L'aveva detto.
Zheng. L'aveva. Detto.
Era tutto il giorno che aveva un brutto presentimento, e quando il medaglione aveva iniziato a bruciare sembrava tutta la conferma di cui aveva bisogno. Shi sembrava sicuramente pensarla così. Lin, invece, no. E poi la finestra era esplosa perché per forza Shi e Zheng avevano ragione.«Mako!» Immediatamente il suo sguardo si spostò sulla ragazza, che era accanto alla finestra e si era presa una doccia di vetri rotti, oltre ad essere caduta all'indietro nel tentativo di allontanarsi. Aveva braccia e gambe coperte di taglietti sanguinanti, oltre a qualcuno sulla maglia, ma per fortuna era riuscita a coprirsi il viso con un braccio.
I due kwami che dormivano sul comodino si svegliarono immediatamente, e Zheng sentì arrivare da accanto alla libreria uno stupito "ma che?". Il ragazzo si girò verso la voce e– oh, quello era un problema. Era piuttosto sicuro che Elwyn non doveva avere lo sguardo puntato sui kwami.Ema e Yuki si gettarono verso Mako, che si stava rialzando lentamente, scuotendo la testa.
«Sto bene. Sto bene.» disse, per poi scivolare con un urletto di dolore quando fece troppa pressione sulla caviglia destra.
Elwyn le raggiunse immediatamente, prese in braccio la ragazza ignorando le sue proteste di "sto bene, non sto mica morendo mettimi giù" e la portò fino al divano.Intanto Lin si era spostato accanto alla finestra, di cui era rimasta solo la cornice ormai, e si sporse a vedere esattamente cosa c'era fuori. Quello che trovò non gli era piaciuto per niente stando alla sua espressione.
«Yuki chiama gli altri.»«Lin cosa–»
«Yuki. Chiama. Gli altri.»
Zheng sentì la scarica elettrica di un fulmine partire dalla mano in cui teneva il medaglione e percorrergli tutto il corpo e l'aria cambiare tutto attorno a se.
«NO!»Un respiro gli lasciò completamente i polmoni mentre qualcosa dentro di se lo fece sbilanciare in avanti, come se stesse venendo tirato fuori dal suo stesso corpo. Non due secondi dopo una scarica di energia colpì qualcosa poco fuori dalla finestra, facendo brillare di mille luci nere l'aria attorno e rimbalzando indietro, nello stesso momento in cui una pressione incredibile fece forza sul suo petto e lo scaraventò all'indietro.
La sua schiena colpì qualcosa, fortunatamente risparmiandogli la testa. Un paio di quelle che non potevano essere altro che braccia si strinsero attorno a lui e chiunque lo stava tenendo lo aiutò ad abbassarsi fino a sedersi sul pavimento. Era il pavimento quello che sentiva?
Qualcuno gli stava parlando, ma non sapeva chi e non riusciva a sentire cosa, non sopra il fischio acuto che gli riempiva le orecchie. La pressione che gli schiacciava i polmoni gli impediva di respirare, non ci riusciva, e anche ad aprire gli occhi non vedeva altro che piccoli flash di colore prima di tornare al nero, al buio. La mano sul suo viso – c'era una mano sul suo viso? Da quando? – sembrava svanire nel nulla, lasciando dietro solo un leggero formicolio che sembrava scintille.C'era qualcosa che non andava. C'era qualcosa che doveva ricordare, qualcosa di importante, ma non sapeva che cosa.
Cos'è che voleva fare? C'era qualcosa che voleva fare? C'era mai stato qualcosa? Dov'è che era? C'era solo nero e non capiva.
Aveva mai sentito qualcosa? Non ricordava nulla, non sapeva nulla. L'unica cosa che conosceva era nero, nero infinito e perenne e pesante e ovunque, tutto attorno a lui.E poi, così come era arrivato, il nero era scomparso, ed era come riemergere dopo ore sul fondo dell'oceano impetuoso e in tempesta e finalmente riusciva a respirare.
Una serie di colpi di tosse lo riscosse dal vuoto dov'era prima, facendolo sporgere in avanti, e si sentiva come se stesse per cadere ma la mano sul suo fianco, delicata e familiare, glielo impedì. Lentamente la sua fronte andò ad appoggiarsi sulla spalla di qualcuno seduto di fronte a lui, e piano piano tutto tornò indietro, il freddo del muro sulla sua schiena, il pavimento su cui era seduto, il battito ritmico e il leggero sali e scendi sotto l sua mano, tenuta ferma dalla gemella di quella sul suo fianco, e non era molto ma era abbastanza.
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È impresso nella tua anima ☯ Miraculous Fanfic
Fanfictionℳiraculous: è il tuo destino❃ Libro 2☯ Marinette però non stava ascoltando. La sua attenzione era tutta su Yuki, che era ancora a terra e stava guardando il mostro di melma con aria cupa. "C'è qualcosa che non va?" Tutti si girarono verso Yuki, che...