ℭapitolo 26☯ Per una volta funziona il criceto

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La prima settimana di Agosto passò all'incirca nello stesso modo in cui era passato Luglio. Dico all'incirca perché il caldo atroce fiaccava gli allenamenti dei giovani eroi, ma allo stesso tempo Lin li stava spingendo a fare di meglio con un fervore tutto nuovo.
In più, dopo l'attacco dell'Hùndùn avevano deciso di avere almeno una persona in giro per Parigi in ogni momento nella speranza di non farsi più sorprendere. Quelle odiose giornate in cui c'erano trentacinque gradi all'ombra erano una cosa improponibile, ma lo facevano lo stesso. Solo Nath stava avendo qualche difficoltà a spiegare che no, lui non era Papillon e , Papillon era davvero stato sconfitto. Un po' come in quel momento.

"Il mio nome è Rêveur, non piccoletto."

L'energumeno davanti a lui sbuffò. "Certo, e io sono Le Papillon. Ah no, quello sei tu."

Nath stava cercando con tutte le sue forze di non insultarlo, ma credetemi quando vi dico che era più difficile di quanto pensate. "Le Papillon è stato sconfitto. Io sono il nuovo portatore e faccio parte della nuova squadra."

"Ok, ma quando è stato sconfitto? Io non ho visto nessuna grande battaglia."

Nath sospirò e ripeté per la cacchio di ennesima volta, "Non c'è stata nessuna grande battaglia. L'ho colto di sorpresa e ci sono voluti solo cinque minuti."

"Tu l'hai sconfitto? Seh, credici. Nah, per me sei tu Papillon e stai solo cercando di farci credere il contrario."

Nath rialzò la testa verso l'altro ragazzo, e vi assicuro che aveva la faccia più morta di questo mondo.

"Andiamo amico, lascialo in pace. Sta solo cercando di dare una mano," disse una voce dietro a Nath. "L'hai visto anche tu che Papillon era un tizio alto con la maschera che gli copriva tutto il viso. Lui non potrà avere più di sedici."

Cercando di mantenere la calma perché ne aveva diciassette e mezzo di anni, Nath si girò verso il nuovo arrivato. Un... Una ragazza coi capelli scurissimi tagliati corti si stava avvicinando a loro due, col pendente appeso al suo choker che tintinnava ad ogni suo passo.

"Ugh, e io do ascolto a te. Certo, come no." L'energumeno diede le spalle a Nath e alla nuova arrivata, alzando una mano come per salutarli. "A mai più rivederci, Papillon. Trappola."

Sentendo l'insulto, Nath si girò di scatto verso l'altro. "Come scusa?" Ma il coglione era già sparito.

"Non ti preoccupare," sorrise la ragazza, "ci sono abituata."

"Oh certo, perché è molto meglio," borbottò Nath.

La ragazza ridacchiò. "Se me la prendessi ogni volta che capita passerei la vita di malumore. Preferisco farmele scorrere addosso certe cose. Però grazie della preoccupazione... Rêveur, giusto? Non ho potuto fare a meno di sentire."

"Oh, ah, sì. Sì, Rêveur." Poi vide Nino che gesticolava da sopra un tetto. "Ahhh, io dovrei proprio andare adesso. Resta al sicuro, hm? Questo mondo ha bisogno di più gente come te."

La ragazza inclinò leggermente la testa e gli sorrise. "Farò il possibile."

La ragazza seguì con lo sguardo il supereroe il più a lungo possibile, e poi ancora in lontananza quando non era altro che una macchia viola e rossa. Continuò per la sua strada e si infilò in uno dei tanti parchetti in giro per la città, si sedette sotto un albero e tirò fuori dal suo zaino una penna e un quadernino nero. Sulla copertina spiccava la scritta in argento "Racconti dalla Senna di M.A."
Aprendo il quadernino sulla prima pagina vuota, la ragazza si mise a scrivere.

Oggi ho visto una farfalla d'argento volare nel cielo, e il sole splendeva sulle sue ali che riflettevano i mille colori dell'arcobaleno...

È impresso nella tua anima ☯ Miraculous FanficDove le storie prendono vita. Scoprilo ora