Capitolo 16

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Rimasi col fiato sospeso, non sapevo cosa aspettarmi.

Una sua sfuriata?
Delusione?
Tristezza?

Ah, non saprei.

Notai che rimase sorpreso dalla mia domanda, si fermò e poco dopo sospirò.

"Come state?"
Venne, prese posto accanto a me, mi diede un bacio alquanto passionale e posò la testa sul mio petto.

Sembrava stanco, tuttavia, non capì il suo comportamento.
Aveva completamente ignorato la mia domanda.

"Jere"
Aprì bocca nella speranza di un secondo tentativo e nella sua riuscita.

"No!"
Gridò, ringhiando.

"Cosa c'è di così tanto interessante?
Eh?
Dimmi, illuminami"
È assurdo, non ne vuole sapere niente.

Mi chiedo se ha ancora qualche ricordo su sua mamma.

Devo utilizzare tutte le carte che io possiedo.

"Ecco, questo mondo è tutto nuovo e soprattutto, adesso che aspetto un bambino, volevo beh si, volevo sapere se tu hai ricordi di tua madre, come andrà la gravidanza e il resto"
Per una volta, per una singola volta credimi, ti prego, per favore.

Sospirò di nuovo, portò la sua mano sulla mia spalla destra, mi diede un altro bacio e disse un debole: "Va bene" .

Mi strinsi a lui, sia perché la situazione creò tensione in me e poi vedevo qualcosa di strano in Jeremiah.

"Lei era splendida: fisicamente che caratterialmente.
Anzi, ad un bambino non importa la bellezza esteriore, quella interiore si, mi ricorderò sempre quel calore umano che trasmetteva.
Il sorriso dolce, gli occhi luminosi, i capelli sani che svolazzavano lasciando quell'aroma dolce: miele e latte.
Ricordo che mio papà non voleva mai esagerare con: abbracci, baci e il resto, ne con noi, né con la mamma"

In questo momento lo vedo così piccolo, delicato, potrebbe essere che sono i miei occhi a vederlo in modo diverso o è Jeremiah stesso, a mostrare un altro pezzetto della sua anima.

"Lei poteva anche amare papà all'interno della loro camera, ma non con noi.
Io e Luca eravamo la sua unica ragione di vita, ce lo diceva sempre e dovevamo ricordarcelo sempre.
Poi diventai grande, lei diventò altalenante, felice perché crescevo, i bei voti, la prima cotta, ma proprio perché diventai grande litigò con mio padre.
Il quale non la ascoltava, i primi mesi"

Quanto amore ha donato questa donna?
E chissà quanto poco ne ha ricevuto.

"Successivamente diventò scomodo, doveva dare una sua opinione sulla mia istruzione e il suo carattere divenne sempre più strano, ma non con noi.
L'amore tra i miei scemava ogni giorno.
Una donna non doveva superare quei limiti.
Non so cosa accadeva quando non c'ero, spero niente, però sono molto diffidente.
Un giorno la vidi spenta, pallida, i capelli aridi, gonfi e bianchi.
Non mi aveva riconosciuto.
Mio padre mi disse che un'ospedale l'avrebbe aiutata.
Non la vidi per il primo anno, tre anni dopo morì fra i suoi disegni infantili"

Provai a dire qualcosa, a pensare, a immaginare.

Fu vano, non ci riuscì.

Come si può comprendere una cosa del genere?
Come ho potuto insistere su una cosa del genere?

Ogni volta che faccio domande sul suo passato, poche volte ne esce fuori qualcosa di bello.

Forte com'è, le belle parole per lui valgono come la polvere.

Lo abbracciai, forte.

Nessuno dovrebbe passare ciò che è accaduto a lui.

Volevo farvi questo regalo di Natale (un doppio aggiornamento di domani).
Inoltre, volevo farvi gli auguri e augurarvi di spendere questi giorni con i vostri cari e con chi amate.

Il Segreto Dell'illegalità 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora