VENTINOVE

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Sono le 8:00 del mattino ed io sono già al locale per dirigere i lavori degli operai che stanno montando il bancone insieme al palco per il dj. Oggi verranno anche i 4 baristi che abbiamo selezionato per la prova ed io sono parecchio agitata, Lydia non ci sarà quindi dovrò affrontare lo sguardo di Richard da sola, sarà un'impresa titanica

"È permesso" sento una voce dietro le mie spalle mi giro e vedo Richard. Indossa dei jeans neri ed una maglia bianca con sopra una giacca leggera, fa freddo a Toronto nonostante sia estate.

"Certo, sei in anticipo" dico mettendomi i capelli dietro l'orecchio e sorridendo

Oh mio dio quanto sono patetica

"Si lo so, però mi trovavo in zona e quindi ho pensato di venire" mi sorride "hai fatto colazione?" Mi chiede levandosi la giacca e mostrando le sue braccia muscolose.

"In realtà no" ridacchio

"Allora, posso invitarti oppure è vietato dal regolamento del bar invitare il proprio capo?" ridacchia 

"Mmmm" dico passandomi la mano sul mento "credo si possa fare uno strappo al regolamento" rido per poi seguirlo fuori dal locale e dirigerci verso il bar lì vicino, il nostro essendo un locale notturno non subirà molto la concorrenza dei locali qui vicino.

Entriamo nel bar e ci sediamo ad un tavolino. Mi guardo in giro e sorrido, è molto intimo e accogliente questo posto ed io mi sento a casa.

"Allora, cosa ti ha portato qui a Toronto?" sorride guardandomi dopo aver ordinato la colazione

Lui ha optato per caffè americano e ciambella mentre io cappuccino e cornetto alla nutella.

"Il sogno mio e di Lydia. Fin da quando ci siamo conosciute abbiamo fantasticato su questa idea di aprirci un locale insieme qui, a Toronto ed ora ne abbiamo l'occasione."

sorrido ricordando quei giorni come se fossero ieri

"Si vede che sei felice" mi dice poggiando la mano sulla mia.

Alzo lo sguardo e lo guardo sorridendogli, lui mi accarezza il dorso della mano con il pollice e ricambia il sorriso.

"E tu sei felice?" Gli chiedo tenendo ancora la mia mano sotto la sua, mi sento a mio agio con lui il che è strano, di solito scappo dai ragazzi o meglio tendo a mantenere le distanze se non li conosco. Mi trasmette tranquillità e semplicità

"Molto, sono in un periodo della mia vita molto felice" risponde bevendo il suo caffè. Lo guardo ed intanto mangio il mio cornetto alla nutella, quando mastica si formano delle piccole fossette sulle guance mentre quando beve corruga la fronte, lo so, è inquietante, ma io amo perdermi nei dettagli delle persone.

"Sei fidanzata?" mi chiede facendomi riprendere dal mio stato di trance

"Io? Nono single" dico con un filo di tristezza, inevitabilmente la mia mente mi porta da Shawn e il solo pensiero di quello che è successo tra noi mi fa ribollire il sangue

"Storia lunga vero?" risponde

"Si, più che lunga complicata.. non so nemmeno io se definirla storia" ridacchio cercando di scacciare via i brutti pensieri.

"Allora vediamo di risolvere questo problema dei cattivi pensieri" dice invitandomi ad alzarmi porgendomi la mano, l'afferro e lo guardo confusa.

"Stasera la invito a cena così ci svaghiamo un po', accetti?" Mi sorride facendomi fare una piroetta nel bel mezzo del bar, rido come una pazza per poi fermarmi contro il suo petto. Questo contatto mi fa sentire ogni suo particolare: muscoli, addominali definiti, morbidezza della sua pelle, insomma questo ragazzo è ben messo.

No Promises {S.M}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora