Ovviamente l'influenza non poteva non colpirmi in pieno! Era da tre giorni che mi destreggiavo tra letto e divano, mangiando schifezze e consumando fiumi di fazzoletti. Il mio naso era più grosso del solito e arrossato, i miei capelli legati con ciuffi ribelli che penzolavano dalle orecchie e indossavo una mega felpona da almeno la scorsa sera.
Mentre facevo zapping su Netflix suonò il campanello. Guardai l'orologio appeso sulla cucina, era abbastanza tardi per una "cena a sorpresa" e inoltre non sentivo i ragazzi da ieri.
Un altro trillo mi fece riemergere dai miei pensieri mi alzai grugnendo un qualcosa di incomprensibile anche per me stessa e aprì il portone di legno."Non ti aspettavo!" dissi a Riki mentre mi spostavo sulla sinistra per farlo passare e mi massaggiavo le tempie con pollice e medio. "Mamma mia sembri distrutta!" disse con una risatina idiota, io alzai gli occhi al cielo e rinchiusi la porta alle mie spalle, lui era già sul divano a mangiare le mie patatine
"ehi molla subito quella ciotola!" dissi avvicinandomi per strappargliela dalle mani, lui si mise a ridere e rubò l'ultimo due patatine prima che le facessi scomparire dalla sua vista.
"Che ci fai vestito così da damerino?" chiesi squadrandolo con un sopracciglio alzato e un sorrisetto sarcastico, aveva un completo blu scuro molto elegante e una camicia bianca chiusa fino all'ultimo bottone. Il blu gli ha sempre donato, forse perché si abbina hai suoi occhioni.
"Ho un appuntamento!" disse lui facendomi la linguaccia, appoggiai la ciotola sulla penisola della cucina, mentre mi versarvo un po' di succo nel bicchiere "...con Carmen" urlò alla fine, io mi strozzai con il succo ed inizia a tossire in modo spropositato. Lui si alzò di colpo battendomi la mano dietro la schiena "cazzo!" riuscì a dire mentre mi reggevo con le mani sulle ginocchia.
Dopo due tre sorsi d'acqua mi ripresi completamente, asciugati delle piccole lacrime che si erano depositate agli angoli degli occhi, per lo sforzo e mi sedetti sul divano, cercando di essere il più naturale possibile. Col cazzo che fosse facile!
"emh sono contenta, ti ha invitato lei?" chiesi con nonchalance mentre pigiavo tasti sul telecomando, con la coda dell'occhio vidi il suo sorriso espandersi, evidentemente ricordava la scena della "grande proposta" fanculo!
"no ovvio che no, gliel'ho chiesto io...all'inizio ha titubato, però poi le ho detto che la portavo nella miglior pizzeria di Roma e ha accettato. Spero vada tutto bene, voglio provare a baciarla!"
Porca puttana! Cazzo! Cazzo! ormai la mia mente formula a solo queste parole.
" Lau stai bene?" chiese poggiando una mano sul mio braccio "mh?...emh si certo, ovvio! Beh sono contenta per te" ho cercato in tutti i modi di rendere il mio sorriso più vero possibile, ma sentivo un nodo allo stomaco che mi impediva perfino di respirare.
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Nulla! Ho cercato di addormentarmi in tutti i modi, mi sono girata e ri-girata nel letto, poi ho bevuto una camomilla, ho guardato dei documentari di quelli soporiferi, ma niente. Penso a lei. Penso a loro seduti a quella stupida pizzeria. Penso alla mano di lui che cerca di prendere la sua al di là del tavolo. Dio!
Il suono del campanello mi fece sobbalzare. Cavolo era quasi mezzanotte, chi diamine veniva a casa mia a quest'ora?"Giulia?" dissi corrugando le sopracciglia, che ci faceva a casa mia di notte? "Non mi fai entrare?" disse mettendo le mani dietro la schiena e guardando alle mie spalle "oh si certo, vieni".
Chiusi il portone e la seguì nel salone, ormai anche lei sapeva la strada, si sedette sul divano "scusa il disordine, non ho avuto modo di far le pulizie" dissi grattandomi la nuca, ero un po' in imbarazzo per quella situazione, cioè non sapevo fosse passata.
Mi prese la mano e mi fece sedere accanto a lei sul mio divano rosso, io non capì ma appena la guardai per aprir bocca lei mi baciò. Piano. Mise una mano sulla mia guancia e approfondì il bacio. Con il raffreddore non riuscivo a fare le mie solite apnee e quindi mi staccai quasi subito respirando come se avessi corso una maratona.
"Scusa è che ho il naso chiuso e riesco a respirare solo con la bocca" dissi in super imbarazzo. Ok è un'amica da un po' di anni, ma ci eravamo avvicinate intimamente da poco, erano incontri abbastanza veloci, e non era mai successo che stessi male e che lei mi vedesse così.
Sorrise, in modo malizioso, all'inizio non capì perfettamente a cosa mirasse, poi si abbassò fra le mie gambe, io indietreggiai con il busto poggiando la schiena al divano. Mi accarezzò le cosce con dei movimenti lenti e che man mano salivano sempre verso il mio centro. Ok ora si che avevo caldo.
Mi sfilò i pantaloni della tuta, facendomi alzare il busto e tolse anche gli slip. Io ero incantata sui suoi occhi verdi, eravamo intime ma questa cosa era molto sexy. E a dire il vero mi stava aiutando a non pensare a Riki e a Carmen.
"beh..." disse mentre con l'indice si avvicinava al mio centro, compiendo piccoli cerchietti sulla pelle che bruciava al suo passaggio, "visto che le labbra ti servono per respirare, non ti dispiace se io uso le altre, vero?" concluse avvicinando la sua bocca al mio orecchio, come un sussurro.
Ingoia la saliva, non riuscivo a capire che diamine stava succedendo, cioè lei stava parlando delle mie 'altre' labbra? Davvero? Ero un fuoco, lei era così eccitante "ah!" dissi ad un tatto spalancano gli occhi, sorrise sulla mia guancia, aveva sprofondato il suo dito dentro di me. Scese con il viso e scomparì fra le mie gambe. Cazzo.
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La Ragazza Della Palestra [COMPLETA]
Historia CortaLauren è una sportiva, oltre allo sport è legatissima al suo migliore amico, Riccardo. Un giorno mentre si allenano in palestra, arriva una ragazza nuova, Carmen, che ruberà il cuore a entrambi. Ma a Carmen chi avrà rubato il cuore dei due? E la lor...