𝚒𝚕 𝚙𝚎𝚣𝚣𝚘 𝚖𝚊𝚗𝚌𝚊𝚗𝚝𝚎

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Qualcosa nel mio petto si svegliò,mi metto una mano sul petto e sentii che il cuore aveva iniziato a battere.
Anche i polmoni ritornarono a lavorare,l'aria che entrò nel mio naso mi fece starnutire;fu un gesto strano,come nuovo ma sapevo che cosa era e che cosa lo aveva provocato.
Mi appoggiai alla prima cosa che trovai,qualcosa di sporco e ruvido intuii che fosse la corteccia di un'albero,le gambe tremavano cerco di camminare ma cascai:solo ora capisco cosa succede.Sono morta e resuscita,quindi è come se sono rinata,devo imparare a camminare,anche se so come si fa i muscoli non lo sanno.Gli occhi si abituarono al buio,cercai di rimettermi in piedi e piano piano feci qualche passo,continuai a camminare inciampo qualche volta ma stavo andando bene,non sapevo dove stavo andando ma decisi di andare a dritto sperando di incontrare la strada.

Il respiro mi inizia a mancare,mi appoggio tutta ad un albero,faccio dei respiri profondi nel mentre mi sdraio e la terra fredda mi fa da materasso e il buio della notte mi copre con il suo vento freddo.

Nel mentre guardavo il cielo ripensavo al l'abbraccio con Allison di quanto avessi bisogno di quel l'abbraccio e di quanto io mi senta solo senza di lei.
Era la mia stella cometa,una specie di bibbia,alla fine sentii come la sua presenza,non la chiamai e tanto meno girai la testa nella speranza di vederla perché sapevo che alla fine non c'era era solo il mio cervello che voleva che lo vedessi,voleva che fossi felice ma non sapeva che io ero felice da quando mi aveva dato l'ultimo abbraccio,ero felice perché sapevo che sarebbe stato davvero l'ultimo non mi ha dato false speranze.
«ci si vede sulle stelle,o da quelle parti là»dissi,risi da sola,perché?mi piace il suono della mia risata.
Mi piace sentirmi felice.

Qualcosa di freddo cade sul mio naso,mi tocco la punta e vedo che è neve,tutto intorno a me è bianco e freddo,come questo mondo:sembra innocente ma alla fine se non sei abbastanza forte ti schiaccia lasciandoti congelare.
Mi alzai,la temperatura del mio corpo è davvero fredda,mi alzai iniziando a tremare,la poca luce che riesce a penetrare tra i rami del bosco è abbastanza da indicarmi la via della strada;tutto si faceva più chiaro ogni volta che facevo un passo.
Arrivai sulla strada,aspettai che una macchina arrivasse,avevo sempre più freddo e la t-shirt che indosso non aiuta,mi toccai le guancia gelate "scommetto che Liam sarebbe capace di farmele riscaldare"penso.
Un camion accosta,un uomo robusto scende dal veicolo mi chiede chi sono e che ci faccio qui,mento dicendo che mi sono persa,ero a caccia con mio zio e il buio mi ha fatto prigioniera«io vado a Beacon Hills,se vuoi ti accompagno?»propone con la sua voce forte che si trova sotto quei folti baffetti bianchi«la ringrazio»salgo e mi accuccio,mi sono fatta piccola piccola in un camion enorme,secondo me è come una metafora che dice che sono come invisibile in questo mondo enorme.
«hai freddo?»mi chiede prima di partire.
«si»cercavo di riscaldarmi con le mani ma anche quelle,erano ghiacce.
Mi porge una felpa bordò,mi sorride la prendo e la infilo,sussulto mettendomela.
«è di mia figlia,la porto sempre con me quando faccio dei viaggi lunghi»dice partendo.
«e sua figlia non le dice nulla?»chiedo osservando il bosco imbiancato«no,è partita per un lungo viaggio»dice amareggiato«dov'è andata?»chiedo«lassù»indicò il cielo,capii he avevo fatto una domanda delicata e di non fare altre domande per il resto del viaggio.

Arriviamo a Beacon Hills dopo tre ore di tragitto,siamo ai grandi magazzini.
«la ringrazio»dico togliendomi la cintura,mi sfilo la felpa mi blocca e dice che la posso tenere«mi ricordi molto mia figlia,anche lei era silenziosa con la gente che non conosceva»dice sorridendomi«come ti chiami?»chiedo«Bobby»
«beh,grazie Bobby»sorrido.
Mi sorride e riparti per la sua strada,mentre il suo camion si faceva sempre più piccolo io mi avvicino alla città.
Vedo che sono le dieci di mercoledì mattina.
Vidi delle ragazze che ridevano:Malia,Lydia,Kira,Stiles,Scott e Liam,voglio andare dai miei amici.

La scuola era rumorosa,adolescenti che correvano da tutte le parti cercando una direzione,mi affacciai alla porta principale,il corridoio era poco illuminato,infondo al corridoio vidi i suoi occhi,si erano spenti,insieme c'erano anche Scott e un ragazzo che non avevo mai visto prima.
Non ce la feci più,ero in astinenza delle sue labbra,dalla sua voce:spalancai la porta facendo entrare la luce naturale all'interno del piccolo corridoi,tutti si voltarono per capire da dove venisse la luce,i nostri occhi furono i primi a incontrarsi.
Mandai a fanculo tutto,inizio a correre poi quando lo incontrai le labbra parlarono al posto della voce.

𝐓𝐇𝐄 𝐇𝐔𝐍𝐓𝐄𝐑 , 𝗅𝗂𝖺𝗆 𝖽𝗎𝗇𝖻𝖺𝗋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora