9° Bacio

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Arrivai con la macchina dove mi aveva detto Riki, la sua vespa si era rotta e non riusciva a farla partire "cazzo Riki ti ho sempre detto di buttare via quel catorcio!" dissi sbattendo lo sportello della mia auto e con le mani in tasca mi appoggiai alla sua moto ferma "aah lo so però ci sono affezionato lo sai!" mi disse mettendo su il broncio, io mi misi a ridere e lo abbracciai.

Credo che quel gesto sia stato più per un senso di colpa che cresceva dentro di me, un'ora fa aveva quasi baciato la ragazza che gli piaceva, e io non ero tipa da rubare le ragazze agli amici, soprattutto al mio migliore amico, è come un fratello e mi sentivo davvero una merda. Un attimo prima ero felice, come poche volte lo sono stata, e un attimo dopo la tristezza si era impadronito del mio corpo. Dovevo finirla con Carmen, l'amicizia viene prima di tutto.

"Lascia qui questa carretta e sali, ti porto a casa" dissi avvisandomi verso la mia auto, salì e accesi lo stereo, non avevo molta voglia di parlare. "Domani mi passi a prendere tu per andare in palestra?" mi chiese Riki mentre era intento a messaggiare con qualcuno "emh si ok" sorrisi e nel mentre cercavo di sbirciare nel suo telefono. Poco dopo arrivammo sotto casa sua, mi diede un bacio sul naso e scese dall'auto. Ma con chi stava parlando così freneticamente?

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Ero nello spogliatoio piegata sulle ginocchia e cercavo disperatamente di chiudere la zip del mio borsone, si era incastrata. Senti la porta aprirsi e chiudersi e dei passi, non feci molto caso a chi fosse entrato, ero impegnata a imprecare contro la borsa. Sentì la presenza di questa persona dietro di me, mi alzai nel mentre che mi stavo voltando, non ebbi il tempo di aprir bocca a quegli occhi color nocciola che la sua bocca era sulla mia.

Rimasi interdetta, le sue mani passarono dalle mie guance alla mia nuca e mi spingevano verso di lei, le sue labbra morbide e carnose si muovevano sulle mie, avevo ancora gli occhi aperti e vedevo Carmen con i suoi chiusi che respirava a fatica con il naso. Mossi anch'io la mia bocca e spostati le mani sulla sua schiena, avevo voglia di lei, troppa, da sempre.

Si mosse verso di me spingendomi verso una panca di legno appoggiata al muro, mi sedetti sopra e lei si mise a cavalcioni su di me. Si staccò per pochi secondi, fissandomi con un sorriso così dolce... le labbra gonfie e le gote arrossata, abbassò lo sguardo, dio era così piccola e tenera. Con la punta delle dita strofinai la sua spina dorsale da sotto la sua canotta,  sorrisi come per rassicurarla che non doveva vergognarsi, ero io, solo io. Riprese a baciarmi sta volta con più foga, le mie mani scivolarono verso il fondo della schiena, ma repentinamente le rialzati, non volevo fare gesti non graditi, lei apri piano gli occhi e mi spostò le mani sul suo sedere, cazzo! Ero fottuta. Completamente.

Si stacco prima che i miei polpastrelli affondassero completamente nelle sue chiappe, e che le sue unghie scorticassero la mia nuca. "Volevo farlo ieri, e il giorno prima, e la settimana prima. Volevo farlo da sempre" disse ancora affannata "si è visto" risposi con un tono scherzoso, lei si mise a ridere e mi colpì il braccio con un pugno "ahi! Mi hai fatto male!" strofinai la parte 'lesa' con un'espressione da idiota finta dolorante, lei rise ancora di più e si alzò da me "credo che dobbiamo allenarci ora" disse avviandosi verso la porta, sorrise e la rinchiuse alle sue spalle.

Io emisi un forte sospiro. Che diavolo era appena successo? Dove cazzo avevo la testa? E adesso che cazzo faccio con Riki? cazzo!  E adesso chi si allena? doppio cazzo!

La Ragazza Della Palestra [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora