Trasalii.
«Io? C-come ne siete sicuri?», chiesi, sperando fosse tutto uno scherzo, o un malinteso.
«Sono tua madre, quella biologica, appena ti ho guardata l'ho capito, ma poi quando hai detto il tuo nome, la tua età, i nomi dei tuoi genitori...ne ho avuto la conferma. Ma soprattutto, quando ho visto il tuo vestito. Quello te l'ho regalato io, Diana», non riuscivo a credere alle mie orecchie. Sentii le guance bagnarsi di lacrime.
«Era per questo che lei non ha voluto dirmi chi me l'aveva regalato...per non farmi scoprire che sono stata...adottata», sussurrai l'ultima parola. Anne...mia madre, mi guardò.
«Mi dispiace per tutto», sussurrò ed Harry cominciò ad urlare:«Dovevate dirmelo! Era mio diritto saperlo! Avremmo evitato tutto questo!»
«No, non è possibile», intanto io continuavo a sussurrare questa frase, più che altro per convincermi. Mentre Harry continuava ad urlare io mi alzai, e, non facendomi nè vedere nè sentire, uscii di casa. Mi feci un giro nel grande giardino, fino a che non trovai una sedia a dondolo. Mi sedetti sopra a quest'ultima, e cominciai a dondolarmi. Ero stata adottata, avevo vissuto tutta la mia vita in una menzogna. I miei avrebbero anche potuto dirmelo, insomma, avevo diciotto anni. Avrei preferito saperlo in modo diverso, non così. Però, in quell'istante, la cosa peggiore era una: mi ero fidanzata con il mio fratello maggiore, mi ero innamorata di mio fratello. Ma a quel punto mi chiesi: era davvero amore? Io ero davvero innamorata di Harry Styles, mio fratello? Probabilmente no. Probabilmente era amore fraterno, ed io non me ne ero accorta...noi non ce ne eravamo accorti. Mio fratello è stato il mio idolo per anni, io piangevo per lui, passavo le giornate chiusa dentro casa quando uscivano le date del tour dei One Direction, sapendo già che non sarei potuta andare, però non sapevo che in realtà, il mio idolo e ragazzo di cui pensavo di essere innamorata, era mio fratello. Io avevo conosciuto mio fratello dal vivo grazie ai messaggi che gli mandavo in direct, in cui mi confidavo con lui, credendo che fosse solo il mio idolo, ma poi è diventato il mio ragazzo, e dopo ho scoperto che era mio fratello, in realtà.
«Ehi», sentii dire da una voce roca.
«Ehi», mi girai verso di Harry e gli sorrisi leggermente. Si sedette sulla sedia accanto alla mia.
«Tutto bene?», distolsi lo sguardo e tornai a guardare gli alberi e le piante davanti a me, e dissi la bugia che ero abituata a dire dopo questa domanda:«Tutto bene»
«Non è vero», notò.
«E chi te lo dice?»
«I tuoi occhi», esitai, prima di rispondere.
«Non...non ti sto guardando»
«Ma per un secondo l'hai fatto», non risposi.«Diana, io ti conosco...anche se non da troppo tempo, ma ti conosco»
«E sei mio fratello», aggiunsi subito.
«E-e sono tuo fratello», disse. Sentii le guance bagnarsi, di nuovo.
«Sono stata con mio fratello», risi nervosamente «È tutto così ingiusto!», singhiozzai battendo un piede a terra.
«Hai ragione, hai ragione», mise una mano sua mia spalla «Cosa ho fatto di male in questa vita? Sono stata bullizzata per tantissimo tempo, mia madre non mi dimostrava il suo affetto, e mi faceva soffire, mi sono messa con il mio idolo che poi si è dimostrato mio fratello, e sono stata adottata», osservai singhiozzando ancora.
«Non hai fatto niente di male, okay? Ci sono persone che ti vogliono bene, siamo tanti», risi nervosamente, di nuovo.
«Tanti, Harry? Tanti chi?»
«Io, Liam, Niall, Louis, Zayn, Justin, mia madre, mio padre, Robin, Gemma...», lo interruppi.
«La tua famiglia mi ha appena conosciuta», mi sentii osservata.
«È anche la tua famiglia, e proprio per questo ti amano. Mia...nostra madre ti ha messa al mondo, Gemma è tua sorella...e anche io sono tuo fratello...»
«Avevamo il diritto di saperlo», mi riferii all'ultima frase.
«Sì, lo so, piccola», quando sentii quel nomignolo fu come una pugnalata al cuore. Mi ricordò i giorni precedenti, in cui finalmente ero felice. Ero felice con il mio ragazzo. In quel momento realizzai davvero, il mio ragazzo era mio fratello.
«Mi potresti riportare a casa, perfavore?», chiesi in un sussurro.
«Casa...»
«Casa mia. Dove sono i miei genitori...adottivi», spiegai.
«Vuoi...salutare? Se non vuoi lo capisco...», lo interruppi.
«Sì, voglio», ci alzammo, andammo verso la porta di casa ed entrammo.
«Io la riporto a casa», annunciò Harry. Nella stanza regnava il silenzio totale, di tomba.
«Oh», Anne fu la prima a parlare. Ormai non sapevo più nemmeno come chiamarla, se "Anne" o "mamma".
«Mi dispiace, tesoro. Torna quando vuoi, mi farebbe la donna più felice del mondo allacciare i rapporti con te», aprì le braccia, sperando che io andassi ad stringerla, ma vedendo che rimasi ferma, Harry, qualche secondo dopo, disse:«Mamma, non penso sia il momento», Anne riabbassò le braccia, e, con sguardo triste disse:«Va bene, allora ci vediamo, tesoro», poi continuò.
«Con te, Harry?»
«Non lo so, ti faccio sapere», salutò con la mano per poi affrettarsi ad uscire. Entrammo in macchina.
«Vuoi la musica?», chiese.
«È uguale per me, decidi tu», poggiai la testa sul finestrino. C'era molto disagio tra di noi.
«La metto, se non la vuoi più dimmelo», accese la radio, e partì midnight memories. Sospirai, pensando a quanto la mia vita fosse incasinata.
«Mi dispiace per tutto quello che è successo», spezzò il silenzio.
«No, non ti preoccupare: prima o poi avremmo dovuto saperlo. È stato meglio per noi, continuare la relazione sarebbe stato sbagliato», serrai le labbra.
«Perché?», mi chiese, ed io mi accigliai.
«Siamo fratelli, anche se non lo sapevamo fino a poco fa. È sbagliato essere sia fidanzati che fratelli. Non pensi?», chiesi.
«Ah, sì. Pensavo ci fosse qualcosa di sbagliato, oltre a quello, nella nostra relazione. Scusami, sto ancora assimilando tutto», sospirò anche lui.
«No, tranquillo. Anche perchè siamo in due»,
«Ma è finita, quindi...», lo guardai serrare le labbra.
«Già», distolsi lo sguardo da lui.
«Mi è piaciuto, però»
«Cosa», chiesi confusa.
«Stare con te. Mi è piaciuto moltissimo», si spiegò, ed io sorrisi.
«Anche a me. Ho scoperto la felicità, grazie a te. Ho scoperto come ci si sente ad essere felici», arricciai le labbra.
«Ti direi "ti amo" adesso, ma non posso», disse tristemente.
«Ti amo, da sorella», affermai. Lui sorrise.
«Ti amo, da fratello», sorrisi leggermente anche io. Appena arrivammo a casa, mi girai verso di lui.
«Bene», disse lui.
«Bene», replicai anche io.
«Ci vediamo. Ti prego, passa a casa nostra. Non solo la nostra famiglia sarebbe molto felice di vederti, ma anche io lo sarei», annuii.
«Sì, certo! Verrò sia a trovare tua...nostra madre, che te, anche perchè devo venire a prendere i miei vestiti e le scarpe», osservai.
«Ah giusto, ci vediamo tra poco tempo allora», mi abbracciò.
«Ci vediamo», inspirai bene il suo profumo. Uscii dalla macchina.
«Oh, Diana», Harry mi chiamò abbassando il finestrino.
«Non dimenticare il telefono», me lo porse.
«Grazie, ciao», lo salutai con la mano, e lui ricambiò, poi alzò di nuovo il finestrino e lo vidi andarsene, poi entrai in casa.
«Diana!», urlò mia "madre".
«Ciao, "mamma"», mimai le virgolette. Lei.mi guardò in modo strano «Sì, ho scoperto tutto. Sono andata dalla madre di Harry oggi, o dovrei dire, nostra madre? Sì, la mia mamma biologica», lei mi guardò, e sembrava colpita.
«Ho diciotto anni, potevate anche dirmelo che sono stata adottata e che il mio idolo, poi mio fidanzato, era in realtà mio fratello», andai verso la mia camera.
«Diana! Dove vai?», mi chiese seguendomi.
«In camera mia!», mi girai di scatto verso di lei facendola bloccare «Voglio stare un po' da sola», poi mi rigirai e andai verso la mia camera. Entrai dentro, poggai il cellulare sulla scrivania e mi buttai sul letto, scoppiando in lacrime. Mi mancava tutto quello che c'era tra me ed Harry, ma niente era possibile. Le mie guance erano ormai zuppe, e sentivo gli occhi gonfi, bruciare. Quando smisi di piangere per poco, sentii gli occhi appesantirsi, così, tra lacrime e tanti pensieri per la testa, mi addormentai. Quel pomeriggio feci di nuovo l'incubo, ma questa volta fu un po' diverso, perchè, finalmente, finì.«Diana?», sentii chiamarmi. «Diana? Vieni qui», ancora quella voce. Io correvo, correvo, stavo scappando, ma non sapevo da chi. Ero in un bosco, non era buio, nemmeno giorno, solo che, intorno a me, c'era una luce blu, che non mi spiegavo. Gli alberi neri erano tutti spogli, e si muovevano quando passavo. Ad un certo punto trovai una casetta, nè troppo piccola, nè troppo grande. Dietro di me sentii ancora chiamarmi:«Diana», sempre quella voce, che sussurrava il mio nome, ma che si faceva sentire come se urlasse. Mi girai, ma dietro di me non c'era nessuno. Come se avesse potuto proteggermi, entrai in quella casa. Era tutto buio.
«Ehilà!», mi guardai intorno, sperando di vederci qualcosa.
«C'è qualcuno?», chiesi, anche se sapevo che nessuno mi avrebbe risposto.
«Diana!», urlò quella voce, e il buio si avventò su di me. Quando finalmente riuscii a scorgere qualcosa, tra le tenebre, vidi una sagoma familiare avvicinarsi a me.
«Harry...», sentii il respiro appesantirsi.
«Diana, io sono tuo fratello»The end.
All the love Sx
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Instagram|H.S.
FanfictionLei scriveva al suo idolo, su Instagram, con la convinzione che non le avrebbe mai risposto, aveva ragione? Tra i due si nascondeva un segreto, che loro non sapevano, l'avrebbero mai scoperto? ••• "7 miliardi di persone nel mondo ed io sono innamor...