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La domenica era arrivata. Erano le 10 di mattina quando Jungkook si rigirò nel letto sbadigliando. Si stiracchiò per bene e successivamente si alzò per poter scendere in cucina; quando varcò la soglia della porta tirò un urlo a dir poco mascolino. 

"HYUNG! SEI IMPAZZITO?! Mi hai fatto prendere un colpo!" Urlò portando una mano a livello del cuore con fare teatrale.

Alzò lo sguardo verso il biondo notando il suo visino triste e le grandi occhiaie che contornavano i suoi occhi color miele. Preoccupato si avvicinò al tavolo, sedendosi accanto a lui. 

"Che succede? Perché quel faccino?" Gli poggiò una mano sulla schiena.

"Yoongi.." sussurrò.

"Yoongi cosa? Ti ha fatto del male? Ti ha toccato contro la tua volontà? È stat-"

"No Jungkook. Assolutamente niente di tutto ciò. Anzi, è stato veramente carino e gentile e l'appuntamento è stato una favola," sbuffò una triste risata.

"Uhh, ne sono felice!" Sorrise ampiamente, "allora perché hai qual faccino?" 

"Usciti dal ristorante mi ha riaccompagnato a casa, siamo stati un po' in macchina a parlare quando il suo telefono ha iniziato a suonare.." fece una piccola pausa.

"E..?"

"È fidanzato."

"Come puoi dirlo?" Lo guardò confuso.

"Ha chiamato la persona a-amore.." i suoi occhi si riempirono di lacrime.

"Ow.. mi spiace tanto hyung," lo abbracciò e il biondo scoppiò a piangere.

"Shh, tranquillo.." gli accarezzò i capelli mentre lui si stringeva di più al castano, "magari non è fidanzato.."

"C-come fai a dirlo. C-chi altro avrebbe p-potuto chiamare a-amore.." singhiozzò.

"Magari sua madre?"

"Chiamare amore s-sua madre?"

"Mh, giusto." Decise di lasciare perdere.

Continuò ad accarezzargli la schiena e dopo dieci minuti buoni si calmò. Il minore lo invitò a rimanere ma l'altro declinò l'offerta, preferiva tornare a casa a riposare dato che la notte aveva dormito poco.

Jungkook gli sorrise comprensivo, facendosi promettere che lo avrebbe chiamato se avesse avuto bisogno di una spalla su cui piangere. 

[...]

Erano circa le 18:30, Jungkook stava studiando comodamente sul divano quando il suono del campanello riecheggiò per tutta casa. 

Strano, non aspettavo visite..

Si alzò stiracchiandosi e si diresse alla porta, l'aprì e per poco non gli venne un colpo. Davanti a lui c'era Kim Taehyung in tutta la sua eterea bellezza; il cuore del minore prese a battere velocemente.

"H-hyung.. ehm.. che ci fai qui?" L'agitazione era chiara nel suo tono.

"Posso entrare?" Evitò la domanda. Jungkook arrossì e timidamente si fece da parte per farlo passare. 

"D-dunque.. che ti p-porta da queste parti?"

Diamine.
Smettila di balbettare!

"Preparati. Ti porto fuori a mangiare," rispose con una calma tale da risultare come uno scherzo.

"Cosa-" il minore lo guardò confuso. 

Taehyung si avvicinò al più basso, "non ripeto le cose due volte" soffiò sulle sue labbra.

Jungkook si congelò sul posto, Le guance rosse, il cuore che batteva veloce, le gambe molli e la testa offuscata dal pensiero che potesse baciarlo. 

Kim ridacchiò facendolo tornare con i piedi per terra. Scosse la testa e come un fulmine salì le scale per poter raggiungere camera sua. 

Chiuse la porta dietro di sé e si appoggiò contro essa. Aveva il respiro irregolare e la sua mente continuava a vagare in scenari che non avrebbe mai dovuto immaginare, dopotutto era solo il suo professore. 

Lanciò un gridolino disperato e si avvicinò all'armadio per scrutare ogni capo e decidere cosa mettere. Non sapeva il luogo della loro uscita, l'unica cosa che poteva fare era prendere come riferimento il maggiore.

Ripensò alla figura di Taehyung avvolta dai quegli stretti jeans neri e si morse il labbro. Come avrebbe fatto a resistere per l'intera serata?

Lancio uno sguardo all'orologio e sbuffò, doveva sbrigarsi. 

Tolse un jeans nero, una camicia e una giubbotto rosso da metterci sopra per evitare di prendere freddo. Si cambiò velocemente e si spostò in bagno per dare una sistemata ai capelli e al viso per rendersi un minimo carino.

Quando fu pronto infilò il portafogli e il telefono nelle tasche posteriori dei pantaloni, si diede un'ultima occhiata e scese in soggiorno trovando Kim seduto sul divano.

"Eccomi," quasi sussurrò mettendosi davanti al divano.

Taehyung alzò lo sguardo e lo fece passare su tutta la perfetta figura del minore, si morse il labbro e con un sorrisino sghembo si alzò, avvicinandosi a lui.

Allacciò le mani ai suoi fianchi e portò il viso vicino al suo orecchio "sai, penso che questi pantaloni ti facciano un culo da favola" gli morse il lobo facendo scendere una mano a strizzare una sua natica.

Il minore sussultò arrossendo a dismisura mentre il moro portava le labbra sul suo collo lasciandoci diversi bacini. 

Jungkook si lasciò scappare un gemito quando iniziò a leccare e succhiare un lembo di pelle. Arrossì a dismisura, incapace di controllare il suo corpo. 

Taehyung sorrise contro la sua pelle, "sentirti tremare sotto al mio controllo mi fa impazzire," sussurrò.

Il più piccolo ansimò mentre il più altro riprendeva quella piacevole e lussuriosa danza sul suo collo, beandosi delle reazioni dell'altro.

Quando fu soddisfatto si allontanò per osservare il minore. Aveva il fiato corto, le guance bordeaux e gli occhioni lucidi e gli aveva semplicemente fatto dei succhiotti. Gli regalò un occhiolino e senza aggiungere altro uscì dall'appartamento lasciando dietro di sé un Jungkook alquanto confuso da ciò che era appena successo. 

Rimase cinque minuti buoni a fissare il vuoto. Solo quando sentì il suono del clacson si riprese dallo stato di trance; si sistemò, prese un respiro profondo e cercando di nascondere il sorriso che stava spuntando lasciò l'abitazione per raggiungere Kim nella sua macchina.


Sarà una lunga serata.


ᴍʏ ᴛᴇᴀᴄʜᴇʀ {Vkook}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora