8° Al Supermarket

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non avevo più nulla in dispensa, perciò mi misi una felpa, un pantalone di tuta e mi addentrai nella folta foschia del supermercato. Odiavo fare la spesa nei fine settimana, però non potevo morire di fame, vivevo da sola da pochi mesi, mi ero creata il mio ambiente e pian piano cercavo di gestire tutte le commissioni di casa e le varie spese.

Presi solo il cestino con le rotelle, non avevo voglia di riempire un carrello di roba, mi fermai a comprare delle verdure e un po' di frutta, e poi mi diressi verso il banco macelleria, ad un tratto qualcuno mi urtò facendomi sbattere sul bancone "cavolo attento!" dissi raccogliendo il cestino che si era rovesciato, alzai la testa e vidi Carmen che cercava di reggere in tutti i modi varie scatole, che man mano le cascavano dalle braccia.

"Carm che ci fai qui?" chiesi con un aria così sorpresa, lei spostò lo sguardo da me alle cose che aveva fra le braccia, con uno sguardo molto ovvio "oh si giusto, la spesa" mi sporsi poi ad aiutarla "grazie" disse con un tono sofferente, evidentemente trasportava quella roba da un po'.

Poggiai tutto nel mio cestino e come se fosse una cosa normale ci mettemmo a camminare vicine, era così strana ma piacevole quella scena, sembravamo delle fidanzate che facevano la spesa da portare poi a casa e cucinarla, magari ci attendeva un cagnolino sulla soglia, pronto a farci le feste, e sono sicura Carmen l'avrebbe accolto fra le braccia, riempendosi di peli.

"Come va?" ruppe i miei pensieri "come? Ah, s-si bene, bene, tu?" chiesi grattandomi la nuca ma a che andavo a pensare? "tutto bene, ma abiti qui vicino?" "emh si, cioè non proprio, ho l'auto fuori" dissi con un  piccolo sorriso "oh wao, cioè posso chiederti un favorino?" chiese sporgendosi verso di me congiungendo i palmi delle mani "si certo, se posso" "mi daresti un passaggio fino al mio appartamento?"

Ma io dico, proprio oggi dovevo essere rotto quel cazzo di ascensore? che cazzo! "scusami, solitamente è sempre funzionante" disse Carm aprendo la porta e facendomi passare, ovviamente mi ero caricata le varie buste io, non avrei mai permesso che si sforzarsse troppo "ma no tranquilla, sono abituata a portare pesi" dissi con nonchalance, mentre la mia schiena gridava pietà.

Mi fece accomodare sul divano mentre prendeva qualcosa da bere, l'appartamento era minuscolo, salone e cucina erano in un unica stanza, poi avevo intravisto la camera da letto e un mini bagno dove mi ero lavata le mani appena entrata in casa.

Arrivò con due tazze di the fumante, me ne porse una e allungando il braccio feci una smorfia di dolore, avevo avuto una fitta alla schiena, credo che tutte quelle buste mi abbiano devastata, cioè come si fa ad avere l'ascensore rotto in un condominio di 5 piani?

"che hai?" mi chiese sedendosi accanto a me e soffiando il fumo dalla tazza, penso avesse capito che il dolore provenisse dalla schiena perché si mise ad accarezzarla in maniera molto delicata "oh nulla tranquilla, spesso ho dolori alla schiena, sai fra lavoro, casa e palestra sto distrutta in pratica!" le dissi con un tono un po' scherzoso, lei fece una smorfia con le labbra, come se stesse meditando cosa fare per aiutarmi, e infatti..."sono molto brava nel fare massaggi, posso sdebitarmi così per avermi aiutata con la spesa?"

Ok, ero abbastanza tesa, cioè vorrei vedere voi stesi su un letto da una piazza e mezza, con solo pantaloni e un reggiseno, a pancia in giù, ad aspettare che una sexy ragazza prendesse un olio per massaggiarvi, dai su!

" eccolo!" disse uscendo dal bagno con una boccetta verdognola in mano "ora rilassati che ci penso io a distendere tutti i nervi" certo come no! Tu puoi fare tutto tranne che farmi rilassare! si mise a cavalcioni sul mio sedere ecco appunto e iniziò a far scivolare con pressione i polpastrelli sulla mia schiena, poi passò a massaggiare le mie spalle e i miei fianchi "oh dio" mi lasciai sfuggire un mugolio dalle labbra, la sentii sorridere "ti piace?" "non sai quanto Carm" dissi sprofondando la faccia nel cuscino, sentii sbottonare il reggiseno, ma non proferì parola, però tenni gli occhi aperti, ero molto agitata.

"Ti senti meglio?" sentì il suo fiato sul mio orecchio, ma che diamine c'era in quell'olio? Mi sentivo strana, mi sentivo creta nelle sue mani. "Sei fantastica" mi sfuggì dalla bocca "solo per il massaggio?" le sue dita giocavano sui miei fianchi, sentivo la pelle d'oca che mi stava pian piano sommergendo, girai il volto alzandomi sui gomiti, lei si era inclinata su di un lato e mi fissava, i nostri occhi vagavano sulle labbra dell'altra reciprocamente, ci avvicinammo fino a poggiare le bocche una sull'altra, ma durò pochi secondi perché il telefono squillò. Era il mio. Cazzo!

La Ragazza Della Palestra [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora