La sveglia suonò svegliando Jungkook dal suo sonno. Si rigirò nel letto un paio di volte e la spense, non ebbe nemmeno il tempo di mettersi seduto nel letto che la porta della stanza venne aperta di colpo rivelando la figura di Jimin.
Sbuffò divertito e si stiracchiò per bene allungando schiena, braccia e gambe. Il biondo rimase a fissarlo, le braccia conserte e il corpo appoggiato allo stipite della porta.
"Vuoi che ti dica la solita frase?" Rise mentre osservava il minore muoversi con lentezza.
"No grazie, risparmiamelo. Sono in perfetto orario quindi posso fare con calma," sorrise soddisfatto superando la sua figura e dirigendosi verso il bagno.
Lo sentì ridere ma non ci diede molta importanza. Si lavò il viso, si mise qualcosa di comodo e scese a fare colazione.
"Kook io vado," esclamò il biondo, dopo averlo seguito e aver raggiunto la porta.
"Perché? Possiamo fare la strada insieme," mise il broncio scaldando il latte.
"Perché voglio arrivare puntuale."
"Di che ti preoccupi, siamo in orario."
"Non lo so..." ridacchiò.
"Fidati! Sono solo le 7.50 e la scuola inizia tra dieci minuti," rispose fissando l'orologio molto attentamente.
"Aspetta," strizzò gli occhi "IN CHE SENSO SONO LE 7:50? Dovrebbero essere le 7:25!"
Panico.
"Già. Potrei aver cambiato l'orario della tua sveglia per vederti correre," rise di gusto.
"Siamo in due, caro mio. Hai calcolato male le cose," sorrise sghembo.
"Mi dispiace deluderti ma io sono in macchina. Sono andato a prenderla ieri del meccanico. Buona corsa!" Rise uscendo di casa.
Jungkook lo rincorse per le scale fino ad arrivare al cancello ma invano. Jimin era già nella macchina con il motore accesso.
"HYUNG!" Urlò e in risposta lo salutò con la mano sfrecciando verso la scuola.
Con un sono sbuffo rientrò in casa di corsa tirando tutti gli insulti che conosceva al biondo che lo aveva lasciato a piedi.
Spense il latte e lo bevve velocemente - sentendo la bocca e la gola bruciare -, corse in bagno per lavarsi i denti rischiando di scivolare e una volta pronto uscì di fretta dall'appartamento, correndo come un forsennato verso la scuola.
Come immaginava, quando arrivò non trovo nessuno; entrò nell'edificio e a passo spedito raggiunse la sua aula. Passando accanto alla porta d'ingresso - rigorosamente di vetro - aveva potuto notare il suo pessimo aspetto.
La camicia bianca era appiccicata alla sua pelle sudata, le guance erano arrossate e sembrava che degli uccelli avessero sostato nei suoi capelli per giorni.
Arrivo alla classe ed entrò notando la porta aperta e i suoi compagni di classe che ridevano osservandolo. Un colpo di tosse lo fece voltare verso destra, Mr. Kim era alla lavagna mentre lo osservava, l'espressione dannatamente seria, le braccia incrociate e il pennarello nella mano destra.
"M-mi scusi Mr. Kim. Non era mia intenzione fare ritardo," si inchinò, tenendo la testa bassa.
Le risatine e i commenti che facevano da sottofondo vennero zittiti dal moro che richiamò il silenzio, rivolgendosi poi allo studente in piedi.
"Può prendere parte alla lezione Jeon ma sappia che dovrà fermarsi di più per la detenzione," lo informò, regalandogli un occhiolino senza farsi vedere.
Merda.
"La ringrazio," si inchinò nuovamente e si accomodò alla sua postazione dove un Jimin divertito lo aspettava.
Accese il pc, aprendolo su Word, per scrivere la traccia dell'esercizio che il moro stava scrivendo alla lim.
"Kookie~" miagolò il biondo nella speranza di addolcirlo.
"Taci," rispose secco prestando attenzione solo all'esercizio e al professore. Non voleva mettersi in ulteriori guai.
-
"E dai parlami!"
Erano a mensa e Jimin stava cercando di avere una conversazione con il castano dall'inizio delle lezioni. Non avrebbe ceduto facilmente, era arrabbiato.
"Bunny~" la sua mano gli accarezzò dolcemente il braccio.
"Leva quella zampa da me!"
"Yah!" Lo colpì giocosamente, "almeno mi hai parlato, dai. Comunque dovresti amarmi! Starai due ore con lui, soli soletti in una stanza," ammiccò con tono malizioso.
"Invece ti odio. Se osi un'altra volta farmi uno scherzo del genere ti impedirò di avere figli un futuro."
"Rude!" Gli fece il medio, "Mi servono quindi risparmiami."
Risero entrambi e in un attimo Jimin si fece serio schiarendosi la gola. Jungkook lo guardò confuso e dopo il suo cenno del capo si voltò trovandosi difronte al viso di Taehyung. Arrossì fino alla punta delle orecchie e si morse il labbro.
"Questa è per lei Jeon. Ci sono tutte le informazioni per la sua detenzione. Non faccia ritardo," gli passò una busta bianca e con un sorriso si allontanò.
Perché una busta?
Non poteva semplicemente dirmelo a voce?
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ᴍʏ ᴛᴇᴀᴄʜᴇʀ {Vkook}
Teen Fictionuno studente. un supplente. - Inizata: 24/06/2019 Finita: 06/11/2020 #6 in art 20/04/2022