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Il pranzo passò lentamente, in un silenzio religioso, dove il maggiore era intento a smanettare con il suo cellulare e il piccolo che fissava insistentemente il suo viso.

Quel viso tanto perfetto da sembrare finto, con quel profilo così delineato e delicato. Il naso con quel piccolo neo carino, gli occhi di un verde intenso - ora concentrati sullo schermo del dispositivo - e le labbra. Quelle labbra carnose e rosee che, involontariamente, sognava di toccare, assaporare e consumare.

Quando percepì lo sguardo del maggiore sul suo viso, spostò lo sguardo sul suo piatto oramai vuoto, cercando di trattenere il rossore che si stava espandendo sulle sue gote.

Nella cucina si sentì una risatina che fece arrossire ancora di più il castano. Kim si alzò per posare il piatto nel lavandino e quando ebbe finito fece lo stesso.

Poco dopo si spostarono nella camera del più grande.

Taehyung invitò Jungkook a sedersi sul suo letto, così da poter stare più comodo e gli diede qualche esercizio da fare.

Non dovrei metterci tanto a farli, sono un ripasso degli argomenti di terza.

Alzò lo sguardo notando che Kim stava lavorando al pc, tenendo accanto a sé una pila di fogli - alcuni bianchi, altri pieni di scritte.

Ancora una volta si perse a osservare la sua figura. Aveva una bellezza particolare, quasi Eterea, sembrava un personaggio uscito da un qualche film.

Quando lo vide muoversi sulla sedia, scosse la testa per risvegliarsi dai suoi pensieri e riportò l'attenzione sul quaderno.

Mentre svolgeva gli esercizi lanciava innumerevoli sguardi al suo insegnante, nella speranza di ottenere una qualche attenzione ma fallì.

O almeno, questo credeva lo studente.

In realtà Kim osservava il giovane con la coda dell'occhio. Un sorrisetto malizioso si formava sulle sue grandi labbra ogni qualvolta il castano posava lo sguardo sulla sua figura, arrossendo di tanto in tanto.

Nel mentre il minore stava finendo di svolgere gli ultimi esercizi, il maggiore aveva finito di preparare il grande test che si sarebbe svolto di lì a una settimana.

Jungkook si sentì morire non appena scorse la figura del suo insegnante vicino al letto e arrossì ulteriormente quando notò che si sedette accanto a lui.

Si morse il labbro e rimase concentrato sui compiti. Se si fosse voltato sarebbe arrossito e si sarebbe comportato da vero idiota. Per una volta doveva evitare di fare una figuraccia.

Taehyung poggiò la mano sulla sua coscia, accarezzandola e godendosi il rossore sulle guance del minore.

Si sentiva piccolo e maledettamente vulnerabile sotto al delicato tocco del maggiore.

Rimasero in quella posizione per diversi minuti. Il maggiore si divertiva a osservare le reazioni del minore mentre quest'ultimo voleva sotterrarsi per l'imbarazzo.

Finiti gli esercizi il professore si mise a controllarli, complimentandosi poi con il suo allievo per l'impegno.

Il minore sorrise voltandosi verso destra, incontrando gli occhioni verdi del maggiore. Ancora una volta si era incantato e aveva perso momentaneamente la capacità di muoversi.

Il più alto si avvicinò lentamente al viso del castano che sentiva le guance bollenti, così come il resto del corpo.

La distanza era minima e il maggiore stava per annullarla quando Jungkook, in panico, si allontanò.

"M-mi scusi Mr. Kim ma devo andare," balzò giù da letto, prese il suo zaino e corse fuori da quella moderna casa.

Corse come un matto fino a quando non giunse davanti casa sua. Aprì la porta e si fiondò all'interno, chiudendosela poi alle spalle.

Prese un lungo respiro e sbuffò. Lasciò lo zaino e le scarpe all'ingresso, dove notò poi la borsa di sua madre. Doveva essere temporaneamente tornata dal viaggio di lavoro.

"Kookie, sei tu?" La voce della donna si fece largo dalla cucina.

"Mamma!" Esclamò il moro correndo verso la madre, abbracciandola.

"Ciao piccolo mio, come stai? La scuola tutto bene? E Jimin? Lui sta bene?" Come suo solito iniziò a riempirlo di domande.

"Una domanda alla volta, mamma" rise, "comunque sto bene. Mangio e mi tengo in forma. La scuola va come sempre, sono solo un po' in ansia per il grande test finale."

"Sono sicura che andrai benissimo. Devi solo cercare di non farti prendere dal panico. Dopotutto conosci le tue capacità e sai metterle in pratica alla perfezione!"

"Grazie mamma!" Gli baciò la guancia,
"comunque, anche Jimin sta bene" sorrise mentre la donna tornava ai fornelli.

"Mi fa piacere! Ora vai a farti una doccia nel mentre io finisco di preparare la cena."

Jungkook annuì e salì al piano di sopra per farsi una bella doccia e mettersi qualcosa di comodo.

Quando fu lavato e profumato tornò al piano inferiore. Fece per mettere piede in cucina quando il campanello suonò.

Chi sarà mai a quest'ora?
Jimin è a cena dai suoi nonni, quindi dubito sia lui.

Aprì la porta e sul pianerottolo si ritrovò il professore.

"Taehyung? Che ci fai qui?!"

Non sapeva conoscesse il suo indirizzo di casa e ancora di più non sapeva perché fosse venuto fin lì quando si erano visti nemmeno due ore prima.

"Hai dimenticato il quaderno sul mio letto. Domani non abbiamo lezione così ho pensato di portartelo."

Il minore il tempo di rispondere che la dolce voce della madre arrivò forte e chiara alle loro orecchie.

"Pulcino, chi è?"

No. Quel soprannome imbarazzante no.
Ti prego mamma.

Il maggiore ridacchiò alla reazione del minore e non appena vide comparire la donna fece un piccolo inchino.

"Jungkook! È questo il modo di trattare i tuoi amici? Lasciandoli sul pianerottolo?" La donna si mise tra i due sorridendo a Taehyung, "vieni caro. Entra pure," sorrise dolcemente.

Senza dare tempo ai due di aprire bocca tirò il maggiore in casa e si chiuse la porta alle spalle, invitandolo poi a seguirla.

Nel mentre, Jungkook, era rimasto imbambolato sulla soglia di casa, confuso e imbarazzato.

Se prima era felice dell'arrivo di sua madre ora non lo era per niente.


Sarebbe stata una lunga e imbarazzante serata.








A/n
Spero vi stia piacendo!

ᴍʏ ᴛᴇᴀᴄʜᴇʀ {Vkook}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora