ignorare la spalla che pulsava e a cercare di dormire.

Il mattino dopo, quando si era dato un'occhiata allo specchio e aveva visto il livido che aveva in faccia e sulla spalla si era arrabbiato. La cosa strana però era che non era arrabbiato con Jason o Brandon, era arrabbiato con Samantha. Durante la rissa l'aveva vista che dal bar stava guardando fuori verso di lui, e non aveva mosso un dito per impedire quello che era successo. Se fosse uscita avrebbe calmato Jason solo con la sua presenza e il ragazzo di certo non lo avrebbe aggredito davanti alla sorella.
Invece era rimasta lì ferma a guardare mentre si prendevano a botte, anzi per la precisione a guardare un match sleale due contro uno. Dopo tutte le volte che lui l'aveva protetta da tutto e tutti lei se ne era rimasta a guardare.

Fuori in lontananza si stavano avvicinando nuvoloni neri minacciosi che di sicuro non lo tiravano su di morale.
Afferò qualche biscotto e le chiavi della macchina e uscì a farsi un giro.
Le vie della periferia erano deserte a causa del brutto tempo che si avvicinava, così ne approfittò per spingere al massimo il pedale dell'acceleratore e godersi il vento fresco che entrava dal finestrino aperto scompigliandogli i capelli.

*****

Samantha non aveva dormito bene quella notte.
In realtà non aveva proprio dormito, come le succedeva spesso da una settimana a quella parte.
La sua mente seppur stanca continuava a pensare ad un certo ragazzo e a chiedersi se Jason non gli avesse fatto troppo male.
Da un lato sperava gli avesse dato una bella lezione perché anche secondo lei la stava seguendo, ma dall'altro era preoccupata per lui.
Riuscì a convincersi che la parte che desiderava che le avesse prese fosse più grande dell'altra, così verso l'alba riuscì ad addormentarsi.

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