19. Lies?

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Logan's point of view

«Amico, è successo un casino assurdo con Shawn. Non pensavo che se la sarebbe presa così tanto per via di Maya... Spero che le cose si risolvano, l'ultima cosa che voglio è mettere a repentaglio la nostra amicizia» conclusi il breve riassunto di quanto accaduto quel pomeriggio mentre Spencer stava chiudendo una canna.

«Gli passerà Logan, non ti preoccupare. Sai anche tu com'è fatto Shawn, deve sempre ingigantire ogni minima cosa. Piuttosto, hai già concluso con la Hamilton?» mi domandò lui con malizia mentre fumava avidamente la canna che aveva appena rollato.

«Ti sto dicendo che sto mettendo a repentaglio la mia amicizia con Shawn e che probabilmente ho incasinato ulteriormente anche la vita di Maya e l'unica cosa che ti interessa è sapere se siamo andati a letto insieme?» commentai irritato.

Non ero arrabbiato con Spencer, lui non aveva colpa per la situazione del cazzo in cui mi ero cacciato e che probabilmente avevo anche peggiorato. Avevo ferito due persone in un colpo, bella mossa Logan!

Spencer mi passò la canna e mi guardò con aria interrogativa, come se si aspettasse delle spiegazioni da parte mia.

«Non mi dire... Lei ti piace» osservò lui con il suo solito tono accusatorio.

Io accettai la canna e iniziai a fumarla con avidità, come se potesse cancellare il ricordo di quello che avevo vissuto fino poche ore prima.

«Lo sai che non faccio queste cazzate. Mi sono avvicinato a lei soltanto per vincere la scommessa.»

Ed era davvero questa la verità, io sono Logan Wyatt. Io non mi affezionavo alle persone, io le usavo per i miei comodi per poi liberarmene quando diventavano superflue.

Ma se ero davvero così, perché non riuscivo a smettere di pensare a Maya? Ero fermamente convinto che l'ultima cosa di cui avesse bisogno in questo momento così delicato fosse rimanere da sola. L'avevo letto nel suo sguardo sconvolto prima che tornasse a casa di suo padre e non avrei dovuto andarmene, lasciandola in balia dei suoi demoni interiori. Avrebbero finito per consumarla e lei si sarebbe convinta di essere ciò che in realtà non era.

«Fratello, riesco a vedere i tuoi neuroni che ti stanno torturando... A cosa stai pensando?»

Scossi la testa cercando di scacciare quelle inutili preoccupazioni. Ma cosa diavolo mi era preso?

«Alla prossima mossa da fare con la ragazza di città, le do massimo una settimana di tempo» commentai, cercando di ricordare quali fossero le mie reali intenzioni con lei.

«Chi stai cercando di convincere, me o te? Sono confuso» osservò Spencer, riappropriandosi della canna che gli stavo passando. 

«Cosa stai cercando di dire? Io non devo convincerti di niente, questa è la verità» sputai irritato.

Spencer alzò lo sguardo e lo incastrò nel mio, cogliendomi alla sprovvista.

«Amico, non c'è nulla di male se lei ti piace. Sono cose che capitano a tutti, prima o poi. Anzi, sono quasi convinto che ti farebbe bene lasciarti andare un po'.»  

Io gli lanciai un'occhiataccia. Ma che cazzo stava dicendo? A me non potevano fare bene cose di quel tipo, e lui lo sapeva perfettamente.

«Deve proprio essere buona quest'erba se ti fa sparare queste cazzate» commentai, facendolo ridacchiare.

Un'arietta piacevole iniziò a soffiare lievemente, scompigliando i miei capelli, ormai troppo lunghi.

«Sul serio Logan, pensaci su prima di fare qualche altra cazzata.»     

«Non c'è bisogno che ti preoccupi per me, fratello. So già come devo comportarmi per ottenere quello che voglio.»  

Nonostante ostentassi sicurezza e convinzione, ero fottutamente terrorizzato di sbagliare mossa. Questa costante preoccupazione per Maya continuava a torturarmi, impedendomi di ragionare lucidamente.

Al diavolo i sentimenti e tutte quelle cazzate, creano solo problemi. Dovevo comportarmi esattamente come avevo sempre fatto, fregandomene delle altre persone, come loro si fregavano di me e della mia vita.

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