La giornata era passata velocemente e per la prima volta in tutta la sua vita Jimin sperò che la campanella di fine lezioni non suonasse mai. Non voleva lasciare l'aula che quel giorno sembrava essere il suo posto sicuro.
Durante le lezioni era stato parecchio distratto e aveva capito ben poco di quello che avevano spigato i professori. La sua mente lo portava sempre al pensiero di ciò che sarebbe successo di lì a qualche minuto e alla fastidiosa paura di scoprire la verità dietro le parole di Yoongi.
Aveva un nodo allo stomaco da quando si era svegliato. Era dannatamente agitato l'ansia lo stava mangiando vivo. Non sapeva perché non riusciva a calmarsi, dopotutto doveva semplicemente parlare con il professore di storia della musica per il quale aveva una grande cotta con cui era uscito e che forse - anzi, molto probabilmente - era già impegnato, o peggio sposato.
Ed eccolo. Il suono fastidioso di quella dannata campanella. Campanella che segnava la fine delle noiose lezioni e la fine - o l'inizio - delle sue continue paranoie. I suoi compagni iniziarono velocemente a uscire mentre lui era ancora seduto al suo banco, incapace di muoversi.
Jungkook, notando la sua espressione, gli si avvicinò poggiando una mano sulla sua spalla e gli sorrise in un vano tentativo di rassicurarlo.
"Andrà tutto bene Jiminie. Dovrai solo ascoltare ciò che ha da dirti e prendere una decisione."
"Se non riuscissi a prendere la decisione giusta e mi pentissi?"
"Sono sicuro saprai fare la cosa giusta. Ora alzati e vai nel suo studio, hai bisogno di quelle risposte e lo sai," gli sorrise il biondo si alzò.
"Ti prego Kook, sii reperibile. Avrò bisogno di te dopo la chiacchierata."
"Non appena avrai finito potrai chiamarmi o venire da me. Casa mia è sempre aperta per te, lo sai hyung" sorrise il maggiore annuì.
Gli diede una pacca sulla spalla e dopo avergli augurato un buona fortuna lasciò la classe facendo rimanere solo Jimin al suo interno. Prese un lungo respiro e si alzò, mise lo zaino in spalla e uscì dirigendosi verso le scale, raggiunse il secondo piano e successivamente lo studio di Yoongi.
Si affacciò alla porta e lo notò di spalle mentre riordinava i vari spartiti e sistemava le tastiere. Rimase in silenzio osservando la sua figura.
Quando Yoongi notò la presenza del biondo sorrise e gli si avvicinò "Jimin, sono felice tu sia venuto." Lo invitò a entrare ed entrambi si sedettero alla scrivania.
Il maggiore rimase in silenzio, osservando la snella figura del piccolo ragazzo che da qualche tempo stava apparendo troppo spesso nei suoi pensieri; cogliendolo spesso alla sprovvista. Non poteva negarlo, quel ragazzino lo incuriosiva parecchio e voleva poterlo conoscere meglio e crearci qualcosa insieme.
Yoongi si schiarì la gola prima di prendere parola e spezzare quel silenzio per niente imbarazzante in cui i due non avevano fatto altro che osservarsi a vicenda.
"Non posso biasimare il tuo comportamento nei miei confronti. Con una semplice frase sono riuscito a farti venire dubbi su dubbi e ti ho fatto allontanare da me, che era proprio ciò che volevo evitare."
Fece una breve pausa e Jimin fece per parlare ma il più grande lo bloccò "non dire niente, non ora almeno. Voglio prima spiegarti tutto.. non proprio tutto, ma una parte. Me lo permetti?"
Lo guardò e il biondo annuì, si mise comodo sulla sedia e fissò lo sguardo in quello dell'altro.
"Grazie," sorrise "allora, prima di tutto volevo sinceramente scusarmi per aver fatto sorgere tutti quei dubbi in te. Non me lo hai mai detto ma il tuo atteggiamento nei miei confronti lo ha reso evidente. Non era davvero mia attenzione allontanarti da me, anche perché sono davvero interessato a te, mi piacerebbe conoscerti meglio e uscire con te altre volte."
Jimin arrossì leggermente e si morse il labbro, sollevato in parte di sapere questa cosa.
"Non sono pronto a rivelarti tutta la verità. Vorrei vedere come vanno le cose tra di noi prima di raccontarti il resto. Spero tu possa capirmi."
Annuì.
"Ci tengo anche a dirti che oltre a te non c'è nessun altro. So che dopo ciò che ho detto ti è difficile credermi ma ti posso giurare che è così. Non voglio prendermi gioco di te, Jimin. Non è mai stata quella la mia intenzione. Se fossi già in una relazione non mi sarei mai avvicinato a te nel modo in cui ho fatto finora. Non mi piace giocare con le persone e i loro sentimenti, odio chiunque lo faccia.
Si avvicinò al lui e gli strinse le mani nelle sue, "ti prometto che se le cose andranno bene potrai sapere tutto. Ti chiedo solo di aspettare e provare a credermi" lo guardò negli occhi, "lo farai?"
Jimin si mordicchiò il labbro riflettendo sulle parole del maggiore, cercando nei meandri della sua mente e del suo cuore la risposta giusta da dare.
Se fossi stato in una relazione non mi sarei mai avvicinato a te come sto facendo.
La sua curiosità lo portava a volere sapere tutto e subito ma da quello che Yoongi gli aveva detto doveva trattarsi di una questione seria e lui non era nessuno per mettergli fretta. Doveva tenere a bada questo desiderio di sapere e concentrarsi sul loro rapporto. Yoongi voleva uscire con lui ed era ciò che dal giorno prima sperava di sentire.
"Voglio provare a fidarmi di te," lo guardò e lui sorrise "fai una mossa sbagliata e finisce tutto." Lo guardò serio.
Il maggiore sorrise "non preoccuparti, Jimin. Non farò sbagli, mi sto affezionando troppo a te per lasciarti andare via da me."
Jimin arrossì, "lo spero Min Yoongi."
"Grazie di avermi ascoltato e di aver compreso le mie decisioni."
"Non farmene pentire," gli puntò il dito al petto facendolo ridacchiare.
"Non lo farò, promesso."
Sorrisero ed entrambi si alzarono, Yoongi si avvicinò a lui e gli lasciò un sonoro bacio sulla guancia bordeaux. Il cuore del biondo prese a battere velocemente mentre il più grande ridacchiava alle sue reazioni.
"Vieni o rimani a contemplare il vuoto?"
Il biondo scosse la testa, raccolse lo zaino mettendolo in spalla e a passo spedito uscì dalla classe superando il maggiore, che lo seguì ridendo.
Quando fu fuori dall'edificio prese un grande respiro, inspirando la fresca aria primaverile. Istintivamente si portò una mano sulla guancia, doveva prima erano poggiate le morbide labbra del più grande, e arrossì.
Qualche minuto dopo Yoongi lo affiancò e il più piccolo evitò in ogni modo il suo sguardo.
"Ci vediamo domani Jiminie."
Al nomignolo alzò lo sguardo di colpo notando il sorriso divertito del maggiore, arrossì ancora di più e abbassò lo sguardo.
"A domani Mr. Min," e con le guance in fiamme si allontanò per raggiungere la macchina e guidare verso casa.
Spero di aver fatto la scelta giusta.
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ᴍʏ ᴛᴇᴀᴄʜᴇʀ {Vkook}
Teen Fictionuno studente. un supplente. - Inizata: 24/06/2019 Finita: 06/11/2020 #6 in art 20/04/2022