DIECI

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Sono passati i giorni, le settimana, ed il mio umore non è particolarmente cambiato da quel famoso messaggio che non ha mai ricevuto risposta. Per un periodo non ci ho fatto molto caso, avevo la testa immersa nei libri a causa della sessione invernale ma ora, che è tutto finito, i continui dubbi riaffiorano: cos'è successo?

Sono seduta nell'ultima fila alla lezione di Sociologia della famiglia, non sto ascoltando nulla di quello che la prof sta blaterando: troppo distratta oggi.

Messaggio Andrea: oggi, amica mia ti rapiamo! Non starai a casa da sola a mangiare cioccolata

Messaggio mio: no, non ho proprio voglia di uscire o di fare altro.

Messaggio Sara: nemmeno maratona di film, con patatine fritte e i tuoi due migliori amici?

Messaggio Mio: va bene, venite da me?

Messaggio Andrea: non desideravo altro!

Ridacchio per la risposta di Andrea e metto tutta la roba nello zaino; mi alzo dalla sedia e mi dirigo verso l'uscita: che cielo grigio che mi offre oggi Torino.

Metto le cuffie, alzo il cappuccio e cammino verso casa: le goccioline iniziano a bagnarmi gli occhiali mentre il vento freddo penetra nelle mie ossa; sembra che il meteo rispecchi esattamente il mio stato d'animo.

Arrivo a casa e mi butto letteralmente sul divano con la vana speranza che questi secondi possano ridarmi la voglia di vivere. 

Dopo questa piccola pausa mi alzo dal divano e mi dirigo in cucina per riscaldarmi il pranzo; spero che il cibo riesca nell'impresa impossibile.

<<Lo so, oggi non è un giorno particolarmente felice per noi e non sai come mi abbia fatto male andarmene di casa stamattina sapendo che tu saresti rimasta da sola tutto il giorno. Ti prometto, che quando torno da lavoro dormiamo insieme perché voglio proteggerti, proprio come ai vecchi tempi e soprattutto voglio colmare quel vuoto che papà ha lasciato quel giorno, ti voglio bene sorellina>> 

Leggo il biglietto che ho trovato sul tavolo e mi scendono le lacrime: proprio il 15 Febbraio di tre anni fa mio padre ci lasciava, fu uno dei giorni più brutti della mia vita: quella chiamata dalla polizia, quella corsa immediata a Dublino per vedere le sue condizioni, l'agonia di quella stanza bianca e gelida, il corpo di mio padre completamente pieno di graffi e lividi ed il suo ultimo sorriso prima di lasciarci; tutte queste immagini rimarranno impresse nella mia mente come ricordi indelebili della mia vita. Quante volte vi hanno detto: apprezzerete di più le persone quando non le avrete più nella vostra vita? Immagino un sacco di volte, beh, posso dirvi che è veramente così. Io e mio padre discutevamo sempre, caratteri troppo simili, ma allo stesso tempo eravamo più uniti che mai, o meglio la nostra famiglia è sempre stata molto unita: i  grandi pranzi della domenica, le festività tutti insieme, le gite fuori porta, i viaggi, sempre tutto insieme. Ora capite che da quando ci ha mollati questi rituali sono scomparsi non del tutto, ma quasi; e mi manca, mi manca parecchio. Ma che possiamo farci? La vita è così da tanto ma allo stesso tempo leva.

Mangio tutto quello che ha preparato mamma e poi mi metto a lavare i piatti. Dopo qualche minuto suonano ala porta: sicuramente saranno quei due che non amano avvisare quando arrivano. Vado ad aprire la porta e vedo il ragazzo del corriere con un pacco.

"La signorina Evans?"

Lo guardo perplessa ed annuisco: si, ho un cognome straniero poiché mio padre era inglese

"si, sono io"

"questo è per lei" mi passa la scatola, firmo ed entro in casa. Io non stavo aspettando nulla.

Curiosa come un riccio, non chiedetemi se i ricci sono curiosi, apro il pacco e rimango ancora più perplessa di prima: un CD e un elastico, il mio elastico!. Prendo il biglietto riposto dentro la custodia del CD e leggo

<< Londra, Maggio 2018. Una giornata come tante, io ero li per lavoro mentre tu eri li per il mio lavoro. Non avevo aspettative, o meglio avevo solo voglia di passare del tempo con le persone che per me fanno tanto, le mie fan. Ma sai, una sera ho incontrato una ragazza; parecchio buffa devo dire ma molto dolce; mi ha insegnato a cucinare la pasta, anche se con scarsi risultati, e mi ha fatto ridere come non ridevo da tanto. Non ho pensato a nulla, né alle mie ansie, né ai riflettori, né alle pressioni della stampa; pensavo solo a Shawn e basta. Mi sembrava strano, molto strano che una ragazza conosciuta per puro caso e per di più mia fan potesse farmi sentire così me stesso, ma te ci sei riuscita; in due giorni mi hai ricordato chi sono e non so come ringraziarti per questo immenso regalo. Ci ho messo un po' a prendere coraggio a scriverti queste cose, ma, ora che l'ho fatto, mi sento di dirti che: ho bisogno di più persone come te nella mia vita. Spero di rivederti presto, un bacio. Shawn.>>

Gli occhi si riempiono di lacrime, le mani diventano improvvisamente gelide mentre il mio cuore batte talmente forte che sento il suo rumore nelle orecchie. Fino a qualche minuto fa vedevo tutto grigio, non avevo voglia di fare nulla mentre ora mi sembra tutto così bello e allegro.

Questa lettera, questi regali, il suo profumo sul mio elastico: anche stavolta centrerà qualcosa questo destino?

Continuo a girare la lettera nelle mie mani per paura che sia solo frutto della mia immaginazione, ma non è così.

Messaggio Sara: siamo sotto casa, aprici!

Mi alzo dalla e vado ad aprire. Appena salgono prendo subito Sara per un braccio e la trascino in cucina per farle leggera la lettera che avevo momentaneamente appoggiato sul tavolo.

"Lo sapevo cazzo!" esclama lei con la lettera in mano

"che cosa sapevi?" risponde Andrea sedendosi sulla sedia e facendomi segno di raggiungerlo, mi avvicino a lui e mi siedo sulle sue gambe

"sapevo che Shawn avrebbe fatto qualcosa per renderti felice"

"ma lui non ha bisogno di fare queste cose per rendermi felice" rispondo con voce dolce e gli occhi sognanti

"bleah!" risponde Sara "levati quello sguardo da pesce lesso" ride

"eddai!" rispondo "rimani seria"

"Fra" dice lei prendendomi le mani "questo ragazzo ti desidera nella sua vita quanto tu desideri lui"

Sospiro e la guardo

"ma non ti sembra tutto così..."

"paradossale?" risponde Andrea continuando la frase

"si, mi sembra tutto paradossale, ma sono cose che non puoi controllare amica. Non necessariamente deve essere amore quello che provate, a volte le persone sono destinate a conoscersi senza un preciso motivo."

"Piccola" dice Andrea stringendomi a se "sono anni che noi veniamo qua per tirarti su di morale in questo giorno difficile ed ora guardati, sorridi senza nemmeno accorgertene. Significherà qualcosa questo, no?"

Lo guardo mordendomi leggermente il labbro. Hanno ragione, Shawn mi fa veramente del bene; è una di quelle persone che non ha bisogno di fare gesti eclatanti per dimostrarti che ti vuole bene e che lui c'è per te;  è una di quelle persone che ti tende la mano per aiutarti a rialzarti e  che te la stringe per evitare che tu cada di nuovo; è una di quelle persone che ti scalda il cuore con un sorriso, ti fa rabbrividire con un'abbraccio; è una di quelle persone che ognuno di noi ha bisogno di avere nella propria vita. Forse è proprio di lui che ho bisogno.

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BUBUUUUUU SETTETEEEEEEE

Eccomi qua con un nuovo capitolo tutto per voi. Allora, che ne pensate? 

Finalmente si è fatto vivo Shawn, ma che succederà dopo questa confessione inaspettata?

TO BE CONTINUED...



No Promises {S.M}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora