Ventotto

185 32 1
                                    

Mikey guidò fino a casa sua. Andy si era addormentato cinque minuti dopo essere partiti, così Mikey gli pizzicò un braccio per svegliarlo, ma non ci riuscì. Decise, allora, di scuoterlo; Andy si svegliò, piagnucolando. "Buongiorno dormiglione." gli sorrise. Il biondo ricambiò: era così felice di andare a vivere con la persona più importante della sua vita, quella che amava di più. Sapeva che con sua madre si sarebbe risolto tutto nel giro di alcuni giorni, settimane al massimo. Quando avrebbe realizzato che si sbagliava su Mikey, non sarebbe più stata arrabbiata con lui.

Andy non era mai stato a casa di Mikey: era grigia, abbastanza piccola, ma andava bene così, in fondo dovevano viverci solo loro due. Mikey gli aveva detto che avrebbe avuto una stanza tutta sua, poiché il suo letto non era abbastanza grande per entrambi.

Andy prese la sua valigia, lottando per non farla cadere, dato che era troppo pesante. Mikey lo guardò male, poi prese il telefono, il portafoglio e le chiavi, prima di entrare. Anche Andy entrò e, una volta dentro, notò che faceva fottutamente freddo. "Va' di sopra, la tua stanza è sulla sinistra." gli disse Mikey. Il biondo, però, non riusciva a portare da solo la valigia su per le scale. "Uhm, Mikey, mi potresti aiutare con questa?"

"Quanti anni hai, Andy? Hai diciannove anni, cazzo. Ho cose migliori da fare che aiutare te a fare qualcosa che dovresti saper fare." sospirò il moro. Andy si sentì così in imbarazzo che annuì semplicemente e, dopo quella che sembrò un'eternità, arrivo in cima alle scale.

Forse era solo un'impressione, ma stava diventando sempre più freddo, ogni secondo che passava. La sua maglia non era abbastanza. Aprì la porta della sua stanza, era vuota. C'era un letto, una scrivania, ma la cosa strana è che non c'erano finestre. Si sentì piuttosto in ansia quando chiuse la porta dietro di lui. Si sentiva come bloccato, rinchiuso.

Sulla sinistra c'era un piccolo armadio, quindi iniziò a sistemare le sue cose; aveva con sè un paio di magliette, alcuni jeans e leggings, dei pigiami, mutande e calze. Aveva dimenticato a casa il suo telefono, ma andava bene così: sapeva che quando sarebbe andato a trovare sua mamma, lo avrebbe preso.

Gli serviva una felpa più pesante, da mettere sopra alla sua, così si alzò e andò in camera di Mikey. Questa era molto meglio della sua, ma sapeva che avrebbero fatto qualcosa per rendere più confortevole. Frugò nell'armadio di Mikey: trovò una felpa nera con il cappuccio e indossò. Non sarebbe stato un problema per lui. Dopotutto erano fidanzati, cose come scambiarsi i vestiti sono normalissime.

Scese di sotto, cercando Mikey. Entrò in cucina e lo trovò al telefono. "Sono così fottutamente stufo! Ti avevo detto di non farlo e tu lo hai fatto comunque! Se va avanti, sei fuori, Mike." sentì qualcuno urlare dall'altra parte del telefono e aggrottò le sopracciglia. Poi sorrise timidamente al suo ragazzo, che aveva appena chiuso la telefonata. Le maniche della felpa che aveva preso erano troppo lunghe, ma era meglio così, almeno sentiva il profumo di Mikey.

"Che cazzo Andy? Hai davvero preso la mia felpa? Ma chi ti credi di essere? Non puoi prendere le mie cose." gli urlò contro, lasciandolo scioccato. Gli tolse con violenza la felpa di dosso e lo spinse contro il muro. "Mi fai schifo. Va' di sopra." disse, lasciando Andy in lacrime. Perchè si stava comportando così? Andy non aveva fatto nulla di sbagliato.

Cos'era successo al suo fantastico ragazzo?

*

A/a: sono vivaaaa, piena di verifiche, ma viva. Avete ascoltato Good Years di Zayn? Io sono in adorazione da quando è uscita aaaaaaaaa

Toy || Randy || ItalianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora