Trentaquattro

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Quando Andy si svegliò, si sentì al sicuro, per la prima volta nella sua vita.

Le braccia di Rye erano avvolte al suo corpo, le loro gambe erano intrecciate e la testa di Andy era nell'incavo del collo del moro.

Si sentiva così giusto nell'abbraccio di Rye, nel suo letto, fra le sue braccia. Dopo le notti travagliate che aveva passato pensando a cosa gli sarebbe successo, era un grande cambiamento. Andy chiuse di nuovo gli occhi, accocolandosi ancora di più a Rye e, involontariamente, svegliandolo.

"Giorno." disse, alzandosi dal letto e facendo rotolare via Andy.
Si sorrisero ed Andy si sentì così perfetto, così amato. Era come se avessero finalmente scoperto ciò che avrebbero dovuto spere fin dall'inizio.
Le labbra del biondo si curvarono all'insù all'immagine della notte che avevano appena trascorso: tutti i baci che avevano condiviso, tutti i respiri accelerati, la delicatezza e le dolci lacrime versate per il leggero dolore. Il pensiero delle mani di Rye lungo tutto il suo corpo lo fecero arrossire e guardare in basso.

Andy si vestì e andò in cucina, non sicuro di come arrivarci, dal momento che aveva dormito nella camera di Rye e non nella sua. Quando riuscì a trovare la strada, vide Rye davanti al forno, che cucinava alcuni pancake cantando delle strane canzoni pop.
Il biondo ebbe un flashback di come accadde anche quando si erano incontrati per la prima volta e sorrise. Rye si girò e, vedendolo seduto sul tavolo, alzò scherzosamente gli occhi al cielo, prima di dargli la sua colazione.

"Grazie." disse Andy, prendendo un morso del dolce. Rye lo ammirò mentre mangiava, così prezioso, così dolce. Qualcuno che meritava molto di più di questo.
Sospirò. Doveva fare quello che doveva fare.

"Andy, io... dobbiamo parlare di una cosa." affermò il moro. Andy alzò lo sguardo e annuì, ancora con un leggero sorriso sul viso. Si sentiva al sicuro, stabile, dopo così tanti anni di insicurezze aveva finalmente trovato la sua certezza. Rye.

Il moro si sedette sul divano e aspettò che Andy lo seguisse alcuni minuti dopo.
Quando lo guardò negli occhi, Rye sentì il suo cuore rompersi e frantumarsi in tanti piccoli pezzi. Sapeva che lo stava facendo per il suo bene, ma lo avrebbe ferito così tanto. Ma, se ami qualcuno, devi lasciarlo andare, giusto? Andy si meritava tanta felicità, non i casini di Rye.

(da qui in poi vi consiglio l'ascolto di Happier di Ed Sheeran)

"Ho bisogno che tu te ne vada, ne h-ho già parlato con gli altri e abbiamo un accordo secondo il quale non ti faranno del male. M-mi dispiace, ma devo farlo..." guardò per terra, evitando lo sguardo del biondo.

Ad Andy si era bloccato il respiro in gola. I suoi occhi si riempirono di lacrime quando Rye tolse la mano dal suo fianco.
"Io n-non ti lascio, Ryan. C-cosa vai a pensare?!" gli urlò contro, alzandosi dal divano e risedendosi subito, con il cuore a pezzi e la faccia fra le mani. "N-non me ne vado da nessuna parte cazzo!"

Rye sospirò. "Non ti meriti tutti i miei casini. Non posso trascinarti a fondo con me. Non posso continuare a ferirti, okay?!" rispose a tono, con gli occhi lucidi e umidi. Andy lo guardò, il suo respiro accelerò.
"Non puoi essere serio! Ti prego, Rye, ti prego... non farmi questo." sussurrò, ma Rye scosse la testa.

"Possiamo ricominciare tutto da capo e rendere t-tutto perfetto, possiamo fingere che non sia mai successo niente, possiamo essere felici... per favore Rye. Non voglio che finisca tra di noi. Non ho nessun'altro. Non voglio nessun'altro." Andy piangeva a dirotto. Non si aspettava niente di tutto ciò. Era spaventato, triste e stanco, stanco di vedere sempre tutto andare a puttane.

"Non c'è mai stato un noi, Andy."

"Ma io ti amo, cazzo! Io non posso, non posso vivere senza di te, Rye! Non lo capisci?! Non vuoi che nessuno mi ferisca, ma tutto quello che mi hanno fatto gli altri non è niente in confronto a quello che mi stai facendo tu! Mi hai fatto innamorare e ora mi dici di andarmene." il biondo lanciò il piatto da cui stava mangiando contro il muro, rompendolo.
Rye guardò Andy negli occhi: entrambi stavano piangendo.

"Ti amo anch'io Andy. Ed è proprio per questo che voglio che tu sia al sicuro e che trovi la felicità, te la meriti dopo tutto quello che hai passato." il dolore che Rye sentiva nel petto era indescrivibile, non si era mai sentito in quel modo. Nemmeno quando aveva perso sua madre. Era così intenso, i suoi polmoni erano pesanti, il suo petto era stretto e il suo cuore in mille pezzi. Voleva solo che Andy vivesse la sua vita, felicemente. Senza che lui rovinasse tutto, come sempre.

"Tu sei la mia fottuta felicità, Ryan Beaumont." disse Andy, con le lacrime che gli rigavano le guance, gli occhi rossi e gonfi.

"La tua valigia è nella tua camera. Ti ho lasciato una carta di credito così puoi prenderti un appartamento o qualcosa... per favore, prenditi cura di te stesso." disse, fingendosi sicuro di sè.

"Vaffanculo. Se mi lasci andare adesso, non tornerò mai più." fu tutto quello che Andy disse, prima che Rye annuisse, guardando a terra.

E così, se ne andò.

* justfovvs

A/a: io mi astengo dai commenti, voi cosa dite?

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