Il sole era tramontato da un po', avevo lasciato le tapparelle aperte per far passare la luce dei lampioni e delle auto che sfrecciavano sotto casa mia, adoravo sentire il traffico del sabato sera, quando io ero beatamente stesa nel mio letto, sotto le coperte.
"Ehi sei sveglia?" la mano di Giulia mi accarezzò la guancia, stava dormendo accanto a me appoggiata sul mio petto, e non mi ero accorta che si fosse svegliata, ero troppo intenta a fissare il soffitto "ehi ciao" dissi abbassando lievemente il viso verso di lei e sorridendole, lei ricambiò il sorriso e si accoccolò nel mio collo.
"Dovremmo alzarci a breve lo sai?" le sussurrai all'orecchio, lei mugulò in risposta e si strinse ancora di più a me "Giuli dico davvero...se facciamo tardi non entreremo con loro al locale" dissi ridendo e iniziando a farle del leggero solletico sui fianchi, sapevo fosse il suo punto debole e sapevo che l'avrebbe fatta svegliare del tutto.
"Dai basta smettila!" disse ridendo tra le lenzuola, ormai l'avevo sopraffatta con il mio corpo e la stavo facendo sciogliere fra le risate "ok ok mi fermo ma alzati!"
Andai in bagno per fare una doccia veloce. Ero già nuda perciò mi infilai direttamente nel box, l'acqua calda che scivolava sul mio corpo mi fece riprendere dal sonno che mi trascinavo dietro. Avevo una sensazione strana addosso, non riuscivo a dormire ultimamente, e non solo perché ero occupata a fare altro con Giulia. Quando ero da sola in casa, su quel letto, passavo quasi tutta la notte a fissare il soffitto, con un peso sul petto che mi faceva faticare a respirare e dormire. Spesso mettevo le cuffie e ascoltavo solo canzoni d'amore tristi, erano le uniche compagne che volevo in quel momento.
"Ehi non finire tutta l'acqua calda!" mi riproverò Giulia che si era ficcata sotto la doccia anche lei, io sorrisi e le accarezzai la guancia, aprì lo sportello trasparente e uscì dal box "non rimani con me?" mi chiese con un sorrisetto malizioso "Giuli no! Siamo in ritardo!" le feci la linguaccia ed entrai in camera a prendere dei jeans neri e una maglia del medesimo colore, sicuramente nel locale faceva caldo e quindi mi vestì leggera, coprendomi però con un cappotto molto pesante per il tragitto macchina - locale.
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"Ragazze siamo qui" urlò Elena che ci aveva intravisto nella folla del parcheggio. Erano tutti là, anche Carmen che veniva tenuta stretta da Riki per le spalle. Strinsi un pugno nella tasca del cappotto e sospirai, Giulia che si stava aggiustando il laccetto dei tacchi mi raggiunse, mi prese per mano sorridendo. Io ricambiai il sorriso e raggiunsi il gruppo.Dopo i saluti, fatti solo con un gesto della mano, non volendo avvicinarmi fisicamente a nessuno, in modo da non doverlo fare anche con lei, ci avviammo verso l'entrata. Andrea aveva un amico che lavorava come buttafuori e ci fece entrare saltando la fila.
Le luci rosse e viola illuminavano le pareti bianche e nere del locale, il Dj aveva già iniziato a suonare e la gente era quasi tutta riversata in pista, prendemmo un prive in modo da stare più comodi e non perderci di vista. Il locale era enorme e il prive incantevole, con poltrone stile principesco e un tavolo già attrezzato con 3 bottiglie di Vodka e varie bevande da mischiare.
"Ragazze andiamo in pista?" gridò Elena, sempre pronta a ballare appena sentiva una nota musicale, tutte sorrisero mettendosi dietro di lei, compresa Carmen "io per ora bevo un po', vi raggiungo fra un istante" dissi sorridendo, Elena e Giulia fecero labbruccio mentre Carmen continuò a guardarmi con uno sguardo neutro. Sembrava non se ne fottesse un cazzo, sono così facile da dimenticare?
"Laur dai ora basta bere!" mi spintonò Riki, eravamo abbastanza alticci, sia io che lui, che Andreas con altri due suoi amici imbucati "andiamo a ballare scemo!" urlai attaccandomi sulla sua schiena. Facendoci spazio nella calca arrivammo vicino le ragazze. Notai subito dei ragazzi che avevano accercchiato le ragazze, scesi subito dalle spalle del mio amico e senza pensarci due volte mi avvicinai a loro
"ehi che succede?" chiesi a Emma che era quella più vicina a me "Laur siete qui finalmente!" urlò lei sorpassano uno di quei ragazzi e abbracciandomi. Lanciai un occhiata alle altre e tutte sorridevano verso di me, mi raggiunse subito dopo Riki mettendomi un braccio intorno alla spalla e Andreas con un drink in mano.
"Quindi ragazze qualche problema?" disse il mio migliore amico, I ragazzi si girarono a guardarci, erano 3,abbastanza muscolosi e alti, appena ci videro alzarono le mani e si allontanarono, credo abbiano capito che le ragazze non erano da sole ed evidentemente non volevano dare spettacolo.
Purtroppo però uno di loro, che inizialmente non avevo visto, non aveva ancora capito che doveva lasciare stare le ragazze, anzi più precisamente Carmen, quell'essere viscido le stava avvinghiato e lei cercava in tutti i modi di allontanarlo.
Fu come una scintilla dentro di me, mi avvicinai a lei e spintonai il biondino ubriaco, lo capii dal modo in cui barcollò cadendo come una pera cotta al suolo. Carmen era accanto a me ora e mi guardava con un'aria stupita. In realtà tutti mi guardavo con un'aria tra lo stupito e il confuso
"ohi tigre è tutto ok!" mi disse Riki dopo avermi poggiato una mano sulla spalla e avermi scossa. "Eh?" resuscitai dalla mia trans passeggera "tutto ok?" si avvicinò Giulia e mi accarezzò la guancia, feci un sorriso tirato e scusandomi andai verso il bagno per sciacquarmi la faccia.
L'acqua fresca mi fece riprendere da tutto l'alcool che avevo bevuto, mi asciugai con due fazzolettini che avevo nella tasca dietro i jeans e le mani con l'aria calda attaccata alla parete del bagno. Guardavo il mio riflesso mentre facevo scivolare le mani sotto quell'aria bollente, che diavolo mi è preso?
Il mio riflesso venne poi raggiunto da una figura più piccola di me, slanciata in quell'occasione da due tacchi abbastanza alti. Alla luce limpida del bagno potei notare l'abito nero super aderente e corto, con le maniche a tre quarti. Era stupenda. Mi volta verso di lei per far scontrare i nostri sguardi.
"Grazie Lau" disse con un filo di voce, sfiorò il mio braccio ancora teso verso la macchina ad aria calda. Non avevo notato che il flusso bollente si fosse fermato, feci scivolare le mani nelle tasche anteriore dei pantaloni e le sorrisi "non ho fatto nulla di che..." abbassai lo sguardo osservando i suoi tacchi bordeaux con dei piccoli rilievi argentati "non sapevo fossi tipa da guardare tacchi" disse poi lei con un tono scherzoso.
Alzai gli occhi ed emisi una piccola risatina "no infatti, sono tipa da Nike" "si lo vedo" indicò le mie Air force nere e bianche. Restammo per qualche secondo in silenzio scrutando ogni particolare del nostro viso. Non ci vedevamo da un po', e non così da vicino.
"Scusa per quello che ho detto al bar l'altra sera" disse poi interrompendo quell'atmosfera silenziosa "tutto passato tranquilla" allungati le labbra per cercare di sorridere ma credo ne sia uscita una riga dritta, che tutto poteva far trasparire tranne che serenità.
"Amiche?" chiese allungando la mano. Io la osservati per pochi istanti, alzai lo sguardo su di lei, e non so come mai ma percepì come se le sue parole non corrispondessero al battito del suo cuore. Come se ciò che la bocca in quel momento aveva prodotto, in realtà non era ciò che pensava.
"Amiche" affermai stringendole la mano.
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La Ragazza Della Palestra [COMPLETA]
Historia CortaLauren è una sportiva, oltre allo sport è legatissima al suo migliore amico, Riccardo. Un giorno mentre si allenano in palestra, arriva una ragazza nuova, Carmen, che ruberà il cuore a entrambi. Ma a Carmen chi avrà rubato il cuore dei due? E la lor...