Quattordici

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Andy era ancora sdraiato sul suo letto. Era freddo e buio, ma c'era abituato.
Si era trasferito da lui dopo soli due mesi che si frequentavano, perchè lui diceva che sarebbe stata la migliore decisione della sua vita.
Andy indossava solo l'intimo e una maglietta, mentre faceva qualcosa al telefono.
La porta sbatté e lui sobbalzò, rabbrividendo per la paura. Sapeva già chi era.
Sentì le sue mani cominciare a tremare non appena i passi si fecero più vicini.

"Andy? Dove ti sei nascosto, amore?" lo sentì domandare con la solita voce forte e roca. Era ubriaco, lo aveva già capito.
Andy avvolse il suo minuscolo corpo nella coperta, sperando che se non avesse fatto rumore si sarebbe semplicemente arreso. Ma ovviamente non accadde.
La porta si aprì rumorosamente, lasciando entrare l'aria gelida. Il ragazzo di Andy era in piedi di fronte a lui; con un ghigno si avvicinò al letto. Puzzava di vodka e sigarette, Andy non lo riconosceva più. Non era come quando avevano iniziato a frequentarsi.
Uscivano insieme ogni week-end: a causa della scuola non avevano molto tempo libero, ma a loro andava bene così.
Il suo ragazzo gli portava sempre dei fiori, rose bianche, le preferite di Andy. Simboleggiano purezza ed innocenza ed è quello che Andy amava di più, sentirsi pulito.
Ma non durò per molto.

Iniziò a spogliarsi, sdraiandosi sopra Andy con un sorriso malizioso. Quest'ultimo piagnucolò, cercando di divincolarsi inutilmente.
"N-non v-voglio-" uno schiaffo. Poi bloccò il braccio del biondo sotto alla sua testa, iniziando a mordergli il collo, facendolo così urlare dal dolore. "Comportati da brava troia, mh?" borbottò mentre sfilava la maglietta di Andy, rivelando completamente il suo corpo.
La stanza era riempita dai singhiozzi contenuti di Andy; il biondo girava la testa ogni volta che lui cercava di baciarlo, ma non funzionava.
Qualche minuto dopo Andy sentì un dolore acuto e iniziò a piangere rumorosamente, sperando che tutto finisse finito in fretta.
"T-ti prego b-basta!" urlò più che poté, ma non servì. Era orribile.

Tutto ciò andò avanti per due mesi, finché Andy non trovò un modo per andarsene.

"Andy?" Rye scosse il suo corpo. Il minore si era imbambolato per cinque minuti buoni, rabbrividendo. "C-cosa?" lo guardò negli occhi e Rye sospirò sollevato. "Ti sei incantato. Non sei stanco? Posso mandarti a casa." disse il moro. E, ad essere sinceri, non lo voleva lì con lui: non era sicuro di poter dire tutto ciò di cui aveva bisogno di fronte a lui. Era un ragazzino curioso ed era meglio se non sapeva molto, così da non cacciarsi in ulteriori guai.
Andy portò le dita alle tempie, massaggiandole dolcemente, cercando di dimenticare l'incubo che aveva appena avuto.
"N-no Rye, n-non me ne vado finché non v-vai tu-" balbettò, cercando di non cedere, anche se era molto vicino all'avere un attacco di panico. Si sentiva così sconvolto e sapere che tutti lo stavano fissando di certo non aiutava.

Era stato un flashback a dir poco orribile. Andy non sapeva se raccontarlo a Rye potesse essere una buona idea, quindi lo tenette per sé. Il moro sospirò e appoggiò una mano sulla coscia del minore. Andy congelò sul posto, non sapeva come reagire né perchè Rye lo avesse fatto. Prese un respiro profondo, cercando di calmarsi.
"Andrà tutto bene, Andy, te lo prometto." gli disse guardandolo negli occhi, poi spostò la mano e continuò ad ascoltare ciò che stava dicendo Jack.

Se solo avesse saputo cosa era capitato a Brook.

*

A/a: povero piccolo Andy :(
Secondo voi cos'è successo a Brook?

Toy || Randy || ItalianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora