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La sua voce era profonda e rilassante; l'avrebbe ascoltata volentieri per ore e sarebbe potuta diventare la sua melodia preferita. 

I loro occhi si incontrarono di nuovo, sobbalzò sul posto, le guance si scaldarono e si tinsero di un rosso scarlatto mentre lui gli sorrideva.

Distolse lo sguardo imbarazzato e lo portò sul computer difronte a sé.

"Qualcuno ha fatto colpo!" Lo prese in giro Jimin.

"Smettila Park!" 

"Mai," rise.

Gli rivolse uno sguardo omicida e i due vennero interrotti dalla voce del professore. 

"Bene ragazzi. Visto che tra quattro mesi avrete l'esame finale faremo un ripasso degli argomenti del terzo anno, visto e considerato che saranno sicuramente presenti nell'esame" spiegò, sorridendo alla classe.

Aveva un sorriso particolare, che ti faceva scaldare il cuore e che ti faceva sorridere in risposta. Non aveva la forma classica a mezza luna, somigliava di più a una scatolina.

Gli stava piacendo particolarmente.

Saremmo una bella coppia.                             Io sorriso da coniglietto.                                Lui sorriso a scatolina.

"A cosa stai pensando Kook?" La voce di Jimin lo riportò alla realtà.

Si morse il labbro, "non stavo pensando a nulla." 

"Non mentire al tuo hyung! Ti interessa, non è così?" Sorrise accendendo il dispositivo.

Il minore alzò lo sguardo verso il biondo, il suo solito sorrisetto a dipingergli le labbra. Sbuffò scuotendo la testa.

"Non è che mi interessa, è solo che-" le parole gli morirono in gola non appena alzò lo sguardo e incontrò quello del professore. 

Kim gli sorrise e lui rimase come incantato. Non riusciva a togliere lo sguardo dalla figura eterea davanti ai suoi occhi, era come pietrificato. 

Jimin picchiettò la mano sul suo braccio per tirarlo fuori dallo stato di trance ma ciò che ottenne fu il nulla. Il suo amico era troppo concentrato a guardare il bel moro.

Il professore ridacchiò e con un cenno del capo gli indicò il ragazzo al suo fianco per poi tornare a controllare gli studenti.

Si voltò e si imbatté nel sorrisetto malizioso del biondo. 

Cazzo!

"Non dire nulla," sbuffò rispondendosi da solo.

Accese il pc, aprì Word e iniziò a scrivere ciò che Mr. Kim stava riportando sulla grande lavagna.

Dopo nemmeno venti minuti un sonoro sbuffo lasciò le sue labbra, odiava ripetere gli stessi argomenti ancora e ancora. Prese quindi il suo quaderno dei disegni e iniziò a scarabocchiare.  

Piano piano quegli scarabocchi presero la forma di una persona che somigliava sempre più al professore.

Era molto concentrato, tanto da non notare che la classe lo stesse fissando e che il professore fosse accanto a lui e fissava il suo foglio.

"Abbiamo un grande artista in questa classe. Le piace molto l'arte?"

Sobbalzò leggermente nel udire la sua roca voce. Alzò lo sguardo e lo puntò in quello serio del moro.

Voleva sprofondare.

"S-Sì mi piace," rispose ricevendo un calcio da sotto il tavolo.

Si diede dello stupido mentalmente e si morse il labbro nervosamente.

"Sono felice le piaccia ma questa è l'ora di accoglienza non di arte. Presti attenzione alla lezione e metta via quel quaderno," sorrise per poi tornare alla cattedra.

Tante risatine gli fecero da sottofondo mentre il suo unico pensiero era quello di voler sparire.

Jimin scosse la testa e gli diede una pacca sulla spalla. Posò il quaderno nello zaino e prestò attenzione.

[...]

La campanella suonò, la classe si svuotò nel giro di poco mentre Jungkook sistemava le cose con molta calma invitando Jimin ad andare, dicendogli che lo avrebbe raggiunto subito.

Il maggiore annuì mettendo lo zaino in spalla e lasciò l'aula.

Sentiva una strana sensazione di ansia e agitazione nel trovarsi da solo nella stanza con Kim.

Sentì dei passi farsi più vicini alla sua figura e si morse il labbro sentendo il suo cuore accelerare.

Non riusciva a muoversi.
Era immobile.
Vulnerabile.

"Jeon," richiamò la sua attenzione.

"M-Mi dica," rispose voltandosi nella sua direzione.

Quante mai l'ho fatto.
Sto per avere un infarto.
Averlo a pochi passi da me è troppo.
È davvero perfetto.
Sembra finto.

"Ho visto i tuoi voti. Non voglio tu ti distragga disegnando mentre io spiego. Mi aspetto il meglio da te!"

Il minore rimase in silenzio osservando il giovane uomo che aveva difronte. Stava provando diverse emozioni contrastanti ed era solo il primo giorno che lo vedeva.

"Le prometto che presterò sempre attenzione durante le sue lezioni," sorrise riuscendo a non balbettare.

"Me lo auguro," sorrise e con un ultimo occhiolino se ne andò lasciandolo solo con i suoi pensieri.

Sospirò e si diresse verso la classe di matematica, scusandosi con la professoressa per il ritardo.

ᴍʏ ᴛᴇᴀᴄʜᴇʀ {Vkook}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora