Capitolo 12

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"Non guardarmi così!"
Chiesi un po' scocciata da quella perenne sensazione che poi aveva una base di verità. Quel fastidiosissimo presentimento, controllo, autorità e osservazione.

Stavo mangiando il terzo toast con formaggio fuso, prosciutto crudo e granella di pistacchio come merenda e Jeremiah non faceva nulla se non fissarmi. Aveva quello sguardo così tenero, apprensivo e amorevole.

Da quegli occhi capivo che lui andava oltre al semplice atto di una donna che si riempie come una mongolfiera, vedeva sua moglie e credo la donna che ama dare il mezzo di sopravvivenza per il loro bambino.

Teneva il viso leggermente piegato e la mano lo regevva, quest'ultimo a sua volta si regevva dal gomito poggiato sul tavolo.

"Non posso. Sei troppo bella, ora più che mai"
Prese la mia mano e la strinse.

Decisi di dargli ascolto, non replicai e non annuì.

"Quando sarà passato un po' di tempo e la gravidanza sarà sicura, si festeggerà, voglio la perfezione"
Un po' come sempre, pretende e avrà la perfezione.

Tutto ciò che riguarda la vita di mio figlio deve essere decisa anche da me, non gli permetterò di mettermi in un angolo.

Sono certa che sarà una lunga e stancante lotta, nella quale egli forse sarà il più forte, ma non ho paura, ce la farò, in un modo o nell'altro.

"Potremmo anche non mettere tutto ciò che riguarda la nostra vita su un piatto d'argento"
Un po' di privacy, intimità, no?

Lui può fare ciò che crede meglio per se stesso, mostrare tutto il suo meglio e mi sta bene, ma non possiamo buttare la qualunque in pasto ai lupi.

"Nel nostro caso, la storia è diversa"
Nel suo caso. Sempre ho tentato di starne fuori.

Adesso dovrò giocare d'astuzzia, essere furba, comprendere le mosse future e conoscere quante più cose possibili, senza destare sospetti e senza immischiarmi troppo in certe situazioni.

Se voglio mantenere le mie promesse devo farlo, non ho altre scelte.

"Voglio ricordarmi ogni cosa, voglio avere tante foto di qualsiasi momento"
Il lato materno che tanto avevo desiderato era già ben presente.

"Avrai tutto ciò che vuoi. Promesso. Saremo felici e so di essere troppo prematuro, ma io voglio altri bambini"
Il mio stesso identico pensiero. Il mio stesso identico sogno. Se solo fosse tutto più semplice. Se solo fosse tutto più adeguato e bello.

Non sarei la guastafeste di turno.

Strinsi la mano di mio marito, sorrisi e toccai con entrambe le nostre mani il mio ventre, ancora piatto.

Contro quella lunga lista di ma e se, volevo dare una famiglia ben solida e soprattutto felice a mio figlio. A qualsiasi costo.

Sarò felice.

Il Segreto Dell'illegalità 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora