𝚊𝚖𝚒𝚌𝚒?

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Mi sveglio nel bel mezzo della notte con il sudore che bagnava la maglia del pigiama.

Respiravo a fatica,mi misi una mano sul petto e iniziai a calmarmi:il silenzio della camera era soffocato dai miei respiri affannosi,non avevo caldo ma paura che ciò che avevo sognato fosse vero.
E se Lydia fosse veramente in pericolo?
No no,avrebbe urlato.

Quando sono tornata dal cimitero non ho sentito nessun urlo,ne tanto meno un "segnale" che si fosse messa nei guai,decido di chiamarla per essere sicuri:
«ma perché c'è la segreteria?» dico infastidita,è impossibile che Lydia abbia un sonno così pesante,riprovo ma c'è sempre la segreteria.

Okay,riprovo un'ultima volta:uno,due e..tre.
Squilla,grazie al cielo!
«pronto?Lydia,stai bene?» chiesi agitata ma anche sollevata al pensiero che stia bene ma purtroppo ciò che sento non è per niente piacevole:
«mi scusi,è l'ospedale di Beacon Hills conosceva Lydia Martin?» perché conosceva? cioè non è morta.
«si si,Lydia è lì?» chiesi sedendomi sul letto toccando con molta agitazione la coperta «si è ricoverata qui da noi» forse ho capito male «come è lì da voi?» , «si,l'hanno portata qui perché è in ipotermia le serve..» buttai giù la chiamata mentre mi infilavo le scarpe.

[...]

L'ospedale è sempre casinoso,bambini che strillano e corrono da una parte all'altra e devo far zig e zag per non inciamparci.
«mi scusi cerco Lydia Martin» dico nervosa all'infermiera di turno dietro al tavolo verde menta:
«si trova nella stanza 17,terzo piano,dovrebbe firm-mi scusi dove sta andando?!» stavo correndo verso l'ascensore,clicco il pulsante 3 mentre l'infermiera e Chris mi urlano di fermarli.

Arrivo al terzo piano e lo scenario che mi si piaga davanti è orribile:
Malia che piange sulla spalla di Stiles,Scott che cammina nervoso su e giù per la stanza e Liam che si frega le mano nervosamente.

Una specie di finestra mi da la panoramica su Lydia distesa su un lettino,incapace di fare qualsiasi cosa.
Inizio a piangere,batto le mani sul vetro urlando "Lydia,Lydia" ma con il risultato che vengo presa di peso e portato da parte.
«che gli è successo?» dico cercando di ricacciare dentro le lacrime che sembrano non voler smettere di uscire.
«Charlotte,ascolta è in ipotermia non sappiamo cosa succederà» ha la voce rotta si sentiva dal suo tono stanco e ferito.
«voglio vederla» lo supplico.
«non puoi,nessuno può»

Il tempo sembrava non passare più;Chris mi era andato a prendere della cioccolata calda ma l'avevo rifiutata e lui aveva rinunciato nel parlarmi della mia adozione.

Ho visto Malia per la prima volta piangere anche Stiles era distrutto e avrei giurato di averlo visto piangere da una parte.

Liam mi guardava ansioso,quando si decideva a parlarmi tornava a sedersi,sono stanca del suo comportamento infantile ma devo stargli lontana.
«possiamo parlare?» finalmente si è deciso!
«e di cosa?» non gli rivolsi nemmeno la mia attenzione che in quel momento era focalizzata sul corpo freddo e distaccato di Lydia.
«di noi»
«noi chi?» chiesi «lo sai che voglio dire» disse sbuffando, «no Liam non lo so!» alzai il tono di voce infatti quasi tutti gli infermieri si sono voltato verso di me,respirai a fondo:devo darmi una calmata.
«okay,che cosa c'è?» chiesi,mi disse che dovevamo parlarne in privato,andammo in uno stanzino sporco e piccolo:certo che è strano forte.
«di che cosa vuoi parlare?» chiesi,ma mi girò e mi tirò a se spostandomi una ciocca di capelli,no,non può.
«Liam,non possiamo» abbassai la testa
«e che ce lo impedisce?»
Non risposi,ho paura che se Theo viene a sapere di quel che ho detto a Liam ucciderebbe prima lui e poi me.
«Catherine-»
«Charlotte.»
«io sono innamorata di Catherine!»
«quella Catherine è morta» lo allontanai io
Abbassò la testa ferito si grattò il retro della nuca e tornò a guardarmi «che cosa siamo?»

Era l'unica domanda al mondo al cui non conoscevo risposta,era complicata,noi siamo complicati.
Siamo come due espressioni lunghissime senza un modo per risolverle ma con un risultato:non riusciamo a stare uno lontano dall'altra.
Risposi in un modo che,era davvero l'unica risposta che in quel momento potevo dare:
«siamo amici.»
«amici?io e te?» ride «mi spieghi come faccio a essere tuo amico se ogni volta che ti vedo muoio dalla voglia di baciarti?»
Questa volta a ridere fui io: «non ero solo un'attrazione fisica?» ero diventata fredda «non sai tutta la storia» disse lui «so abbastanza da capire che io non sono un'oggetto» detto ciò uscii ma:
«ti riconquisterò!» queste furono le ultime parole che sentii.

[sono passati alcuni giorni,Lydia non è andata ad Eichen House,spiegherò perché infondo]

Una delle solite mattine come le altre;vado alla fermata del bus,arrivo a scuola,seguo le lezioni,mi alleno,studio e vado a dormire.
Una vita monotona e tranquilla agli occhi di tutti,ma dentro di noi non riusciamo a trattenere il mostro che è dentro.

Il fatto di sentirmi sicura agli occhi degli altri ma terrorizzata dentro,non so nemmeno come dire è così..così:frustrante.

Liam lo vedo poco in giro,le poche volte che l'ho visto aveva gli occhi gonfi e rossi,sembrava avesse pianto.

«Charlotte,concentrati sulla lezione» grazie vocina nella mia testa.

La lezione procede bene ma stacco la spina quando il mio cellulare vibra:

Scott McCall
ehi Charlotte,senti dovrei parlarti
puoi venire al campo di Lacrosse?

ma ora?

si,è molto urgente

c'entra Liam?

più o meno

arrivo

[al campo di Lacrosse ]

Scott è appoggiato su uno degli spalti,sembra teso e questo influenza anche me.
«ciao Scott» dissi facendolo sussultare
«ti ho messo paura?» rido
«un pochino» ridacchia lui «senti promettimi che mi ascolterai in silenzio»
«così mi metti ansia» ridacchiai «dai Scott,che c'è?»
«allora..»

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prima di tutto non ho fatto mandare Lydia ad Eichen House solamente perché questa storia continuerà fino alla 6b e se facessi anche Lydia ad Eichen verrebbe lunga,quindi non c'è andata.
mi scuso per la tanta attesa ++a breve cambierò la copertina della storia e voglio dire che me l'ha gentilmente fatta sheisaesthetic

𝐓𝐇𝐄 𝐇𝐔𝐍𝐓𝐄𝐑 , 𝗅𝗂𝖺𝗆 𝖽𝗎𝗇𝖻𝖺𝗋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora