32° Ne È Valsa La Pena?

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"Lauren...Lau" mi sentii scuotere piano, aprì gli occhi, uno mi faceva un po' male e feci fatica a tenerlo aperto "Lau le chiavi di casa dove sono?" credo fosse Giulia a parlare "cosa? Le...le chiavi?" non riuscivo a connettere, mi sentivo come ubriaca "le chiavi di casa tua, siamo sotto casa tua Lau" finalmente collegai il tutto  "oh si, credo...credo nel giubbotto" allungai la mano nella tasca tastandola ed estrassi il mazzo di acciaio "ok, ora Andreas e io ti aiutiamo ad entrare a casa va bene?" io ero ancora stesa sui sedili posteriori e non riuscivo a sentire bene le sue parole, annui senza capire che cavolo avesse detto.

Mi sentii tirare dalle gambe e poi alzare piano "ahi!" un gridolino uscí dalle labbra dopo essermi alzata di scatto facendo poca attenzione al fianco che mi doleva "dai reggiti a me, siamo quasi arrivati" Andreas mi diede un bacio sulla tempia e ci scambiammo un sorriso. Mi fecero stendere sul letto, accatastando una fila di cuscini dietro la schiena per farmi stare alzata, "ti aiuto a spogliarti?" chiese Giulia, era imbarazzata, penso più per quello che avesse causato, che per il fatto di spogliarmi, diamine lo ha fatto per molto tempo!

"Non devi sentirti in colpa. La colpa è mia per essermi innamorata della tipa che piaceva al mio migliore amico. Me li son meritati" sorrisi facendo segno con l'indice alla mia faccia, presumo orribile in quel momento, volevo rassicurarla, pensavo quello che avevo appena detto ma il dolore di aver perso Riki era forte, bruciava dentro al petto e faceva più male delle ferite "vuoi che la chiami?" sapevo a chi si riferisse "mmh dici che si spaventa se mi vede conciata così?" risi piano e lei mi seguì a ruota  "sei sempre bellissima" mi accarezzò piano la guancia, quella meno malconcia e io mi accoccolai alla sua presa "sono stata una stronza a mollarti senza spiegazioni. Troverai qualcuno migliore di me" ero contenta di poter finalmente chiarire con lei, era pur sempre una mia buona amica, il sesso aveva rovinato le cose.

"Che diavolo ci fai qui?" una voce alle sue spalle la fece sobbalzare, io spostai il viso per avere buona visuale e vidi Carmen in piedi sulla porta, con la sua vecchia tuta e i capelli legati, sicuro stava ancora studiando "non toccarla stronza!" schiaffeggiò il braccio poggiato su di me e la scostò malatamente, Giuli si allontanò senza proferire parola "Carm calmati dai, mi stava aiutando" cercai di appianare gli animi, senza successo "aiutarti? Scherzi vero? Questa sgualdrina da quattro soldi ha fatto la spia e tu sei ridotta così per colpa sua cazzo!" sbottò facendo quasi tremare i vetri delle finestre "Carm calmati! Io sono ridotta così per colpa nostra non sua, ti prego. Abbiamo chiarito, non peggiorare le cose dai" alzai il braccio verso la sua direzione per stringere la sua mano, lei sospirò e alla fine cedette, stringendomi (piano) fra le sue braccia.

Dopo vari gridolini e lamenti, Carmen che avevo scoperto essere stata avvisata da Andreas, aveva finito di disinfettarmi i lividi sparsi sul mio corpo. Avevo ancora la borsa del ghiaccio premuta sulla guancia, e giuro non mi sentivo più metà faccia "amore ti prego posso toglierla?" le urlai dalla camera da letto, mentre lei era in cucina a preparare la cena "non ti azzardare!" ma è una dittatrice!  risposi con un brontolio che a giudicare dalla sua risata aveva sentito.

Sentii la fronte solleticarmi, aprii piano gli occhi e mi issai col busto, mi ero addormentata a causa degli antidolorifici che presi e che scoprì essere alquanto soporiferi, "ciao" mi sussurra lievemente "ciao" dovevo avere un sorriso ebete in faccia, me lo sentivo, si mise a cavalcioni su di me che intanto mi ero seduta e appoggiota sulla pila di cuscini alle mie spalle "c-che fai?" oddio stavo iniziando a balbettare e si era solo seduta su di me cazzo! "hai fame?" sussurra vicino all'orecchio "fa-fame? Beh si si un po'" oh cazzo stavo arrossendo sicuro!

Arpigliò le dita sull'orlo della sua maglia e se la sfiló lentamente oh mio dio, era senza reggiseno, piegò la testa di lato sorridendo maliziosamente, presumo avesse già studiato la mia espressione scema "anch'io ho tanta fame...voglio mangiarti Lau" alle ultime parole sentì il respiro morirmi in gola e il cuore prese a battere forte forte "oh beh s-si...cioè se vuoi...cioè i-" le sue labbra bloccarono le mie parole disconnesse, sorrise nel bacio e con le sue mani afferrò le mie per portarle sui suoi seni e iniziare un movimento circolatorio su essi invogliarli a stringerli e continuare, io ovviamente obbedí gratificando il mio udito con i suoi gemiti.

Spostò le gambe all'indietro mettendosi in ginocchio in mezzo alle mie, voleva togliermi i pantaloni, sollevai il bacino per aiutarla "ahi!" un piccolo lamento sfuggì alle mie labbra "tutto ok? Vuoi che mi fermi?" si era arrestata avvolgendo il mio viso con le sue mani fredde, mamma quanto era bella quando si preoccupava per me, adoravo le ragazze dolci che si sapevano prender cura degli altri senza pensare solo a instagram e allo shopping "non ci pensare nemmeno" lo dissi mentre ancora avevo il fiatone per l'eccitazione che stavo vivendo, sorrise e continuò a far scivolare pantaloni e slip sulle mie caviglie.

Scomparve fra le mie gambe, avevo alzato le ginocchia visto che non era completamente distesa, la stanza si fece subito calda, come tutto il mio corpo, "Fe-fermati Carm...fermati voglio che veniamo insieme" sollevò la testa mostrandomi il suo sorriso più perverso che aveva, io tirai la testa indietro e risi di gusto, in un lampo era già nuda sopra di me, iniziò a muoversi circolarmente e alternando spinte più forti "ah...oddio..." ero al culmine e i suoi ansimi sul mio collo mi aiutarono a venire più in fretta. Fu un esplosione che mi costrinse ad alzare il bacino non curante del piccolo dolore al fianco, lei venne poco dopo lasciandosi cadere sulla mia spalla.

Mi distesi trasversalmente sul  letto, lasciando sempre lei addosso a me, tirai il piumone grigio su di noi e sentii lei sospirare, si era addormentata, beandosi della nostra pelle a contatto, le accarezzai i capelli fissando il soffitto (con la macchia di umido) e sospirando a mia volta, però era un sospiro diverso, come quando hai un peso sullo stomaco che ti porta ad non essere completamente felice. Pensavo a Riccardo. Avevo perso il mio migliore amico per una donna. Ne è valsa la pena?

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