Shopping

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La mattina dopo Hazel aveva trascinato quasi di peso Sam al centro commerciale per fare shopping, come le aveva promesso.
Per prima cosa andarono a cercare un costume. Ne comprarono uno a strisce bianche e nere, con il reggiseno a fascia, come piaceva a Samantha, così quando prendeva il sole poteva togliere il cordoncino attorno al collo, perché odiava quando restava il segno dell'abbronzatura.

La tappa sucessiva furono i vestiti. Sam ne provò una quantità infinita, da quelli più striminziti che Hazel le faceva provare solo per vedere la sua espressione disgustata e mettersi a ridere, agli abiti lunghi da sera.
Dopo averne provati una decina Samantha si rese conto che l'amica le porgeva gli abiti più ridicoli solo per divertirsi.

«Te ne sei resa conto finalmente, mi stavo divertendo un mondo» confessò alla fine Hazel ridacchiando «Ok, ora ti porto quelli che ho davvero scelto per te» disse sparendo per il negozio e tornando qualche minuto dopo con la bellezza di cinque vestiti. Sam li provò, e alla fine ne scelse due. Il primo le arrivava dalle ginocchia ed era senza spalline. Il colore passava gradualmente dell'azzurro sul petto al bianco sulla gonna. Samantha non voleva prenderlo perché secondo lei il colore dava troppo nell'occhio, ma Hazel aveva insistito dicendo che si intonava perfettamente con i suoi occhi.
Il secondo era più elegante: nero, con uno scollo a cuore sul petto e un altro dietro che le arrivava a metà schiena. La gonna era della stessa lunghezza dell'altro ed era a pieghe. Secondo Hazel quel vestito le valorizzava il fisico e faceva risaltare i suoi capelli biondi, ma Sam pensava che le metteva troppo in risalto la carnagione chiara. Sapendo che discutere sarebbe stato inutile, la ragazza si limitò a dare ragione all'amica e a comprarli.

«Costume e vestiti, fatto» pensò Hazel ad alta voce «Ora le scarpe»
«Perché? Cos'hanno che non va queste?» obbiettò Samantha indicandosi quelle che indossava. Appena lo disse si rese però conto che Haze aveva ragione: le sue All Star ormai non erano più bianche, ma di un colore giallognolo ed erano un po' lise sui lati. Strano che non ci avesse mai fatto caso, forse perché le erano sempre piaciute quelle scarpe e perché erano così comode da indossare in qualsiasi momento e con qualsiasi abbigliamento. O forse perché sulla suola, nella parte interna della scarpa sinistra c'era una scritta fatta con l'indelebile tre anni prima, prima della sua partenza, che per quanto avesse provato a cancellare non era scomparsa del tutto. Una scritta che un ragazzo allora molto importante aveva fatto.

«Che dici, forse perché le indossi da più di quanto? Cinque anni?» le disse Hazel incrociando le braccia con uno sguardo a metà tra l'inorridito e l'esasperato.
«Ok, forse hai ragione» riuscì a dire Samantha prima che la ragazza la trascinasse in un negozio di scarpe.
Riuscì a contrattare per un tacco non troppo alto come invece voleva Hazel, così si ritrovò alla cassa con un paio di scarpe eleganti nere con il cinturino brillantinato. In fondo le piacevano, stavano benissimo con il vestito nero. Non contenta però le fece prendere anche un paio di scarpe da ginnastica Fila.

«Abbiamo finito? È stancante fare shopping» si lamentò Sam dopo aver pagato, ed era sincera. Non andava a fare del vero shopping da una vita, e non ricordava fosse così faticoso.
«Ci fermiamo al bar se ti va» le propose Haze.
La ragazza pensò che un po' di zuccheri avrebbero aiutato, quindi annuì. Si sedettero ad un tavolino e ordinarono. Sam prese una fetta di torta al cioccolato e un succo all'ananas, e Hazel la imitò.

«Allora, cosa pensi di fare ora che hai finito la scuola?» le chiese curiosa Hazel.
Sam rimase un attimo in silenzio non sapendo cosa rispondere.
«Sinceramente non lo so» ammise poi «Voglio dire, ho così tante idee in mente che non so a quale pensare per prima... potrei andare all'università, pensavo di studiare economia, un amico in Inghilterra mi ha insegnato a giocare in borsa, sai azioni, obbligazioni, tutte quelle cose lì, è interessante, poi potrei anche dedicarmi all'attività immobiliare, hai presente quella cosa di comprare un edificio in una zona a bassa prezzo, metterlo in affitto e poi rivenderlo quando il prezzo aumenta, o fare la manager di qualche azienda...»
«Ferma, ferma, mi sono persa, sono rimasta a quella cosa sul mettere in affitto e poi vendere... boh, hai detto una cosa del genere?» Hazel la interruppe con un'espressione confusa che provocò una risata diverita a Samantha.
«Lascia stare...» chiuse poi il discorso.
«Scusami se non sono al tuo livello di istruzione eh» disse lei fingendosi offesa, facendo di nuovo ridere la ragazza.

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