Un altro giorno senza Andy.
Rye era preoccupato e stanco, non riusciva neanche a tenere gli occhi aperti.
Era davvero stufo dei suoi pensieri, dei suoi 'se' e di tutti gli scenari che s'immaginava dove Andy veniva ferito.
Non lo poteva sopportare, l'ultima cosa che voleva era che succedesse qualcosa ad Andy.Rye si trovava ad un incontro assieme ad una cinquantina di persone; tutti lo ascoltavano mentre parlava di Andy e del fatto che avessero dovuto trovarlo e salvarlo a tutti i costi.
Il moro stava diventando muto, lottando per dire ciò che avrebbe voluto dire. La verità è che gli mancava così tanto il suo ragazzino. La notte precedente aveva passato alcune ore guidando per la città, in cerca di Andy: aveva cercato in tutti i motel, in tutti i bar e su tutte le panchine che aveva trovato.
Dopo aver guidato a vuoto, era ritornato al luogo dell'incontro, si era seduto e aveva iniziato a piangere in silenzio, anche se non voleva. Piangere era un simbolo di debolezza. Nell'ultimo anno non aveva mai pianto, ma da quando Andy era entrato nella sua vita, si sentiva debole tutte le volte."Quindi siamo sicuri che non è scappato?" chiese uno dei membri, incrociando le braccia al petto. Rye voleva rispondere con sicurezza, ma dopo tutto quello che era successo fra di loro avrebbe potuto essersene andato via di sua spontanea volontà. "Non del tutto. Non lo so... avrebbe detto 'addio', o lasciato un biglietto. Qualcosa, qualsiasi cosa. Sapeva che non avrei avuto problemi se avesse voluto andarsene." rispose Rye.
"Se per te non era un problema perchè lo stiamo cercando, comunque? E' inutile." disse qualcun altro, facendo alzare per la prima volta lo sguardo di Rye.
"Cos'hai detto?"Il ragazzo si alzò in piedi. Era alto, anche se non quanto Rye, capelli biondi e occhi azzurri, tipicamente attraente. Nessuno di speciale, ma aveva comunque avuto i nervi di definire Andy inutile. Rye gli si avvicinò, mentre Jack imprecava dietro di lui. "Non è inutile. Tu lo sei."
"Perchè non posso dirlo? Ti ho sentito dirgli queste cose praticamente ogni volta che era qua." Aveva sorpassato il limite. Rye lo colpì in faccia, facendogli sanguinare il naso.
"Lui non è fottutamente inutile. Ora siediti e chiudi quella cazzo di bocca, prima che ti tagli la fottuta gola."Nella stanza calò un silenzio tombale. Non importava quanto fossero più vecchi, grossi o alti di Rye, gli portavano tutti rispetto. Sapevano tutti come diventava quando era incazzato.
"Andy aveva un telefono, giusto?" chiese una piccola ragazza castana, probabilmente l'unica ragazza del gruppo. Rye annuì, mentre guardava alcuni documenti.
"Perchè semplicemente non lo chiamiamo e glielo chiediamo, allora?" continuò.E fu lì che a Rye venne in mente una cosa. Il telefono di Andy aveva un microchip inserito, che il moro aveva inserito in caso di emergenza.
"Aspetta, Jack, rintraccia il telefono di Andy."
Questo si mise a cercare il suo numero, aiutandosi con il proprio telefono.
Qualcuno avrebbe potuto chiamarlo per chiedergli se andava tutto bene, ma nessuno lo aveva fatto, perchè se lo avessero rapito e avessero trovato il cellulare, sarebbe andato tutto a puttane."Porca puttana!" Il respiro di Rye accelerò quando vide la posizione esatta del suo telefono, che nel frattempo era apparsa sul computer: il vecchio ospedale dove pensavano ci fosse anche Brook.
"Grazie a Dio è abbastanza stupido da portarsi il cellulare ovunque vada." fu tutto quello che disse prima di prepararsi per andare a salvarlo.Se ne avesse avuto ancora la possibilità.
A/a: ma buongiorno Rye, ci siamo svegliati eh?
STAI LEGGENDO
Toy || Randy || Italian
Fanfiction'È solo un gioco. Non ti amerà mai.' - @justfovvs 2018 - La storia non è mia, io ho soltanto tradotto dall'inglese! Passate a dare un'occhiata all'originale!