Episodio 4.3

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– Cosa faremo?

Un sospiro d'approvazione uscì dalla bocca di Yanak. Poi prese un terminale tra le dita callose e iniziò a digitare una serie di istruzioni apparentemente incomprensibili. Nel fare ciò continuò il proprio discorso rivolgendosi alla sua sottoposta:

– Dirigiti alla stiva, ci sono diverse navette copia delle piattaforme della Confraternita. Ne prenderai una per uscire dall'orbita di Mercurio e, per non destare sospetti alla talpa e ad osservatori esterni, intercetterai una rotta delle piattaforme che si muovono da questa parte del sistema solare. Quando qualcuno si accorgerà dell'inganno saremo abbastanza lontane da attivare la velocità di crociera a fattore dieci. Io eseguirò un transfert fisico direttamente nella piattaforma non appena sarai in orbita su Mercurio. Qui hai tutte le autorizzazioni per eseguire il decollo, – porgendole in mano il terminale contenente delle autorizzazioni già firmate.

– Dato che oggi è il Periermeo potrebbe esserci un po' di confusione ma sono sicura che potrai gestire l'intera faccenda in maniera impeccabile.

Il Perimeo è un particolare giorno dell'anno in cui Mercurio si trova alla minima distanza dal Sole nella sua orbita, ragion per cui era molto più semplice far arrivare e decollare navi esclusivamente in quel giorno o comunque intorno a quella data. Questo perché la troppa vicinanza al Sole disturbava sufficientemente i monitoraggi nemici, favorendo i vari spostamenti.

Alle parole di Yanak la giovane donna mostrò un'espressione contrariata, ma oramai iniziò a convincersi che sarebbe stato più difficile rinunciare piuttosto che accettare le conseguenze della scelta appena compiuta.

Uscì senza salutare il commodoro e con passo celere si diresse verso la stiva, tenendo sottobraccio il terminale e sfruttando un ascensore che l'avrebbe portata alla zona più superficiale della colonia: lo spazioporto. Un enorme luogo aperto pattugliato minuziosamente da diversi sottufficiali dell'Armata. Qui arrivavano ogni genere di navi mercantili, nuovi modelli di replicanti, diplomatici da fazioni amiche all'Armata e rare volte anche dei capi dei governi alleati all'Armata.

I quattro settori in cui lo spazioporto era diviso venivano sfruttati al massimo durante il Periermeo; ognuno di essi era dedicato ad un tipo di navi diverse e manovrati da rispettive stazioni di controllo che, senza previa autorizzazione, non permettevano nemmeno che la nave in questione venisse alimentata per evitare che le navi fossero rubate. Venivano assemblate e testate navi da guerra, navi da ricognizione, navi da assalto e infine, nella stiva, pochi esemplari delle piattaforme della Confraternita. Si trattava di copie di altissima fedeltà ad un unico originale, recuperato in diversi scontri passati nel sistema terrestre da parte dei sottoposti di Yanak, convinta che prima o poi si sarebbero rivelate utili come diversivo. Gli ingegneri dell'Armata erano stati in grado di riprodurne delle copie perfettamente identiche, installando un OS che somigliava moltissimo all'originale della Confraternita.

Non vi erano altre navi in decollo o in atterraggio in quel frangente, cosa alquanto insolita ma non del tutto estranea. Succedeva alcuni anni che non ci fosse necessità di far partire o atterrare navi nella colonia, anche perché un anno su Mercurio trascorreva abbastanza in fretta.

Senza indugiare Fa'nee si diresse all'interno di una delle piattaforme, accomodandosi sulla postazione da pilota. Poi inviò tramite il terminale l'autorizzazione ricevuta dal commodoro.

Pochi secondi e ricevette conferma:

– Autorizzazione piattaforma stadio 1, procedere fino all'uscita del tunnel e attendere l'apertura delle porte.

Una spia verde iniziò a lampeggiare sul terminale di Fa'nee e la piattaforma iniziò a prendere vita. Doveva fare un po' specie a Fa'nee osservare l'OS che si avviava, mostrando il logo della Confraternita, e che salutava amichevolmente con la sua voce femminile:

– Buongiorno e benvenuti a bordo!

Non le era mai capitato di volare su un mezzo della Confraternita, almeno non in questa vita. Iniziò a vedere degli ologrammi che comparivano automaticamente, una serie di informazioni circa la Confraternita e i suoi alleati nei settori limitrofi, i nomi delle massime cariche, la posizione delle principali sedi governative della Confraternita, etc...

Mentre Fa'nee osservava tutto ciò, la piattaforma iniziò a muoversi automaticamente e a passo d'uomo lungo una sorta di nastro metallico che le faceva da guida, una sorta di percorso prestabilito che portava all'ingresso del lungo tunnel che conduceva fino alla superficie della spessa lastra di ghiaccio dove era stabilita la colonia. Ancora pochi secondi e la piattaforma fece capolinea proprio sul portellone costellato da dodici agganci magnetici che bloccavano il moto della piattaforma. Qui le luci artificiali non c'erano, lasciando spazio alla naturale luce del Sole. Una indicazione sul display da parte dell'OS indicava che ora i comandi erano stati liberati dalla stazione di controllo che gestiva gli attracchi e i decolli e ora era tutto nelle mani di Fa'nee.

Quelle mani.

Nemmeno quelle le ricordava così, erano diverse un tempo, le aveva usate per studiare, sperimentare, controllare. Ma non riusciva a ricordarsi cosa. Troppe vite e troppa poca memoria possono alla lunga far dimenticare un passato che non dovrebbe essere cancellato.

Dopo una breve comunicazione con la stazione di controllo i dodici agganci magnetici si iniziarono a disassemblare, uno dopo l'altro, mentre il portellone di entrata iniziava ad aprirsi, lasciando modo alla piattaforma di effettuare il decollo. Sul suo display Fa'nee aveva già preimpostata una rotta che seguivano spesso le piattaforme della Confraternita nel pattugliamento di quella zona del sistema solare. Avrebbe dovuto effettuare una brusca virata non appena fosse a quota sufficiente per poter rientrare in quella rotta. Una manovra altrimenti impossibile ai suoi colleghi allievi che non avevano la giusta esperienza di pilotaggio. Altro motivo per cui Yanak scelse proprio lei.

– Propulsione ad impatto pronta, accensione. Meno tre, due, uno...

Con una spinta al limite della velocità subluminale la piattaforma effettuò il decollo dirigendosi verso la rotta prestabilita senza alcun problema e, mentre Fa'nee stava effettuando la virata con il timone di bordo, apparve su di una poltroncina cuneiforme alle sue spalle, la figura di Yanak. La voce dell'OS annunciava:

– Transfert fisico eseguito correttamente, abbiamo un nuovo passeggero a bordo.

Uno strano sorriso faceva capolino sul suo volto rugoso.

– Avevo quasi dimenticato come ci si sentisse... – disse Yanak.

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