42. Cambiare prospettiva

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Dopo essermi fatta una lunga doccia rigenerante ed essermi resa un minimo più presentabile, raggiunsi il soggiorno di quella casa mai vista prima, alla ricerca di Logan e di Belle. Dovevo rimediare in qualche modo al mio comportamento, li avevo trattati in maniera pessima.

Per quanto ci fossi rimasta male nello scoprire di quella stupida scommessa, Logan mi aveva dimostrato che le sue intenzioni con me erano radicalmente cambiate, ma io non avevo voluto vederlo. Avevo così paura di legarmi di nuovo a qualcuno, da aver compromesso il nostro rapporto. Ora toccava a me farmi avanti, lottare, mettermi in gioco per cercare di recuperare quello che avevo danneggiato.

«Belle!» la chiamai disperatamente mentre varcavo la soglia del soggiorno. Era abbastanza spoglio, decorato con qualche poltrona colorata e delle piante con fiori dai colori vivaci.

La mia migliore amica era seduta scompostamente su una di quelle poltrone con fantasie discutibili. Non appena udì la mia voce che la chiamava, si voltò verso di me con uno sguardo annoiato.

«Ora hai decisamente un aspetto migliore» sentenziò, squadrandomi da capo a piedi.

Mi avvicinai a lei e incastrai i nostri sguardi. «Mi dispiace Belle, sono stata una perfetta stronza con te e non ne avevo motivo. Non hai fatto altro che preoccuparti per me da quando mia madre mi ha spedita qui e io ti ho tagliata fuori dalla mia vita. La verità è che ho paura, ho paura di ricascarci e di non essere in grado di riprendermi. Sai benissimo quanto io sia scettica quando di mezzo ci sono le emozioni, i sentimenti, i rapporti umani... Ma sono stufa di scappare dagli altri e da me stessa. Io sono coinvolta e voglio continuare ad esserlo, non voglio più fuggire o negare l'evidenza.» Mi interruppi volontariamente per osservare la sua reazione al mio monologo.

Belle sgranò gli occhi con evidente sorpresa. Si fermò una ciocca rossiccia di capelli dietro all'orecchio e sbuffò impercettibilmente. Nonostante io non fossi brava quanto Logan a leggere gli sguardi delle persone, quello di Belle in quel momento non mi trasmetteva granché.

Non capisco... Non era questo il suo obiettivo?

La mia migliore amica lasciò le gambe penzoloni dalla poltrona e tornò ad osservarmi. Allungò un braccio verso di me e mi trascinò sulla poltrona sopra di lei, per poi accogliermi in un abbraccio. Avevo davvero bisogno di uno dei suoi abbracci, diamine se mi erano mancati.

«Bentornata amica mia, non sai quanto sia stata brutta la mia estate senza di te! Non sparire più così, sai perfettamente che sono piena di assi nella manica per intrufolarmi nella tua vita incasinata, sia che tu lo voglia sia che tu non lo voglia» mi urlò con gioia strofinandomi la testa e scompigliandomi i capelli.

«Beh, la prossima estate potrai trascorrerla in questo posto dimenticato da tutti assieme a me. La gente di qui non è così male, devi soltanto imparare a conoscerla» gracidai facendole l'occhiolino.

Il sorriso di Belle scomparve improvvisamente dal suo viso. «May, a proposito... Logan ha deciso di andarsene dopo il tuo acido risveglio di prima. Non so dove sia andato e non so neppure se tornerà. Spence ha provato a chiamarlo ma non risponde. Abbiamo anche perlustrato le zone qui attorno ma di lui non c'è traccia... Cosa facciamo?» mi domandò lei, usando volutamente il plurale per farmi sapere che non mi avrebbe lasciata sola in questa missione, dato che il piano originario lo avevano ideato loro a mia totale insaputa.

Strizzai gli occhi e mi grattai la nuca, ripensando alle lunghe conversazioni che avevo avuto con Logan. Ricordavo fin troppo bene quanto temesse l'abbandono, esattamente come me, e ricordavo quando mi aveva parlato di sua madre e di come lo avesse trattato, quasi come se si fosse totalmente scordata di avere due figli, e non soltanto uno. Ricordavo anche quando mi aveva parlato dei suoi nonni e di come era unita la loro famiglia prima che suo padre perdesse il lavoro e iniziasse a bere con troppa frequenza...

«Credo di sapere dove sia Logan in questo momento... In un posto dove si sente al sicuro. Mi serve una macchina» dissi con decisione.

«Come diavolo ho fatto a non pensarci prima? Sei un genio Maya!» urlò Spencer alle mie spalle, facendo sobbalzare Belle accanto a me. Estrasse dalla tasca dei suoi jeans un mazzo di chiavi e me le lanciò al volo. «Trattala bene» disse, alludendo alla sua auto.

Io ruotai gli occhi, non riuscendo a comprendere questo stupido legame che avevano i maschi con le loro auto. Mi alzai dalla poltrona e mi avvicinai a lui per ringraziarlo, quando notai il genere di sguardi che lui e Belle si stavano scambiando.

Ma quante cose mi ero persa?

«Piuttosto, tu vedi di trattarla bene» sussurrai, alludendo alla mia migliore amica.

Spencer ridacchiò e Belle arrossì imbarazzata. Io mi allontanai da loro e rubai un biscotto di Chelsey, che gustai fino all'ultima briciola. Belle aveva ragione, erano davvero ottimi!

Spencer, intanto, aveva preso il mio posto sulla poltrona e stava baciando il collo di Belle con dolcezza.

«Fate i bravi durante la mia assenza e usate il preservativo!» scherzai, facendoli ridacchiare.

Uscii di casa e montai sull'auto di Spencer.

Diamo inizio alla nuova missione.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 27, 2019 ⏰

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