haunted house°

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entrò all'interno della casa, sotto lo sguardo attento di yoongi e dei suoi amici. una volta dentro sbuffò. -che razza di idiota, pensa di riuscire a spaventarmi facendomi entrare in una casa stregata? tsk.- bisbigliò tra sè e sè, camminando.

allontanandosi dall'entrata, tutto divenne sempre più buio finchè non riuscì più a vedere quasi nulla. c'era anche un freddo cane là dentro.

si strinse nelle braccia, guardandosi in giro. -idiota...


-


non appena jimin non fu più visibile, i muscoli di yoongi, dapprima tesi, si rilassarono. non riusciva a spiegarsi perchè fosse diventato nervoso, così all'improvviso.

si sentiva un idiota per aver chiesto al biondo di fare una cosa così stupida, ma era stato l'unico modo di allontanarlo dai suoi amici, altrimenti non lo avrebbero lasciato in pace. col tempo aveva notato che ormai lo prendevano di mira più loro che lui e la cosa lo infastidiva parecchio.

nessuno doveva azzardarsi a torcergli un capello o a offenderlo in nessun modo, se non lui. aveva le proprie ragioni e pur essendo pienamente consapevole di quanto stupide fossero, ormai si era messo quella maschera e togliersela, col passare del tempo, era diventato sempre più difficile.

in ogni caso, doveva fare qualcosa per sistemare quel problema.

-allora?- richiamò la sua attenzione, uno dei ragazzi.

-allora cosa?

-non vuoi fargli nessuno scherzo?- domandò un altro.

-perchè mai?

-andiamo, sarà divertente!

-non ne ho voglia.- disse con tono freddo e voltando il capo dall'altra parte, facendo loro capire che non era proprio dell'umore.

-allora glielo faremo noi.- affermò entusiasta il ragazzo che aveva trascinato jimin lì.

il moro portò lo sguardo su di lui in uno scatto.

dannazione, pensò.


-


-ma che- imprecò tra sè e sè non appena andò a finire contro una ragnatela posizionata proprio all'entrata di un altro corridoio. poichè era l'unica via illuminata, continuò per quella strada, cercando di scrollarsi la ragnatela di dosso.

una volta finito, alzò lo sguardo e quasi gli vennero i brividi. si bloccò, osservando il posto. c'erano delle lampadine verdi penzolanti dal soffitto, che emettevano luce a intermittenza, facendole sembrare mezze rotte.

il corridoio era un po' largo e ad entrambi i lati c'erano delle porte di metallo piene di graffi, con delle piccole finestrelle e delle grandi scritte rosse.

-go...away?- jimin ne lesse una. -che...che razza di idiozia.

riprese a camminare, stavolta più velocemente, non volendo che qualcosa sbucasse fuori da una di quelle porte. detestava essere colto di sorpresa.

d'un tratto udì un suono metallico, come una serratura che scattava, alle sue spalle. poi un un respiro affannato mischiato a dei grugniti.

si fermò di nuovo, per poi voltarsi lentamente. una delle porte, all'inizio del corridoio, era socchiusa, e riusciva a vedere un occhio rosso puntato su di lui mentre una mano scheletrica e verde, dalle unghia affilate teneva la porta, pronta a spalancarla.

il panico s'impossessò di lui, perciò iniziò a correre dall'altra parte, non badando a dove mettesse i piedi e a dove si stesse dirigendo. sperava solo che quella specie di mostro non lo stesse seguendo.

arrivò in una stanza piena di giocattoli e anche lì iniziò a correre mentre da un mucchio di scatole balzavano fuori enormi clown attaccati a delle molle. arrivò alla fine della stanza e stette per uscire quando uno di loro lo bloccò, posizionandosi davanti a lui. questo non era finto, non aveva nessuna molla e sembrava IT.

-non vuoi mangiare, ragazzino?- gli domandò, con sguardo maniaco.

jimin si accigliò, confuso. -c-cosa?

-ho detto, non vuoi giocare ragazzino?

ora era ancora più confuso. lo spinse via correndo fuori dalla stanza.

dopo aver corso per un po', si fermò piegandosi sulle ginocchia per riprendere fiato.

-ma che razza di casa stregata è mai questa?- si domandò, respirando affannosamente. di solito, le case stregate avevano solo stupidi scheletri appesi ai muri, streghe finte che sbucavano da ogni lato, e se si era fortunati, qualche tizio travestito da mostro alla fine del giro.

ma quel posto era diverso e, senza che se ne rendesse conto, la paura e il panico che stava provando lo stavano facendo peggiorare mentalmente. il suo stato mentale era già calato drasticamente da quando yoongi aveva insultato il suo peso, ora era fragile e gli faceva brutti scherzi come quello di prima.

non vuoi mangiare, ragazzino?

quella domanda continuava a rimbombargli nella testa.

passò una mano tra i capelli, sospirando. -devo uscire da qui il prima possibile.





i miei ragionamenti non hanno senso tf



fragile ;; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora