Avevo osservato quella ragazza per qualche giorno, cercando un modo per avvicinarmici senza sembrare una maniaca sessuali o un serial killer o semplicemente troppo invadente.
Mentre pensavo a un possibile approccio la sentì sbuffare e sventolare il mini asciugamano che aveva sul collo, in faccia, io con molta naturalezza la guardai e sorrisi, lei se ne accorse ed alzò i suoi occhi color nocciola coordinati con i suoi orecchini a bottoncino ovviamente marroni, notai che con il riflesso della luce che entrava dalla vetrata, le sue iridi tendevano a schiarirsi fino a dare un color miele agli occhi.
Sorrise "sto per svenire dal caldo" disse poi, io rimasi un attimo interdetta, era così buffa e dolce, mi misi a ridere "già, in questa palestra l'estate non ci si può allenare senza perdere 8 litri di sudore" dissi sorridendo, lei ricambio il sorriso "vieni ti insegno una cosa" andai verso di lei mettendoli una mano dietro la schiena e portandola verso il muro opposto "ecco qui si respira un po' di più, vedi arriva l'aria del condizionatore e aiuta a riprendere fiato" le mostrai indicando l'aggeggio appeso sopra la vetrata davanti a noi, lei chiuse gli occhi buttando la testa indietro e ispirando un po' d'aria fresca "Ah dio che bello, grazie mille per la dritta" disse girandosi verso di me, aveva gli occhi ancora più chiari visti da vicino, le iridi sfociavano anche in riflessi verdognoli se le osservavo con attenzione.
Mi limitati a sorriderle e ad allontanarmi, ok il primo contatto c'era stato, adesso dovevo far procedere le cose da se, pensai.
"Beh? Ti ci ho vista parlare, che vi siete dette?" chiese Riki mentre scendevamo le scale per andare ognuno nella propria auto, abitavamo a qualche kilometro di distanza, in due paesi vicini "nulla di che sinceramente, stava morendo di caldo e io le ho fatto vedere dove si respirava un po' di più" dissi alzando le spalle "sta sera film a casa mia? Avviso gli altri?" io feci segno di sì con la testa e salimmo nelle rispettive auto.
Riki non aveva il papà, viveva in un minuscolo appartamento con sua mamma, che però lavorava tutto il giorno e la sera usciva spesso, quindi avevamo casa libera fino a tarda notte e ci vedevamo spesso da lui a guardare film horror, bere birra e stravaccarci sul suo mega divano a penisola.
L'ennesimo film horror che, come al solito a me e Riki ci aveva fatto ridere, era finito, ci stiracchiammo un po' tutti appena alzati, poiché stavamo da due ore nella stessa posizione, addossati l'un l'altro "beh come va la 'missione scopata'?" disse Andreas alternando lo sguardo tra me e Riki "così...mi ci devo ancora avvicinare" risposi io mentre versavo della birra in un bicchiere "a me sembra una cazzata comunque" disse Elena alle mie spalle alzando le mani e scuotendole velocemente, lei era super fidanzata da 3 anni e non guardava più nessun ragazzo, era persa nel suo amore.
"Naaaah penso funzioni invece, cioè lei è più brava di me a rimorchiare, io sono un tipo che aspetta la donna a fare il primo passo, sono timido" disse Riki con un filo di voce sull'ultima affermazione, tutti scoppiammo a ridere e io l'abbracciai forte, volevo vederlo stare bene, e non sempre da solo, dovevo aiutarlo!
"Mamma mia che freddo, sembra già sia arrivato autonno!" dissi stringendomi nella giacca, eravamo appena usciti dall' appartamento di Riki e l'aria che ci aveva investiti appena fuori la porta era tagliente "si io corro subito a casa che domani devo andare a lavoro" ci salutò Elena, mandando un bacio a tutti "tu Giulia vieni con me?" disse poi guardando la ragazza accanto a me, lei mi lanciò uno sguardo malizioso, ok eravamo andate a letto un paio di volte ma era per gioco, nessun sentimento in mezzo, e poi lei era etero.
"Mi riporti tu a casa?" disse quasi sotto voce non staccando gli occhi dalle mie labbra, ok voleva scopare, e a dire il vero anch'io ne avevo voglia "Ele tranquilla la riporto io" dissi con un gesto della mano mentre con l'altra stringevo l'apertura del giubbotto di jeans per non prendere ulteriore frescura.
Elena fece un cenno con la testa e salendo in macchina sparì dietro l'angolo. Spostai lo sguardo su Giulia che aveva un sorrisetto malizioso "andiamo" dissi salendo nel posto del guidatore, lei fece una lieve risatina adagiandosi sul sedile accanto al mio. La notte è ancora giovane pensai sorridendo tra me e me.
STAI LEGGENDO
La Ragazza Della Palestra [COMPLETA]
ContoLauren è una sportiva, oltre allo sport è legatissima al suo migliore amico, Riccardo. Un giorno mentre si allenano in palestra, arriva una ragazza nuova, Carmen, che ruberà il cuore a entrambi. Ma a Carmen chi avrà rubato il cuore dei due? E la lor...