Thinking Out Loud

426 37 40
                                    

Capitolo un po' difficile da scrivere, poiché molto riflessivo (il che per Mike è abbastanza un evento ahahah)
Spero comunque che vi piaccia e che io sia riuscita a farvi capire davvero quello che frulla nella sua testa e il motivo della sua decisione finale.
Fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo davvero molto! ⭐️⭐️⭐️

"Rinuncia
al tuo potere di attrarmi
ed io rinuncerò
alla mia volontà di seguirti."
WILLIAM SHAKESPEARE

10 Gennaio

Quella volta, per la prima volta, Emma dimostrò un'invidiabile coerenza.
Avevo infatti creduto che la sua decisione di lasciare Cole fosse strettamente dipendente dalla mia risposta alla sua dichiarazione ma, ancora una volta con lei, mi ero sbagliato.
Parlò con mio fratello meno di ventiquattro ore dopo, insistendo che lui non avesse sbagliato assolutamente nulla - bacio con Cheryl a parte - ma che lei, semplicemente, avesse smesso di ricambiare i suoi sentimenti.
Ed io non potevo nascondere a me stesso lo stupore per quella sua presa di posizione così palese.
L'avevo creduta di debole intenzione, in balìa degli eventi, ma invece si era dimostrata molto più decisa e molto più donna di quanto avrei creduto.
E quella, inutile nasconderlo, fu solo l'ennesima cosa che di lei iniziò a piacermi.
Con il passare dei giorni infatti, avevo iniziato a rendermi conto che c'era qualcosa di vero nel suo discorso.
Forse l'avevo capito fin da quando, dopo il mio rifiuto, mi aveva voltato le spalle per tornare a casa, l'andatura disinvolta di chi finge di non essere dispiaciuto.
Ecco, mi era piaciuto quel suo atteggiamento, quel non volersi far scalfire dalla delusione, quella compostezza che si ostinava a mantenere.
Nei giorni successivi invece, non vedendola, ciò che mi aveva colpito era che ci pensassi di continuo, in modo più o meno intenso, ma costante.
E non pensavo al fatto che volessi farmela di nuovo.
O meglio, non pensavo soltanto a quello.
Pensavo alle sue parole, alla sua voce imbarazzata nel pronunciarle, al suo pigiama aderente e ai suoi capelli disordinati.
Pensavo a quanto mi avesse sorpreso, a quanto coraggio avesse avuto.
E pensavo a quanto dovessi piacergli per scegliere di dirmi quelle cose nonostante Cole fosse mio fratello.
Se l'avesse fatto un'altra persona, probabilmente l'avrei definita una ragazza facile, una che passa senza troppi problemi da un ragazzo ad un altro.
Ma lei era diversa, di lei non avrei mai pensato quelle cose.
Ciò che pensavo invece, era che qualcosa in me dovesse averla colpita davvero, che il suo interesse fosse reale, innocente, puro.
Non riuscivo a capire cosa però.
Io, di me, le avevo mostrato soltanto la scorza e mi riusciva davvero difficile pensare che fosse riuscita ad andare oltre.
Nessuno, nessuna, c'era mai riuscita.
Nessuna tranne, forse, la rossa che adesso sedeva di fronte a me, il diavolo che continuava a lanciarmi sguardi di fuoco.
<< Quindi ti ha lasciato così? >> mormorò, rivolgendosi a Cole.
Era il primo giorno di università dopo le vacanze natalizie e ce ne stavamo lí al bar, come sempre.
Ma non era come sempre.
Non se Cheryl mi odiava ed io odiavo lei.
<< Si >> rispose Cole, che non provava neppure a nascondere il suo malumore << Ha detto che non prova più niente >>
E poi Cheryl affilò le unghie, mostrando tutta la sua cattiveria.
<< Secondo me ha un altro >>
Persi un battito.
Lei mi guardava vagamente divertita, ma io avrei voluto strozzarla.
Mio fratello, fortunatamente, si affrettò a dire che non era possibile, che lo avrebbe capito.
Ed io approfittai di quella sua ingenuità per scrivere un messaggio a Cheryl, sperando che non facesse stupidaggini del tipo decidere di leggerlo a voce alta.

Cosa cazzo credi di fare?

Il diavolo sorrise.

C'è qualche problema, Mikey?

Inspirai a pieni polmoni, trattenendomi per non urlare.

C'è che sei una stronza.

EmmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora