𝙲𝚑𝚊𝚛𝚕𝚘𝚝𝚝𝚎 𝙰𝚛𝚐𝚎𝚗𝚝

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Oggi sono tre giorni che sono chiusa in camera,con i soliti vestiti,soliti capelli,solite scarpe e solito dolore.

Odio sentirmi in questo stato,odio sentirmi debole,odio non poter essere felice.

Mi sento come soffocata da un'emozione che per anni è stata rinchiusa nelle celle del mio cuore ed ora,finalmente,mi vuole uccidere ed io glielo sto lasciando fare.

Ho smesso di chiedermi "perché non me l'ha detto?" tanto so che finché non uscirò di qui,non glielo chiederò:ma non so se ho la forza.

È tutta la vita che sentivo il dovere di essere forte,di non arrendermi ma,ora,non ce la faccio.

Poi,cosa sono io?
Chi sono?
Una parte di me vorrebbe restare la Catherine di sedici anni,quelle pronta alle sfide,la brava ragazza,quella insicura di se stessa che ha chiuso le porte del mondo.
L'altra vorrebbe conoscere questa Charlotte e capire che genere di ragazza sia.
O forse sono sempre io ma con un nome diverso,che io devo rimanere per sempre con i miei difetti,con le mie insicurezze e con il mio dolore.

Mi siedo sul cornicione della finestra guardando il sole sparire dietro le case,lasciando che il vento baci la mia pelle fredda.
Portò la testa all'indietro,così che il vento tocchi il mio collo lasciando che mi porti un po' di tranquillità.
Lascio le gambe fuori,dondolandole tra di loro e ascoltando il loro suono quando si scontrano;in questa atmosfera manca qualcosa.

Prendo le cuffie e mi metto sul letto ascoltando you and i dei 1D,mi rilasso facendo respiri profondi ma la voce di mio zio riecheggia nella mia testa "Allison Argent era tua sorella" alzo il volume della musica sperando che possa coprire i miei pensieri,disconnettermi dal mondo ma non basta.

Guardò lo schermo del telefono e vedo dei messaggi da:Lydia,Malia,Kira,Scott,Stiles ma niente da Liam.

Nonostante quello che io mi sono promessa non riesco a vivere senza di lui,sarà che quando mi baciava mi faceva sentire bene,che io suoi baci abbiamo cambiato il mio modo di vedere le cose o semplicemente quando stavo con lui,sentivo una sensazione strana,ovvero quella di essere amati:quella sensazione,che mi è stata estranea per tutta la vita.

Passa qualche minuto,qualche ora ed il sole di Beacon Hills irrompe nella stanza riscaldando il mio viso freddo dalle lacrime della mattina scorsa;fu quando mi alzai che capii che potevo farcela,che Charlotte era identica a Catherine;potevo farcela.
Mi cambiai e uscii dalla camera.

L'appartamento è silenzioso,si sente solo il rumore delle mie scarpe a contatto con il pavimento di legno,mi guardo intorno,con la paura che ci fosse qualcuno in agguato.
Proseguo tutto il corridoio,quando arrivo alla porta il pavimento scricchiola facendo sentire il rumore in tutta la stanza «vai a scuola?» Chris è dietro di me,non mi giro,consapevole che se lo facessi scoppierei in lacrime «si,cioè più o meno» le gambe iniziano a tremare dall'ansia e dalla frustrazione «possiamo parlare?» chiede «stiamo parlando» mi guardo i piedi,ma non molla «sai che cosa voglio dire..» mi girai e lo guardai nell'occhi,erano rossi come al funerale di Allison,procurati dalle lacrime o dall'alcol.
«si Chris,parliamo di come mi hai tradito per anni,di come mi hai fatto passare un'infanzia terribile priva di amore e affetto.Grazie per tutto ciò,grazie per avermi fatto passare meno tempo con Allison e grazie per avermi fatto passare le pene dell'inferno:grazie» mi guardava con sguardo assente,dalla sua bocca non usciva nessun suono,esco e sbatto la porta.

Alla fine,non andai a scuola,mi recai in parco dove l'unico rumore che c'era era procurato da un uccellino sul ramo di un'albero spoglio.
Mi riscaldo le mani strofinandole tra di loro,oggi fa più freddo delle altre volte,mi guardò intorno un ragazzo arriva e si siede al mio fianco,non so chi sia ne tanto meno voglio conoscerlo ma fissavo il suo pacchetto dì sigarette come se fosse la cosa più bella del mondo «cosa guardi?» sbuffa lui accendendole una «niente» distolsi lo sguardo e lo portai sull'altalena solo «ne vuoi una?» me le mette davanti al viso,sposto lo sguardo da esse a lui incetta sulla risposta «va be-bene» l'accendo ma fallisco tossendo appena aspiro «prima volta?» mi porto una mano davanti alla bocca e annuisco con la testa «mh,imparerai» ride.

[...]

«te da quanto fumi?»chiesi curiosa «circa sette anni» aspirò e buttò fuori tutto il fumo «accidenti,sono tanti» dissi «eh già,ma non seguire la mia strada» mi disse aspirandone ancora un po' «perché?» «perché io mi sono lasciato andare,ho mollato,tu no,non devi mai mollare,se la vita ti mette davanti a un vicolo cieco,scavalcano non fermarti a dire "non ce la faccio" fallo,vai avanti» disse come se conoscesse la mia storia,nonostante ci conoscessimo da poco sembrava che ci conoscessimo da sempre.
Rifletto su quello che ha detto,prendo un respiro e mi dirigo verso scuola,mantenendo la mia promessa.

Sono arrivata durante la pausa,riconosco una chioma rossa,corro da Lydia e l'abbraccio «oh mio dio!» disse stringendomi a lei «Catherine,pensavo di non rivederti più!» mi staccai dal mondo per pochi istanti "Catherine" non mi piaceva più,non dopo quello che ho scoperto.
Catherine sarebbe ancora nel letto a piangere ma io sono Charlotte,io sono qui,Catherine non è qui;e non lo sarà mai.
«Lydia,puoi farmi un favore?» dico,annuisce «puoi chiamarmi Charlotte?» le chiesi mi scrutò e sorrise,capii già che lo avrebbe fatto.

Fortunatamente,avevo dei libri nell'armadietto e posso andare a lezione più tranquilla,entro e mio siedo alla finestra «è libero?» quella voce mi interrompe i miei pensieri;sapevo chi era,avrei voluto restare a guardare fuori ma mi sono fatta una promessa «si Liam» gli sorrido,si siede distogliendo lo sguardo dal mio lo fissò per qualche secondo «che c'è?» chiede infastidito «avevi qualcosa sulla guancia» mento;sulla sua faccia aveva il suo bellissimo sorriso.

Sono fuori dall'aula si scienze aspettando Malia e Lydia,sono appoggiata ad un'armadietto a giocare con la mia collana quando sento urlare «DUNBAR!NON SI CORRE NEI CORRIDOI!» Liam passa davanti a me correndo come un fulmine direi che avrei visto del sangue.
Lo seguo,finisco nello spogliatoio maschile il ragazzo è piegato in due,respira con molta fatica mi avvicino con cautela,poggio una mano sulla sua spalla «Liam?tutto bene?» sui palmi delle mani c'era molto,tantissimo sangue,gli occhi erano gialli e le zanne erano già spuntate.
Mi allontano piano esso avanza verso di me,il mio battito diventa sempre più veloce ad ogni suo passo,mi accorgo che era meglio se stavo zitta «Liam..sono io..» dubitai sul continuo ma lui mi venne addosso,mi prese per il collo e mi mise al muro stringendo la sua presa.
«Li-Liam-sono io..-» il fiato mi mancava,gli tirai un calcio,abbastanza forte da mollare la presa;corsi verso la porta ma mi afferra la caviglia,casco mi graffia la spalla,un dolore mi attraversa la schiena,arrivando fino al punto debole «Liam-ahi-ti prego!»lo supplico,chiudo gli occhi aspettando il colpo fatale ma,un ruggito entrò nella stanza;Scott entrò seguito da Lydia che mi tirò su.
Uscii dallo spogliatoio,Lydia cercava di fermare il sangue:cosa sono io per lui?

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hola,spero che vi piaccia nonostante faccia schifo.
Charlotte/Catherine sa del problema della rabbia di Liam?

𝐓𝐇𝐄 𝐇𝐔𝐍𝐓𝐄𝐑 , 𝗅𝗂𝖺𝗆 𝖽𝗎𝗇𝖻𝖺𝗋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora