Farlo dolcemente

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Hola chicos!
Credo che il weekend diverrà il nostro appuntamento fisso per i nuovi capitoli, ma ciò ovviamente non toglie che potrei farvi qualche bella sorpresa anche durante la settimana.

Oggi sono molto curiosa di sapere una cosa, quindi rispondetemi nei commenti: shippate Mikemma (Mike x Emma) o Mikeryl (Mike x Cheryl) ?

Mi raccomando, continuate  a commentare, seguire, spammare e votare!

<< Sono veramente fantastici, Cher >> commentò mio fratello, mentre ancora masticava a bocca aperta << Sei una cuoca eccezionale >>
Le lasciò un bacio sulla guancia, sporcandogliela di sugo ma lei, a differenza della sberla che m'avrebbe tirato se fossi stato io a farlo, si limito semplicemente a ridacchiare.
Quel giorno, dopo l'università, la mia migliore amica si era fermata a pranzo da noi e, come ogni volta che l'ospitavamo, aveva ovviamente dovuto cucinare.
A dire il vero infatti, capitava abbastanza spesso che, quando i miei lavoravano allo chalet per l'intera giornata, Cheryl venisse da noi: un po' per godersi il pomeriggio con me senza doversi contenere, un po' perché io e Cole eravamo completamente senza speranza ai fornelli.
<< A te non piacciono, Mikey? >> mi rivolse lo sguardo per la prima volta da quando avevamo iniziato a mangiare: prima era stata troppo impegnata a parlare con Cole della loro facoltà e di quanto studiare medicina fosse estremamente stancante.
Ed io avrei voluto intervenire e dire la mia, ma c'era qualcosa nel modo in cui Cher gli parlava che mi aveva infastidito così tanto da rendermi muto.
Saranno forse stati i loro trascorsi, eppure mi stavo semplicemente rincoglionendo, eppure l'idea che mi ignorasse completamente per conversare con lui mi mandava in bestia.
<< Solo perché non faccio il leccaculo non vuol dire che non abbia apprezzato >> risposi infatti, troppo acido perché la mia risposta sembrasse disinteressata.
Lei mi lanciò infatti un'occhiata stranita, mentre Cole sembrò non cogliere il senso della frase e, anzi, le mie parole risvegliarono in lui tutt'altro pensiero.
<< A proposito di culo >> intervenne quindi << Devo raccontarti di Emma >>
Cheryl alzò gli occhi al cielo divertita da quella sua uscita, mentre io tentavo in tutti i modi di non pensare al perfetto fondoschiena della ragazza.
Certo che, dovevo ammetterlo, mio fratello aveva buon gusto.
Un culo così io non riuscivo più a togliermelo dalla testa.
<< Finalmente avete scopato? >> domandai subito, un po' capendo dove sarebbe andato a parere, un po' perché qualcosa dentro di me spingeva per saperlo.
Una vocina silenziosa la quale mi assicurava che, fin quando non lo avesse fatto con lui, allora significava che non mi ero sbagliato e che era davvero me che voleva.
Ma la parte preponderante del mio cervello, ossia i pochi neuroni che ancora non mi ero bruciato con l'erba, continuava a pensare che il sesso con Cole non avesse niente a che vedere con l'interesse di Emma per me.
La bionda sembrava un angioletto, certo, una di quelle che lo fa per la prima volta con il ragazzo che ama e che s'immagina candele e petali di rosa, ma la realtà che stavo scoprendo in lei era totalmente diversa da quell'apparenza.
E forse Emma, la vera Emma, non si sarebbe fatta problemi a farlo con lui, seppur rendendosi conto di provare una forte attrazione per me.
Non sapevo neppure più che pensare: quella ragazza era un gigantesco punto interrogativo.
Come quella mattina in aula, per esempio, quando mi si era seduta accanto e m'aveva lanciato sguardi nascosti durante l'intera lezione, ma non trovando mai il coraggio di dirmi qualcosa.

<< Mi stai consumando >> le avevo detto dopo quasi un'ora, godendo in silenzio di quella sua attenzione così focalizzata su di me.
Lei era arrossita subito, come faceva ogni volta che la scoprivo a dimostrarmi interesse, e si era poi voltata dall'altra parte, fingendo di essere interessata a ciò che un'altra ragazza stava chiedendo a Peters.
E a quel punto avevo deciso che volevo una prova più concreta, qualcosa che mi facesse capire in maniera inevitabile se mi stessi sbagliando o meno.
Qualcosa che salvasse la sua immagine di ragazza perfetta o che, al contrario, mi eccitasse ancora di più con quella sua versione maliziosa che immaginavo.
Quindi, mentre era ancora distratta, avevo allungato una mano sul suo ginocchio, inizialmente sfiorandolo appena.
Ed anche un'idiota avrebbe sentito il suo sussulto, eppure non aveva fatto nulla per allontanarmi.
Allora avevo lentamente appoggiato tutte le dita, distendendole e salendo leggermente verso la coscia dove mi ero fermato, lasciando solo i polpastrelli ad accarezzarla.
Emma si era morsa appena il labbro ed io non sapevo se avrei potuto reggere altro, non senza prenderla di peso e portarla fuori da lì, possibilmente in un posto appartato...
Ma poi, se fino ad un momento prima era sembrata in balia del mio tocco, all'improvviso si era irrigidita, l'avevo sentito chiaramente.
<< Mike... >> l'aveva sussurrato come un invito a smettere, ma non era convincente nemmeno un po'.
Mi ero allora chiesto cosa le passasse per la testa, come facesse a lasciarsi andare un attimo prima e poi rifiutarmi quello dopo.
Non avevo avuto il tempo di trovare risposte però, perché un secondo dopo il professore aveva smesso di parlare e lei era volata via dall'aula, lasciando la mia mano a contatto soltanto con il legno della sua sedia.

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