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Quella mattina per Jungkook, il risveglio fu alquanto confuso. Il tutto era dovuto al sogno che aveva fatto quella notte; ricordava solo pochi piccoli frammenti di ciò che era avvenuto. 

Sapeva solo che si trovava nella sua stanze, sul suo letto mentre abbracciava qualcuno. Avevano avuto un conversazione su qualcosa che lo aveva fatto arrossire e intenerire e poi era successo, quel particolare che lo aveva fatto svegliare con il batticuore, le guance arrossate e il fiato corto.

Si erano baciati.

Era stato un bacio dolce, delicato, un semplice e puro tocca tra due labbra che avevano aspettato tanto di potersi finalmente unire e assaporare. Era stato tutto così dolce che si era sciolto completamente tra le braccia del ragazzo.

Purtroppo, però, non riusciva a ricordare il viso del ragazzo. Più ci pensava più sembrava tutto dannatamente confuso. Sembrava come se la sua faccia fosse stata coperta da una nuvola.

Solo a pensare a quel bellissimo sogno, sentiva di sciogliersi come un ghiacciolo al sole e il suo cuore riprendeva a battere velocemente.

Per cercare di liberare un minimo la mente decise di andarsi a fare una belle e fresca doccia. Una volta pronto scese e a fare colazione; la madre era partita nuovamente la sera prima per cui sarebbe stato da solo. Come d'abitudine. 

"Tornerò presto!" Aveva detto ma in cuor suo sapeva che non sarebbe stato così.

Non poteva dire nulla sulla donna, per quanto fosse sempre lontana da casa cercava sempre di essere presente nella sua vita ed era sempre pronta a dargli consigli e a confortarlo se succedeva qualcosa. L'unica cosa di cui gli importava e che nonostante la distanza l'amore di sua madre nei suoi confronti non era mai cambiato. 

Sbuffò scuotendo la tesa, prese lo zaino e uscì di casa. Mise le cuffiette e si incamminò verso la scuola. Durante il breve tragitto pensò al fatto che Jimin non si presentava più in causa sua come d'abitudine già da diversi giorni. Era abituato a questo loro piccolo che rituale che quando non accadeva si sentiva vuoto.

Cosa ancora più strana era il fatto che il più grande avesse una macchina e lui andasse ancora a piedi. Doveva assolutamente trovare il modo per farsi accompagnare, dopotutto era il suo migliore amico, doveva poter avere il diritto di scroccare un passaggio. 

"Hey Kook," lo salutò il maggiore dopo che lo ebbe raggiunto.

"Hyung."

"Quando fai così mi spaventi.. avanti, che ti serve?" Non appena finì di parlare ricevette uno schiaffo sul braccio dal minore.

"Yah! Ma che ti prende?!" 

"Spiegami.. com'è che tu hai una macchina e io vengo ancora a piedi? Devi far colpo su qualcuno e non vuoi un ragazzino tra i piedi?"

"Che cazzo?" Lo guardò confuso "Hai solo un anno in meno di me e non ti considero un ragazzino. Non so cosa ti passi in quella testolina ma se dovessi provarci con Yoongi-"

"BECCATO!" Il castano scattò sull'attenti, "l'avevo detto io che dovevi fare colpo su qualcuno!" Sorrise soddisfatto.

"Yah smettila di saltellare!" Il biondo sbuffò una risata.

"Se è per questo allora ci posso passare sopra ma potresti comunque portarmi. Al tuo dolce maknae basta anche essere lasciato poco prima della scuola, giusto per evitare di camminare troppo."

Eccolo il pericoloso sguardo da cucciolo di Jeon Jungkook.

Sguardo a cui il maggiore non sapeva mai dire di no.

Difatti poco dopo i due stavano entrando nell'edificio. Jimin guardava frustrato e divertito  Jungkook che saltellava a destra e sinistra contento di averla avuta vinta.

Tutto questo solo perché lo accompagno a scuola. Rise scuotendo la testa.

Raggiunta la classe di economia presero posto e iniziarono a seguire la lezione. Jimin ci provò ma aveva la testa da tutt'altra parte, l'unica cosa a cui pensava era il suo imminente appuntamento con Mr. Min.

Sarebbe stato il giorno seguente e lui non aveva la più pallida idea di come comportarsi.

ᴍʏ ᴛᴇᴀᴄʜᴇʀ {Vkook}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora