ℭapitolo 9☯ ... vuol dire che è ora di giocare sporco

72 4 0
                                    

Prima di cominciare voglio dirvi di fare attenzione leggendo questo capitolo; c'è una parte che non consiglio esattamente di leggere a chi è debole di stomaco. Quando inizia e finisce metterò questo coso qui:     ⚠⚠⚠⚠⚠☯⚠⚠⚠⚠⚠
Confido nel fatto che voi vi conosciate e spero che leggiate consciamente. Detto questo, buona lettura.

Il giardino della villa era la cosa più bella del mondo in quel periodo dell'anno. Gli alberi erano carichi di foglie verde acceso e i ciliegi lasciavano che i petali rosa dei fiori cadessero nel piccolo stagno in cui un paio di ninfee facevano compagnia ai girini. I rami erano scossi da una leggera brezza che portava in giro il profumo dolce della primavera, e nel cielo azzurro qualche nuvola giocava ad acchiapparella.
In sostanza era la giornata perfetta per giocare fuori, esattamente come stava facendo un bambino dai capelli neri disordinati e la pelle pallida.

Il piccolo stava correndo per il giardino, e un giovane uomo lo stava rincorrendo. L'uomo raggiunse il piccolo e lo prese in braccio, facendo un giro su se stesso per poi girarlo a pancia in su e fargli il solletico, facendogli rilasciare una serie di risate infinita.

«NO- ahahahah. Basta papà, fa –ahahah –fa il solletico!»

«Ho sentito dire solletico?» si intromise un altro signore, spuntando in quel momento da dietro la porta della casa, assieme a un'affascinante donna che poteva benissimo essere la sua gemella, ma era particolarmente impegnata a guardar male l'altro uomo.
Non appena il bambino ebbe visto il secondo signore iniziò a scalciare per farsi mettere giù.

«Zio Wu!» gridò, iniziando a correre verso l'uomo e aggrappandoglisi alle gambe, ignaro delle occhiatacce che lo zio stava ricevendo dai suoi genitori.

«Hei raggio di sole. Come va?» disse l'uomo, prendendo il nipote in braccio.

«Ti dispiace metter giù mio figlio?» chiese la donna, dirigendo la domanda al fratello ma venendo apertamente ignorata.

«Super benissimo! Ho anche perso il dentino che dondolava, e la fatina è venuta e mi ha lasciato una monetina. Guarda!» disse il bambino tutto eccitato, facendo vedere allo zio il buco dove fino a qualche giorno prima stava un dentino da latte.

«Oh wow, la fatina deve essere molto felice di avere un tuo dentino adesso. Senti, perché non vai a prendere un fiore per mamma e papà mentre io parlo con loro?» disse l'uomo, trovando una scusa per allontanare il piccolo per discutere una situazione seria con gli altri due adulti.

«Okay! Torno subito!» rispose lui, scendendo a terra e correndo verso una zona del prato brulicante di margherite. Concentrato sul suo compito, non sentiva le voci dei tre adulti che si alzavano man mano che gli adulti si agitavano, e anche tornando da loro era troppo indaffarato a tenere d'occhio una nuvola a forma di scimmia per capire che a pochi metri da lui la sua famiglia stava andando a pezzi.

«To' mamma! Fiori bianchi e belli» disse, porgendo il mazzo di margherite alla donna e sorridendo come se non ci fosse un domani.
La giovane spostò lo sguardo infuriato sul bambino e sbottò un crudele «non ora El» che levò il sorriso dal volto del piccolo.

«Wen per favore. Non è colpa sua» la rimproverò il marito.
«Vieni qui Elwyn. Quei fiori sono proprio belli» disse poi, abbassandosi all'altezza di suo figlio. Il bimbo non se lo fece ripetere due volte e si spostò verso il padre, facendosi piccolo piccolo per non rimanere nel mezzo del litigio.
«Benissimo. Che ne dici di andare in casa a giocare con le macchinine?» aggiunse appena il figlio si fu avvicinato e lo prese in braccio.

È impresso nella tua anima ☯ Miraculous FanficDove le storie prendono vita. Scoprilo ora