Episodio 2.4

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Nel frattempo si diressero entrambi verso l'uscita del laboratorio, uscendo fuori da un campo di forza olografico che dall'esterno appariva come una serie di diversi pannelli bianchi standard ottagonali del magazzino. Una strategia semplice ma efficace se si vuole nascondere qualcosa.

– E mi dica... – disse Roman, non conoscendo il nome del suo interlocutore, – lei che ruolo ha esattamente in tutto questo? Non che la cosa mi interessi particolarmente, ma dai suoi abiti non mi sembra un confratello e né quantomeno un ufficiale di qualche corpo militare, è difficile che situazioni del genere vengano affidate al personale civile dalla Confraternita.

– Roman, posso chiamarla così?

– L'ha già fatto... – sorrise amabilmente l'ingegnere, sciogliendo un po' la tensione accumulata fino a quel momento.

– Vede, io e lei siamo in realtà sulla stessa barca, io non ho mai lavorato per la Confraternita. Una volta ero anche onorato e rispettato dai miei sottoposti, ma fui macchiato di un crimine troppo grande per poterne parlare qui. Mi è stata offerta la possibilità di riscattarmi, di cancellare il mio passato e l'unico modo è stato quello di collaborare attivamente a questo progetto. Come lei non ho avuto scelta. E non esagero se le dico che la nostra sopravvivenza potrebbe dipendere dalla buona riuscita di questo progetto.

Sbigottito, Roman replicò:

– Ma vorrà scherzare? Cosa c'è di così importante da mettere in gioco le nostre vite?

– Il progetto Hellbird, ingegnere – disse una voce alle loro spalle. Era il Confratello con il quale Roman aveva parlato poco fa.

Nel frattempo il Tenente richiamò sul proprio visore una proiezione olografica che mostrava una sorta di contratto: pochissime righe e altrettante immagini, con la voce meccanica dell'OS che specificava alcuni dei passaggi chiave con degli esempi. Poi il Tenente passò il tutto a schermo intero, proiettando il contenuto su uno dei pannelli del magazzino, in modo che anche il Confratello e Roman avessero potuto vederne il contenuto.

Le spiegazioni erano piuttosto vaghe e non troppo esaustive sul compito assegnato a Roman, ma le parole che risuonavano più spesso erano "promozione a livello di capo ingegnere" e "massima discrezione e responsabilità".

Responsabilità.

Non una parola ingestibile per Roman, eppure sentiva che in quel contesto poteva risultare un tantino pesante, con il destino della galassia in gioco. Ovviamente non venivano specificati i termini della missione stessa ma solo di un incontro preventivo come già specificato sulla base Moon Dagger 212, nel sistema Epsilon e che solo allora saranno forniti ulteriori dettagli.

Tutto questo alone di mistero non riuscì a convincere del tutto l'ingegnere, che alternava lo sguardo tra le frasi proiettate e il visore del Tenente; l'occhio però si soffermò su di una serie di immagini ritraenti altri uomini, immagini in movimento scattate di nascosto. Era evidente che chiunque avesse scattato quelle immagini desiderava che i soggetti non sapessero di essere ritratti. Ancora più strano.

– Lui mi pare di averlo visto da qualche parte... – disse Roman indicando con un dito un immagine ritraente uno Xetoriano, razza tipica del pianeta Xen; alto all'incirca due metri, di corporatura piuttosto robusta per nulla simile ad un umanoide, forma della testa elicoidale con quattro lunghe antenne, arti superiori ed inferiori estendibili fino a due terzi dell'altezza e delle ali piumate. Potrebbe ricordare vagamente un coleottero per il suo corpo.

– Hawick, intende. Per forza, é uno dei maggiori ricercati della Confraternita; è stato incriminato per un colpo di stato contro il governo del pianeta Xen, incriminato di diversi omicidi. Ma noi siamo riusciti a trovarlo e ben presto si unirà a lei, ingegnere.

Roman rimase ancora una volta senza parole. Non lo dava a vedere ma il fatto di dover lavorare con qualcuno che non avesse la fedina penale pulita poteva essere di gran lunga snervante per lui. Cercando di sopraffare le proprie emozioni alzò lo sguardo verso il Tenente, guardando in particolare il visore.

– Se alla fine di tutto questo accettassi sareste in grado di fornirmi di un visore del genere? O è necessario fare un qualche tipo di richiesta specifica?

Il Tenente rispose, sorridendo beffardamente: – Potrà avanzare tutte le richieste che vuole, Roman. Ma dal suo modo di parlare vedo che ha intenzione di accettare, o sbaglio?

– Ho alternative? – replicò Roman, facendo qualche passo indietro, conoscendo già la risposta a quella domanda.

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